32) Bologna in cronaca nera

32) Bologna nella storia recente, ossia dal secolo scorso, è stata colpita da disgrazie che hanno lasciato ferite indelebili nel cuore della città. La più pesante è la strage che la mattina del 2 agosto 1980, alle 10,25, uccise 85 persone ferendone gravemente più di 200, a causa di un attentato in cui una valigia carica di esplosivo fu lasciata nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione centrale. Accertato che si tratta di un attentato dell’estrema destra, sono ancora oscuri i mandanti. La strage segue a 6 anni esatti di distanza l’attentato della notte fra il 3 e il 4 agosto 1974, in cui un ordigno fu fatto esplodere sul treno Italicus mentre percorreva la galleria di San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino bolognese. 12 furono i morti, alcuni arsi vivi, e 48 i feriti. Il timer era programmato per detonare al centro della galleria, provocando più vittime, ma a causa di un’accelerazione del treno per recuperare il ritardo l’esplosione si verificò a 50 metri dall’uscita. Anche qui la matrice è neofascista. Ancora più agghiacciante è l’interminabile serie di delitti della banda della Uno bianca, capeggiata dai fratelli Savi, di cui due poliziotti e uno non ammesso in polizia per un difetto di vista, che tra il 1987 e il ’94 uccise 24 persone e ne ferì 102 in 103 azioni criminali, compiute con una ferocia e una potenza di armi da fuoco incredibili. Tra i più efferati delitti compiuti a Bologna dalla banda viene ricordata la strage del quartiere Pilastro, in cui raffiche di mitra sterminarono tre carabinieri che seguivano l’auto dopo una rapina. Stupisce la sicurezza con cui i criminali agivano, a viso scoperto, usando sempre lo stesso mezzo e freddando ogni testimone involontario, con la possibilità di sapere sempre in anticipo in quale direzione si svolgevano le indagini. La metà del XX secolo aveva fatto scalpore l’uccisione del giovanissimo Anteo Zamboni, che a 15 anni voleva attentare al Duce in visita a Bologna, bloccato dal padre di Pier Paolo Pasolini, tenente di fanteria. La cronaca recente ha toccato anche il circondario. E’ il 2017 quando le campagne del nordest della provincia sono terrorizzate dal killer di Budrio, Igor il russo, al secolo Norbert Feher, che uccide un barista il 1° aprile e una guardia giurata l’8 dandosi alla macchia, prima di venir catturato in Spagna a dicembre. A sudovest è invece Casalecchio di Reno a essere coinvolta in un grave lutto il 6 dicembre 1980 quando un aereo in avaria e senza pilota (il tenente aveva attivato l’espulsione automatica) si schiantò contro l’istituto scolastico Salvemini causando la morte di 12 persone, quasi tutti studenti della 2^ A, e il ferimento di 88. Il processo si concluse senza nessuna responsabilità. Triste e insoluta è la vicenda di Gianfranco Tonello, vincitore dello Zecchino d’oro nel 1963, che a soli 33 anni, divenuto allevatore di cani e rimasto sempre amico di Mariele Ventre, venne ucciso con un colpo sparato al volto a Luminasio presso Marzabotto. Il cadavere fu trovato nella sua auto incendiata.

31) Film e telefilm ambientati a Bologna

31) Come le maggiori città d’arte, anche Bologna ha dato le sue location a numerosi film e telefilm, nonostante qualche default, come aver negato la disponibilità per girare le scene di Bar Sport, di Stefano Benni, che pertanto ha dovuto traslocare a Sant’Agata Bolognese, a nordovest del capoluogo. Gli adolescenti nati intorno all’80 ricordano con nostalgia le pedalate sui colli bolognesi del film Jack Frusciante è uscito dal gruppo, del 1996, tratto dal romanzo di Enrico Brizzi che lanciò il giovanissimo Stefano Accorsi. Il bolognese Pupi Avati non poteva evitare di ambientare un suo film famoso a Bologna, anche se bisogna aspettare il 2008 per vedere la città nel film Il papà di Giovanna, per cui Silvio Orlando fu premiato col leone d’oro al festival di Venezia. Pochi sanno che il friulano Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna, in via Borgonovo 4 (e pochi sanno che il padre, tenente di fanteria, fece arrestare e assassinare un giovanissimo eroe della Resistenza, appena 15enne). A Bologna Pasolini dedicò un cammeo rappresentando la scenografica piazza di Santa Maria dei Servi, con il suo colonnato e il portico più largo di Bologna, nel film Edipo re del 1967. Carlo Lucarelli, parmigiano di nascita, non ha mai nascosto la sua simpatia per Bologna, ma per ora il suo romanzo Almost blue, del 1997, ambientato tra i portici, non è stato trasposto in un film. Telefilm invece in cui traspare tutto l’amore dei Manetti Brothers per la città, che la mostrano in lungo e in largo, sono gli episodi dell’Ispettore Coliandro, che ha l’abitazione (ben visibile e riconoscibile per i fan di passaggio) esattamente all’incrocio tra via Massarenti e via Donatello, va a fare spesa esattamente dal fruttivendolo che chiama Sandokan (la bottega esiste veramente, proprio sul crocevia tra via Massarenti e via del Parco) e va a lavorare nel commissariato di piazza Malpighi (dove in verità hanno sede gli uffici dell’Intendenza di Finanza).