L'urbanistica vulcaniana (2.0) (seconda parte)

Post n°29 pubblicato il 27 Aprile 2008 da Surak_2.0
 

Continuiamo a vedere quanto poco valide siano le posizioni degli pseudo ecologisti in temi di urbanistica e di conseguenza di molte altre cose...quasi tutte direi.

Al problema della vasta distanza che si forma quando si ragiona per piccoli edifici o, meglio, per "non palazzoni" questi pseudo ecologisti iniziano a parlare di piccole comunità o paesini (infatti sono spesso sponsor dei piccoli comuni e della loro associazione).
Quando qualcuno chiede:"ok, tutto molto *pittoresco*, ma poi il lavoro si trova nei grandi centri e quindi la gente necessità di fare lunghi tragitti per andarci, non é un problema?", loro rispondono "nessuno vieta di costruire nelle vicinanze dei piccoli centri industriali o artigianali"...dimenticandosi che innanzitutto questi centri industriali se troppo piccoli non sono competitivi, ma poi tutte le materie prime dovranno arrivare su camion e furgoni oltre che portare via la merce e quindi le bucoliche stradine di questi piccoli "paradisi" saranno percorse da moltitudini di mezzi che oltre ad andare nel micro centro industriale A, proseguiranno per il centro B e così via.
La polverizzazione del tessuto industriale e territoriale che già abbiamo in Italia ne é la controprova e basta vedere quante strade secondarie (non autostrade, superstrade e provinciali) sono percorse da camion che devono servire questa o quell'industria.
Poi, per quanto locale, la micro zona industriale sarà lo stesso lontana per alcuni a meno di non pensare che l'offerta di manodopera del piccolo villaggio corrisponda perfettamente all'offerta delle industrie che lì si sono collocate.
Cosa abbastanza improbabile.
Senza contare poi l'inefficienza della micro industria (in Italia é prosperata grazie al nero più che tollerato) sia economicamente che energeticamente.
Mettiamo pure che casualmente i giovani del paesino x siano perfettamente ed entusiasticamente aderenti al lavoro offerto dalle limitate industrie che vi sono lì, ma vogliamo offrire qualcosa in più che non sia casa e lavoro a questi "bucolici"?
Ovviò che sì...e quindi una domanda che spesso viene posta agli pseudo ecologisti é: "ma ai giovani quali svaghi offre un piccolo centro?" ed anche qui la faciloneria pseudo ecologista risolve il tutto con "e chi impedisce di costruire zone di svago, locali
d'incontro e campi sportivi..etc?"...bon..a parte che per molti un locale con meno di 500 persone é un posto "morto" ma pure senza questi eccessi giovanilistici...un piccolo comunque di 5 mila abitanti avrà solo qualche centinaio di giovani (togliendo quelli troppo piccoli) e a meno che tutti non frequentino gli stessi locali..questi locali sono in rimessa.
Credo che un po' tutti conosciamo locali che sono chiusi perché la gente non vi andava preferendo altri più di grido in piccoli centri...insomma..una balera o una casa del Popolo , sopravvive anche nei piccoli centri ma locali più grandi, non di certo.
Stesso discorso si può fare per centri sportivi come piscine o campi di vari sport.
Fare tot di essi per piccoli numeri ha un costo ben maggiore che non farne pochi per un'utenza più vasta anche perché d'estate magari li riempi, ma l'estate é solo una su quattro stagioni, i costi invece sono fissi.
Da dire poi che nei "centri di svago" per i giovani gli pseudo ecologisti mettono sempre il "teatro", in pratica vorrebbero che in ogni piccolo centro ci fosse pure un teatro...vista l'attrattiva media di tale "arte" é  facile che ci sarebbero più persone sul palco che non spettatori...ma vada pure per i teatri (visto anche quanti "poeti" blogghisti vi sono).
Lo stesso discorso vale per le scuole superiori..."basta farle" e, ringraziando il cielo, che per ora non ho mai sentito neanchè loro azzardare di fare delle università in questi piccoli centri.
A questo punto una domanda conseguente che viene fuori spesso é:
"e come si collegano questi abitanti con le città più grandi per quei servizi che certamente non si possono avere locali, tipo enti pubblici, Università.etc?"...bon anche qui viene la faciloneria psuedo ecologista..."dove non ci sono i binari basta riorganizzare gli autobus ed assicurarli 24 ore al giorno, dove invece passano i treni basta creare delle fermate aggiuntive e magari più d'una per maggior comodità"..iniziamo dal "dolce"?
Ok! Prendiamo una tratta qualunque di un treno ed iniziamo a riempirla di fermate aggiuntive...dato che un treno deve rallentare molto prima e ci mette un tot di tempo a raggiungere la velocità di crociera (già mediamente bassa) per ogni fermata si perdono mediamente 4 minuti (lo so per esperienza dato che nella tratta che uso ne hanno fatte diverse). Visto che poi queste tratte non sono particolarmente lunghe...finisce che il treno che già viaggia a velocità "urbana" dopo questa "pensata" viaggi a passo d'uomo. Per l'abitante del primo centro va benissimo ma per quelli sempre più lontani..finisce che prendono la macchina e mandino a quel paese il treno...ed infatti già avviene spesso.
Passiamo poi al primo discorso, cioé quello degli autobus...chiunque abbia un
minimo spirito d'osservazione avrà già visto che buona parte degli autobus fuori dalle fasce di orario più intense, viaggiano semivuoti o vuoti completamente e questo già con la possibilità di regolare i propri orari.
Questi viaggi a vuoto ovvaimente sono sostenuti dalle casse comunali locali ed infatti sono molti soldi buttati ogni anno (oltre all'inquinamento).
Sparpagliando ancora più la gente ottieni solo tratte più lunghe ed autobus più vuoti. 
Bon...dunque a questo punto...lo pseudo ecologista...dopo aver risolto ogni questione con un "che problema c'é? basta farlo" ha in sostanza ricreato una mini città infischiandosene di concetti come economia sia finanziaria che ecologica ma ha fatto il suo "progettino" propagandistico a cui molti abboccano senza pensarci più di tanto ed unire i punti.
Mica é finita qui..la prossima volta continuerò a mettere in luce la serie di assurdità che portano avanti gli pseudo ecologicisti

Lunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità

 

 
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L'urbanistica vulcaniana (2.0) (prima parte)

Post n°28 pubblicato il 25 Aprile 2008 da Surak_2.0
 

Da oggi proporrò un modello urbanistico logico, razionale ed efficiente...oltre che auspicabile e godibile nonostante al primo impatto possa sembrare terribile per gente cresciuta con l'ideale importato del modello "americano" e quindi della casetta  con ampio giardino, il garage e la staccionata (o la ringhiera che fa molto più "Italia").

In realtà non é originalissimo poiché molti urbanisti passati avevano ideato cose del genere poiché, anche fra loro, c'é stata gente razionale e non solo "artisti" o gente che segue i canoni della pseudo ecologia.

Prima partirei dai difetti del modello americano che per maggior comprensione si può definire "modello Topolinia" e che pur essendo un modello ecologicamente ed economicamente non sopportabile é il modello con cui gli pseudo ecologisti fanno propaganda (e danno).

Va da se che il modello Topolinia occupa una vasta superficie e basta pensare ai sobborghi americani per vederlo.
Superficie che necessita di strade, infatti il modello americano o lo stile di vita americano non prescinde dall'essere auto-centrico.
Quale delle due, vasta occupazione territoriale ed auto, sia causa dell'altro non é chiaro ma é chiaro che solo gli illusi possono pensare che basti una bicicletta per risolvere il problema  quando per andare in qualunque posto, che non sia la casa
dei vicini, devi farti tot chilometri con qualunque tempo ed a qualunque ora.
Magari l'ecologista nullafacente o l'impiegato che sta molte ore a sedere può anche farsi qualche pedalata con il bel tempo ma esistono anche molti che fanno lavori fisici oppure hanno problemi o semplicemnte sono anziani o piccoli o hanno i tempi "stretti" per fare più cose e solo l'auto può permetterlo.
Basta pensare a quanto gli americani sono autodipendenti e salutisti per capire che la bicicletta diventa una soluzione occasionale e non certo una vera alternativa.

Ok, ammettiamo comunque che la bicicletta sia un'alternativa valida (cosa non vera proprio per il modello Topolinia delle vaste superfici), resta la vasta occupazione  del territorio e soprattutto l'uso di materie prime intensivo che fa salire i costi dell'abitare.
Il "bello" del mercato, spesso ignorato, é che suddivide parte dei costi del lusso (o dell'eccesso) sui costi di beni più standard o diffusi..una sorta di Robin Hood all'incontrario che fa sì che esista più spreco del dovuto ed una "tassa" ad hoc per esso.

Non servono molte parole per chiarire che il modello Topolinia fa un uso massiccio di materie prime...basta pensare a quanto rame o fibre ottiche o tubazione serva a coprire una via di 1 per 50 villette (facendo 20 metri medi linerai per ogni proprietà) e senza considerare la metratura interna.
In fondo é  il famoso "ultimo chilometro" o, meglio ancora, é come la superficie di una figura geometrica irregolare rispetto ad una regolare anche a parità di superficie.

Tutto questo comporta enormi richieste di materie prime sia per realizzare il necessario, che per gestirlo e per ripararlo o, in futuro, per smantellarlo...enormi
non in sè ma enormi per come applicate.

Insomma é un "bel" modo per far salire i prezzi di tutto e per una "fascia" che così riesce a farsi la villetta, scaricando in parte i costi sulla povera gente, tanti altri sono tagliati fuori e pagano di più per pessime case ed anche per comprare tutto il resto che con quelle materie prime si produce.

Non é mica finita qui...poi vedremo pure le false soluzioni degli pseudo ecologisti (i quali sembrano sempre essere pronti a far più danno del problema in sé)   

Lunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità

 
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Immagine di adesione

Post n°27 pubblicato il 25 Marzo 2008 da Surak_2.0
 
Foto di Surak_2.0

Inserisco l'immagine in un messaggio per comodità (e dimensioni)

Lunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità

 
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Adesione (condizionata) ad iniziativa a favore Tibet

Post n°26 pubblicato il 24 Marzo 2008 da Surak_2.0
 

Da usenet sono venuto a conoscenza di un'iniziativa a favore del Tibet ed ho deciso di aderire anche se in maniera condizionata e quindi limitata al concetto poiché non sono sicuro che il blog di riferimento sia sempre condivisibile ad una filosofia vulcaniana (2.0).

lo faccio con questo messaggio che non segue molto lo scopo con cui
era stato creato questo blog e cioé quello di presentare idee alternative
logiche su vari problemi e più o meno originali.

Non é logico, né di buonsenso e né equo..in altre parole... non é vulcaniano 2.0 non criticare atti di forza motivati da un'annessione poiché gli Stati devono unirsi e, purtroppo, dividersi solo ed esclusivamente con accordi tra forze che rappresentino realmente il generale consenso popolare.

Chiaramente senza poter tornare troppo indietro in questioni storiche se non strascichi del colonialismo.

Quindi come é un assurdo legale e politico l'indipendenza del Kosovo regione storicamente serba e che non gode del consenso di entrambe le parti, così il Tibet altro non é che uno Stato "invaso" da un ingombrante vicino.

Logica vuole che nell'interesse della popolazione non potendo ottenere, purtroppo, la liberazione dall'invasore e non potendo il diritto internazionale imporsi alla Cina...lo sforzo va concentrato su una realistica autonomia e soprattutto sul rispetto dei diritti dell'uomo (quelli veri).

Quindi, per quel che vale, aderisco a titolo personale e limitatamente ai concetti qui riportati all'iniziativa che potete trovare qui e che al momento é un abbozzo:

http://blogsforfreetibet.blogspot.com/

N.B. Con molti che appoggiano tale iniziativa sono in disaccordo su quasi tutto (li conosco tramite Ng) essendo loro particolarmente "umani" ciò non toglie che in questo caso "piove".

Lunga (e proficua) vita e (saggia) prosperità 

  

 
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Sicurezza sul lavoro (in molti sensi)

Post n°25 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da Surak_2.0
 

Troppo spesso i controlli sulla sicurezza sul lavoro sono scadenti o rari perché possano creare un vero disincentivo all'imprudenza.
Altrettanto spesso la colpa non é solo delle mancanze del datore di lavoro ma anche della faciloneria con cui un po' tutti agiscono.
Gli umani tendono invece a comportarsi in modo corretto solo quando si sentono osservati.
Allora perché non utilizzare le telecamere obbligatorie nei posti di lavoro?
Però con i giusti accorgimenti.
In pratica obbligando ad installare telecamere criptate nei punti ritenuti necessari si creà una sorta di videosorveglianza che possono fornire molti dati di lungo periodo agli addetti ai controlli.
Ovviamente devono essere telecamere le cui registrazioni siano criptate in modo tale che solo le autorità preposte possano visionarle. 
Qualora vengano manomesse dai datori di lavoro ci sarebbe forti punizioni.
I costi oggi sono relativamente abbordabili e forniscono più vantaggi.
Da una parte tutti si sentirebbero più responsabilizzati (con vantaggi pure sulla produttività) e dall'altra tali registrazioni possono essere usate anche ad altri scopi legali tipo il mobbing o eventuali vertenze dei singoli o evasione fiscale per straordinari non dichiarati etc.

Semplice, efficace e psicologico...quindi non se ne parla ;-)

Ciao! 


 

 
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