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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Foibe La Ripresa economica »

Violenza!

Post n°29 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da a_tiv

Se un’organizzazione di tutela e sviluppo delle relazioni sociali si fosse fatta sorprendere ripetutamente in situazioni di accoglienza e formazione di azioni eversive contro lo Stato e contro gli attori del confronto democratico del Paese, sarei tra quelli che chiederebbe di indagare approfonditamente sui metodi di conduzione e di organizzazione dell’associazione, qualsiasi sia il suo colore politico.

Ove, ancora, fossero evidenti metodi di disinformazione e di istigazione a forme eversive e di contrasto violento allo sviluppo di una normale dialettica democratica, ne chiederei lo scioglimento.

Chiederei persino l’incriminazione per associazione sovversiva di stampo fascista, di coloro che si fossero resi responsabili di istigazione alla violenza ed alla sovversione delle istituzioni democratiche.

Ebbene dopo il delitto Biagi ci saremmo aspettati che all’interno della CGIL qualche riflessione fosse stata fatta, che il richiamo alla vigilanza, che è temine loro consueto quando si parla di casa d’altri, potesse avere concreto significato nel controllo al suo interno della finalizzazione democratica del movimento.

Abituati come siamo a sentirci dare o meno patenti di democraticità dalla CGIL e dalla sinistra in genere e di sentire parlare di legittimità a governare, ci verrebbe da chiedere se si possa discutere sulla legittimità di un sindacato sempre distintosi per esasperazione in chiave politica delle lotte e dei diritti dei lavoratori.

Perché allora all’interno della CGIL non si è vigilato?

Perché il sindacato trasforma ed esaspera in chiave politica ogni rivendicazione contrattuale o di diritto dei lavoratori?

Non può non sfuggire che il giuslavorista ucciso dalle BR, consulente del ministero del Lavoro, impegnato ad approfondire, con il leghista Maroni, ministro del Governo Berlusconi, le tematiche dell’ingresso dei giovani nel mondo dell’impiego e le normative relative alla mobilità ed alla riforma dei rapporti di lavoro, sia stato assassinato dalle Brigate Rosse in conseguenza di una feroce campagna di disinformazione, di criminalizzazione e di accuse di tradimento alla causa dei lavoratori.

Questa campagna  vedeva la CGIL e Cofferati, allora leader del sindacato, tra i più agguerriti accusatori di Biagi.

Non ci meraviglia neanche oggi sapere che tra gli obiettivi, oltre Berlusconi, Mediaset, Libero, bersagli simbolo dell’odio comunista, c’era anche il giuslavorista Ichino, già sindacalista della CGIL e deputato dell’ex pci e da sempre vicino agli ambienti di sinistra.

I suoi recenti interventi, gli articoli ed in particolare il suo ultimo libro “I nullafacenti” sul mondo del lavoro e le sue tesi relative al licenziamento dei fannulloni, non devono essere piaciute a quella parte sindacale che ritiene il lavoro un diritto, il salario una certezza e l’impegno nel lavoro un elemento di scarsa importanza.

Ichino ha recentemente affermato che il mondo del lavoro sia saturo di fannulloni e di sacche di privilegi e di ozi a spese di chi lavora.

Anche le sue osservazioni sulla riduzione del ventaglio di garanzie che premia i comportamenti poco virtuosi a discapito del costo del lavoro e dei salari di coloro che sono più onesti, devono essere state viste in modo rabbioso.

Non deve esser stata mandata giù neanche la sua uscita sul licenziamento dei dipendenti pubblici improduttivi per ridurre la spesa pubblica.

C’ è una parte del mondo sindacale, come c’è una parte della politica, che è fucina della violenza e dell’intolleranza.

In questa sacca si annida un focolaio di rancore e di odio che sfocia in trame eversive.

Gli artefici della strategia dell’odio e dell’intolleranza non solo sono arrivati in parlamento ma anche nell’aria di governo.

Ne condizionano e ne determinano le scelte.

Ritengono di doverci essere a pieno titolo per aver dato il loro contributo alla campagna di odio e di disinformazione alimentata contro il precedente governo.

Mantengono in piedi una maggioranza che trova linfa vitale solo nella consapevolezza di perseguire la durata della gestione del potere.

Non è forse è giunto il momento per le forze democratiche del Paese di prendere decisamente le distanze da tutte le formazioni politiche che fomentano l’odio, adottano incivili forme di protesta ed offrono coperture politiche alla violenza ed all’intolleranza?

http://vitoschepisi.blogspot.com/

 
Rispondi al commento:
a_tiv
a_tiv il 14/02/07 alle 16:12 via WEB
L'idea non è male! E se trovassimo un D'Alema, una Bindi, Una Turco, un Rutelli ed un Amato e poi Fioroni e Mastella e la Bonino e Di Pietro e Bersani....potremmo anche svolgere una seduta straordinaria del consiglio dei ministri in piazza San Marco....cosa cambierebbe? Non è stato forse Carlo Goldoni maestro della commedia dell'arte? Sarebbe un tributo a Venezia ed al suo illustre commediografo rappresentare la farsa di Palazzo Chigi nella città di Goldoni. Un abbraccio a te Dike. Vito
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

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http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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