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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Una fiducia indecenteEtica e Politica »

Riflessione sulla ragione

Post n°14 pubblicato il 18 Dicembre 2006 da a_tiv

Non esiste una verità assoluta in ogni cosa.

Non esiste in termini religiosi e neanche in principi razionali.

Tutto ciò che viene rappresentato come "panacea" in verità è un modo per portare il discorso dalla propria parte.

Nel tempo l’aver seguito vuoi il cristianesimo, o ancor prima i simboli religiosi egiziani, gli dei dell’antica Grecia, o il ritualismo azteco, o la religione musulmana, ovvero buddista, o ancora il protestantesimo corrisponde ad un potere che si diffonde, assieme alla superstizione popolare, alle suggestioni, alle esigenze politiche, alle follie.

Come tutto questo è vero per l’esigenza di dare risposte spirituali, a volte etiche, ai mezzi, ai comportamenti, ai principi, alle leggi è anche vero per offrire illusioni, condivisioni, giustificazioni ideologiche, strumenti di propaganda a coloro che conducono quei principi e quelle idee.

Illudersi che se ne possa fare a meno, dunque, è soltanto utopia.

C’è chi pensa alla anarchia come principio per essere distaccato dalle scelte, o come forma intellettuale, o di maniera, per giustificare il voler essere fuori dal sistema.

Si pensa, forse, in questo modo che l'esser anarchici non abbia in se una forzatura delle cose tale da dar giustificazione etico-politica al comportamento nel tempo dei suoi praticanti?

Nessuna scelta può essere immune da censure, se si esplica a danno di altri!
Nessuna teoria, neanche quella nichilista, ovvero atea, ha in se un principio universale.

Quest’ultimo trova, e solo può trovare, motivo di confronto e di vicinanza nella ragione, sempre che sia intesa come capacità di esprimere buon senso.

Una cosa è dimostrare a un uomo che è in errore, un'altra metterlo in possesso della verità. (John Locke)

Tutto ciò per affermare in termini più ragionati che nessuna cosa può ritenersi perfetta ed ha in se, su ogni aspetto, ogni cosa accettabile.

Tutt’altro! Ogni cosa ha tanti difetti, lede spesso interessi di tanti, privilegia quelli di altri: sposa metodi e tesi degli uni e condanna le stesse cose di altri.

A volte accende gli animi o li mortifica.

E’ vero dunque che anche il principio di libertà è apparente: la libertà non è altro che la capacità di ciascuno di esprimerla nei principi ma, non sempre, però, è contenuto acquisito da ciascuno.

Le leggi anche sono una forma di limitazione della libertà: sono paletti all’abuso, ma anche strumenti di sudditanza e di obbligo.

La libertà come principio assoluto sarebbe una grande conquista ma anche lo strumento della più feroce tirannia.

In ogni cosa come una medaglia ogni verso implica il suo rovescio.

L’avere una democrazia liberale, se da una parte ci induce ad accettare un volere diffuso dai più o da coloro che influenzano, dall’altra ci difende da coloro che impongono un volere di pochi e che hanno gli strumenti per imporlo.

E’ questa la ragione che , spesso, ci fa dire che il sistema della democrazia ha in se il virus della imperfezione… ma è l’unico che ce ne indica la medicina per combatterlo.


Vito Schepisi

http://vitoschepisi.blogspot.com/

 
Rispondi al commento:
Traiettorie_Mentali
Traiettorie_Mentali il 19/12/06 alle 13:07 via WEB
in pratica nessuno ha mai ragione completamente e nessuno torto. Tutto dipende dall'angolazione che usiamo per osservare le cose...La verità assoluta non esiste, la libertà nemmeno. Condivido. Per questo penso che tutti hanno qualcosa da insegnarmi e io posso insegnare qualcosa a tutti. Buon Natale, Vito.
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

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http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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