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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Magistrati e separazione...Reati d’opinione »

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da a_tiv

Urge fare chiarezza

Sembra che la stampa di Londra in questi giorni sia impegnata a riportare quanto è emerso sia dalle rilevazioni di Mitrokin, sull’attività del Kgb in Italia, che quanto hanno testimoniato, in vita, alcuni esponenti del kgb russo rifugiatisi in occidente.

In vita perché, guarda caso, aver parlato dell’Italia, dell’attività del Kgb nel nostro Paese e delle complicità ed affiliazioni al servizio segreto sovietico, è stato letale.

L’ultimo caso, quello di Litvinenko, ha fatto emergere una sostanza radioattiva, causa del suo decesso, che in molti in Italia non conoscevano: il Polonio 210.

Sostanza dagli effetti letali in uso a Cuba dove molti oppositori del comunismo sono stati eliminati rimanendone contaminati.

Sembra una scuola che si afferma!

Non a caso durante la guerra fredda tra i blocchi USA-URSS, Cuba rappresentava l’avamposto comunista al servizio di Mosca.

Ma torniamo alla stampa inglese.

L’ITV principale rete privata della Gran Bretagna, diretta concorrente della famosa BBC, ha messo in onda un’intervista a Litvinenko, come si è detto ucciso di recente a Londra in modo orribile,  contaminato dal Polonio 210.

Nell’intervista l’ex spia russa dichiarava senza mezzi termini :

“Romano Prodi era un uomo del KGB”

ed affermava che il medesimo era considerato

“il collegamento per effettuare operazioni in Italia”.  

Nel corso del servizio si rivela sempre per bocca di Litvineko che le operazioni effettuate dal KGB in Italia con l’aiuto di Prodi erano naturalmente “sporche”.

Il nostro attuale presidente del consiglio, però, non poteva definirsi spia sovietica, cioè “un agente russo” - sosteneva l’ex spia -  ma “un nostro uomo”, come s’usava nel gergo del KGB.

Alle rivelazioni della rete ITV, qualche ora dopo faceva seguito un programma dedicato al giornalismo d’inchiesta della prestigiosa BBC,  in cui venivano confermate le notizie della rete privata e annunciato d’esser loro venuti in possesso di un documento segreto, nella disponibilità del governo italiano, in cui Romano Prodi viene ritenuto

“un amico del KGB”.

C’è ragione per esser veramente increduli e preoccupati: è un’inquietudine che ci lascerebbe davvero senza parole e che ci auguriamo sia solo mal riposta.

Se fosse vero non si saprebbe quali possano o dovrebbero essere le conseguenze.

Un capo del governo, che sappiamo ostaggio della sinistra più radicale, che è stato confidente del KGB, considerato un loro uomo e di cui i famigerati servizi segreti sovietici si servivano per realizzare affari sporchi nel nostro Paese.

Il tutto durante i tempi del regime sovietico, quando era in atto tra occidente e mondo comunista una vera guerra fredda.

Nella casistica del caso, per usare il termine adeguato: un traditore.

L’ITV ha inoltre diffuso la notizia che in tutti i modi hanno cercato di mettersi in contatto con Prodi ed il suo staff  per ottenere un suo commento o anche una sua difesa, una smentita: niente!

Il nostro sfuggiva ad ogni tentativo di contatto ed il suo staff si negava e assumeva posizioni dilatorie e sfuggenti.

Neanche una dichiarazione, niente di niente, neanche un “no comment”. All’ITV è sembrato un modo per ignorare la notizia.

La notizia? In Italia non esiste neanche! 

In Italia dove ogni colpo di tosse di Berlusconi era motivo per palate di fango, la notizia della BBC e dell’ITV  era degna solo di modesti trafiletti senza evidenza, in pagine interne, come fosse la solita bufala che si riporta più per “gossip” politico che per inquietante notizia.

BBC ed ITV, se solo si fosse trattato di altri, e sappiamo chi, sarebbero state citate come fonti autorevoli e famose per indipendenza e per l’abilità della conduzione del giornalismo d’inchiesta.

Prodi, però, fa notizia solo se rende “felici” gli italiani…

ed abbiamo visto come!

Vito Schepisi

http://vitoschepisi.blogspot.com/

 
Rispondi al commento:
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 25/01/07 alle 15:29 via WEB
Passo_Lieve, perdona se mi inserisco nella vostra conversazione. Vorre dirti che non saresti affatto motivo di divertimento con i tuoi interventi, come dici tu.. Io ad esempio mi limito a riportare nozioni apprese leggendo e interessandomi di politica e tuttavia non saprei aprire bocca in un bolog dove si parla di economia; così come non saprei risolvere un problema di matematica che un ragazzi di terza media risolverebbe in un lampo. Non è necessario lasciare commenti informati. A volte e' importante (ed io spesso me ne dimentico) anche condivedere emozioni, pensieri, sentimenti, situazioni, oppure, semplicemente, scambiarsi saluti. Ho avuto modo di leggere il tuo blog e ti posso asscurare che riesci a trasmettere più emozioni tu in poche righe cariche di sentimento, di quanto non possa fare io nelle centinaia di righe che scrivo qui e altrove. Ti saluto con grande affetto e mi complimenti qui per le bellissime emozioni che mi regali quando passo al tuo blog, anche in forma anonima, e leggo le cose che scrivi tu...le cose che sai scrivere tu! Un sorriso. Dike
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

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LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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