Agonia di un popolo?

Oh, anticamera della morte,
in te l’esser dolora,
cercando di sembrar forte…

ecco, è un alone, che di sangue inonda,
avvolge, sommerge l’essere,
che trema, suda, s’adombra,
pensando all’ultima dimora, la tomba!

urla l’anima, dolorosi rimpianti,
crollando il corpo,
verso il finale avello,
mistica, di colori cangianti,
una luce ottenebra il cervello…

è la scena finale dell’ultimo atto,
entra evanescente l’agonia,
singulti flebili lacerano il petto,
dell’essere che rantola,
mamma, mamma mia…

Il perché del ripetere questa mia poesia, è che l’ho ritenuta più che attuale, nel momento drammatico, che sta vivendo la Nazione, (il vivendo è d’augurio) per di più, ammorbata, da mercenari del pensiero, (imitazioni volgari, prese in prestito, perché non all’altezza) perché prima va bene, poi va male, accusandone le colpe, l’un contro l’altro, senza ammettere mai, che ambe due sono colpevoli, e a nessuno viene in mente, in un sussulto di dignità, che sarebbe ora di levare le tende (si diceva una volta, ma oggi, sono magnifici salotti), tornando alla poesia, e dedicandola a chi cerca di sembrar forte, e avvisare che proseguendo su questa strada, l’avvenire potrebbe essere una tomba, e resterà solo il rimpianto, di non aver lottato abbastanza, ci si è pensato, ma quando era troppo tardi, e si finirà, con un rantolo, non solo alla mamma, ma anche all’Italia, addio, ex Patria mia!

Cassandra? Castellano

N.B. resta sempre più attuale, il prevenire, non per curare, ma per non morire…

Agonia di un popolo?ultima modifica: 2020-08-03T18:08:21+02:00da romana_81