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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« Lettera aperta al Presid...L'Italia di Prodi »

Una crisi nell'equivoco

Post n°34 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da a_tiv
 

Questa crisi si è risolta nell’equivoco.

E’ vero che il Parlamento non si è ancora pronunciato e che Napolitano sembra aver chiesto una fiducia che convincesse, non solo coi numeri ma anche con l’allargamento del fronte del consenso.

Prodi ha, stranamente, trovato il voto di Follini, dopo che il 2 febbraio scorso il Consiglio dei Ministri aveva rinnovato per tre anni alla moglie del senatore dell’Italia di Centro l’incarico di Direttore dell’Agenzia del Demanio.

E se pensiamo che nel 2000, la signora Follini era stata nominata da Visco, allora Ministro del Tesoro, con un compenso annuo di 650.000.000 milioni di lire!

Anche il peggior Presidente della Repubblica Italiana, Scalfaro, ha espresso il suo parere ed ha sostenuto che una maggioranza ottenuta con i voti dei senatori a vita debba indurre Prodi e trarne le conseguenze.

Non è scritto da nessuna parte che la maggioranza al Senato si debba ottenere in modo autosufficiente e senza contare sui senatori a vita.

Sembra però che alcuni passaggi di Napolitano ed i suoi richiami a maggiori consensi abbiano fatto intendere ed indotto Prodi a optare per la ricerca di una maggioranza ottenuta coi voti dei senatori eletti dal popolo.

Senza apporti, da intendersi solo aggiuntivi, di senatori nominati o di diritto, che possano falsare la legittimità sovrana degli elettori di determinare col voto le maggioranze parlamentari.

La crisi si è risolta nell’equivoco perché è stato acquisito il 157esimo voto, quello di Follini, ma manca il 158esimo per essere maggioranza dei senatori eletti, posto che per prassi e per legittimare uno "status super partes" il Presidente del Senato Marini non vota.

L’argentino Pollaro, l’abbiamo lasciato convinto che la soluzione della crisi debba essere rivolta verso la ricerca delle ampie convergenze.

E’ anche probabile che Pollaro possa essere il 158esimo, ma tirato per il collo, con una sua nota e differente convinzione politica, anzi assertore di una tesi sostenuta in modo autorevole ed ampio nell’opposizione.

Anche la convergenza di Follini è equivoca, a parte l’opinione che se ne possa trarre sul personaggio.

E’ equivoca perché parte da un presupposto irrealizzato che è quello di riequilibrare sul centro la maggioranza: presupposto che non esiste per numeri e per contenuti politici.

Il Governo Prodi è stato rinviato alle camere alla ricerca della fiducia che il Professore ha sostenuto di avere.

Deve essere quindi lo stesso governo e senza nessuna modifica della sua piattaforma  programmatica, politica estera compresa, e tanto meno senza modifica dei partiti che lo sostengono.

L’aggiunta o la sottrazione di un partito implicherebbe per prassi e per chiarezza parlamentare una vera crisi ed un nuovo governo.

E’, invece, la stessa coalizione di centrosinistra già capeggiata da Prodi, e con lo stesso programma di governo della proposizione elettorale dell’Unione contro cui Follini ha svolto la sua campagna elettorale in contrapposizione.

La piattaforma programmatica della Cdl era antagonista ed alternativa rispetto a quella del centrosinistra.

Follini così ha ingannato i suoi elettori.

Se ci fosse un Prodi bis con altre dichiarazioni programmatiche e con altra prospettiva e strategia politica, la posizione di Follini potrebbe apparire meno moralmente scandalosa ed inopportuna.

Il suo passaggio nelle fila della maggioranza avviene, invece, senza che questa abbia modificato di una virgola la sua piattaforma politica e la strategia del consenso e del peso dei partiti e delle spinte di questi.

Un cambio di giacchetta bello e buono, uno squallido trasformismo.

E sarebbe ancora più equivoca la svolta della crisi se fosse vera la fandonia che il voltagabbana Follini voglia accreditare di voler rappresentare la spinta per invogliare i centristi dell’UDC a sostenere il governo per attenuarne la deriva verso la sinistra alternativa e radicale.

Motivazione senza capo né coda in quanto numericamente insufficiente l’UDC ad essere alternativo ai gruppi della sinistra comunista al governo.

Anche il metodo ed il tentativo di coinvolgimento è offensivo se rivolto verso l’autonomia politica di un partito.

Lo sconforto e la nausea per il comportamento di Follini si accentua per le sue precedenti  innumerevoli dichiarazioni che negavano sdegnate l'eventualità del suo tradimento e la contrarietà etica al gesto politico da lui invece appena compiuto.

Parole e metodi che danno la misura dello squallore con cui spesso la Politica deve confrontarsi.

http://vitoschepisi.blogspot.com/

 
Rispondi al commento:
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 27/02/07 alle 11:57 via WEB
Figurati.... è stata solo una precisazione. Vi dedicai un post una volta e un tipo lo trovò perfino tedioso al punto da addormentarsi e non tornare più sul mio blog ;-)))) Però è improponibile il paragone con l'attuale situazione e quelle del 1994 e 1996. Eppure si dice sempre che nel 94 i senatori a vita furono determinanti per Berlusconi e che nel 96 furono determinanti per Prodi. In realtà, nè nel 94 nè nel 96 furono determinanti, per calcoli simili a quelli che ho esposto poco fa. In questo ultimo governo Prodi i voti dei senatori a vita sono invece determinanti sia per la fiducia che per avere una maggioranza politica. In punta di diritto tuttavia nulal si può eccepire, poichè è un istituto previsto dalla Costituzione. Da vedere quale sia la finalità per cui lo si sia inserito nella Costituzione: qualcuno parla anche qui di possibile nepotismo, anche perchè l'articolo che li prevede è stato difformemente interpretato dai vari Capi di Stato nel nominare i senatori (qualcuno prevede che siano 5 in totale, altri che ogni presidente possa nominarne 5)....... Ciao
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

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LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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