Blog
Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 

ULTIME VISITE AL BLOG

a_tivmariomancino.mkiwaicostanzatorrelli46gialappinoMARGO129castello_nicesoniaren77raggiodisole_53archspeareKatartica_3000Lost_Horizon_15kimtyformybz
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 
 

Antivirus gratis in italiano per vista,  windows vista e xp

Miglior Blog

 
 
tracker
 

CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Prodi bis? Che senso ha!?Una crisi nell'equivoco »

Lettera aperta al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano

Post n°33 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da a_tiv
 

Inviata al Quirinale all'indirizzo: https://servizi.quirinale.it/webmail

Illustrissimo Presidente,

in questi giorni è sottoposto ad uno stress che immagino avrebbe pure evitato. Uno stress derivato dalla caduta dell'esecutivo. Il Presidente Prodi, indotto alle dimissioni dalla consapevolezza dell’inesistenza di una vera maggioranza politica che lo sostenga, sembra voglia essere riproposto sulla base di un documento riportante 12 perentorie condizioni. Punti programmatici o proposizioni d’intenti che appaiono così vaghe da poter essere accettate dai partiti del centro sinistra. Gli stessi che avevano già accettato il più vasto programma dell'Unione, così vago e così diversamente interpretabile da poter essere paragonato alle profezie di Nostradamus. Un programma che esordiva con la frase "Per il bene dell'Italia" e che oggi si dimostra così beffardo verso tutti quegli italiani che non sono riusciti ad avvertire, in nessun momento, la volontà promessa. La maggioranza dell’Unione non ha retto ed è andata in frantumi dimostrando l'inconsistenza politica del collante utilizzato per metterla insieme. Un mastice valido solo per una campagna elettorale ma non adatto al più articolato sostegno parlamentare. I patti, come è giusto che sia, saltano anche per questioni di coscienza, ed in effetti così è stato.

Affidando nuovamente il mandato all'Onorevole Prodi, Lei si renderebbe responsabile di una riedizione di un Governo che non ha più la fiducia del Paese. Non può non avvertirne l'aria! Non Le può sfuggire, neanche, che in nessuna materia importante un Prodi bis avrebbe una vera maggioranza politica e neanche parlamentare, se non sarà per rigide imposizioni di partito. Il nuovo governo nascerebbe all’insegna della più deprecabile partitocrazia ed ispirato a respingere l’opposizione anziché proporre soluzioni per l'intera nazione, come le dichiarazioni dei capo partito tengono ripetutamente a ribadire. In ultima analisi, vorrei che valutasse la legittimità costituzionale di un capo del governo che si propone di imporre un rigido comando sia sull’azione del Governo che sul sostegno dei partiti che lo sorreggono e valuti quanto tutto questo strida con la tradizione democratica e parlamentare del nostro Paese.

In conclusione, signor Presidente, Le chiedo di mostrare il Suo amore per L'Italia e per le Istituzioni e sia - come già ha iniziato a fare - il Presidente di tutti e non si presti a soluzioni precarie e senza chiari e legittimi sbocchi politici. L’Italia ha bisogno di una rinnovata fiducia; ha bisogno che vengano meno odio ed intolleranza; ha bisogno che si dia sbocco alla voglia di dialogo che è pur presente tra la gente italiana che lavora e che investe. Una soluzione come quella proposta da Prodi porterebbe ad alimentare le incomprensioni ed esacerbare gli animi. L’Italia nelle ultime elezioni non ha avuto né vincitori, né vinti. Sia interprete dunque di questa realtà. Dia vita ad un Governo del Presidente, un esecutivo di pacificazione che possa sembrare il governo della parte sana, democratica e liberale dell’Italia e che possa dar soluzione ad alcune questioni che vanno dalla legge elettorale alla riforma dello Stato e che, esaurita la sua funzione, possa, al più presto, riportare gli Italiani al voto per fornirli di una maggioranza politica.

Caro Presidente, tocca a Lei. Non deluda gli Italiani.

Cordiali saluti.

Vito Schepisi

 
Rispondi al commento:
a_tiv
a_tiv il 26/02/07 alle 09:47 via WEB
Cara Dike...lo immagino! penso che nel Paese per un attimo si sia accesa una speranza....questa mattina però, sentendo che Andreotti ha annunciato il voto positivo alla fiducia( senza neanche ascoltare la relazione di Prodi!) e leggendo che Pininfarina non sarebbe andato al Senato e poi la presenza della Montalcini e di Scalfaro, e poi Turigliatto che ha distinto la fiducia dal voto sull'Afghanistan, e poi ancora Follini...la speranza è al lumicino ormai. In giro c'è una ferocia, un odio, una violenza verbale da parte degli irriducibili...e di coloro che non accettano le regole della democrazia e.... sarebbero disposti a tutto pur di non affidare all'elettorato il giudizio sul loro modo di governare. Sull'altro mio blog sono stato attaccato da 2 anonimi che per la lettera a Napolitano di accusano addirittura di essere tra coloro che nuocciono al Paese. Ciao Dike...un abbraccio. Vito
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

Political Blogs - BlogCatalog Blog Directory

 

UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

immagine

Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

immagine

Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

immagine

"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963