Caramella e coltello

Una novità del passato, da raccontare, per i giovanissimi, che rimarranno stupiti, dunque, nato nel 1927, ma parlerò del 1937, quindi, a 10 anni, allora si giocava per la strada, con coetanei, nasceva l’amicizia, e si imparava, a conoscere una parola, MEZZAROLO, che significava, (oggi, si dice, il mio migliore amico) allora, più ancora, cioè, appunto, mezzarolo, perché si divideva tutto, dal panino, se c’era a merenda (erano tempi di miseria) da un dolcetto, quando si rimediava, che invece di mangiarlo di nascosto, si portava, e si divideva con l’amichetto, e se si rimediava un soldo, in sostanza diventava mezzo, e quell’amicizia, senza furberia, ai veri, è rimasta poi dentro, anche nella vita, diventata però, anche tristezza infinita, vedere oggi, che i giovanissimi, non si dividono il panino o una caramella, ma si passano il coltello, non per tagliare un frutto, ma per accoltellare qualcuno… e dato che ci siamo, ma sempre come esempio, i nonni di quei tempi, (cazzaro, non lo dico, perché lo sono anch’io, ma vedo, come vanno le cose) dunque, quei nonni, erano ascoltati e rispettati, ma soprattutto, dai nipoti, che obbedivano più a loro che al padre, oggi, un nonno, a meno che non sia ricco, è un peso, quindi, spesso e volentieri, viene scaricato, come un sacco di patate, in un ospizio, ma che forse è pure meglio, perché se rimaneva a casa, e voleva insegnare qualcosa alla famiglia, lo mandavano a fanculo, e anche peggio…

Cassandra? Castellano

N.B. occhio, il ricco si salva, solo se non da la sua ricchezza alla famiglia, prima di morire… perché se rimane senza, non conta più un cazzo!

Caramella e coltelloultima modifica: 2020-11-06T18:04:02+01:00da romana_81