Riceviamo e pubblichiamo – Il nuovo anno

Ci siamo di nuovo, ci troviamo esattamente
dove eravamo 12 mesi fa. Con la differenza,
che mai come prima, potremmo sperare, che
il nuovo anno, sia migliore di quello passato.
Vero, lo diciamo ogni anno, ma in realtà è
uno sfogo del tutto personale, in base a ciò
che abbiamo costruito, la fortuna che
abbiamo avuto e la percezione di un
equilibrio, tra vita privata e lavoro, che il
nuovo anno potrebbe aiutare a migliorare.
Quest’anno invece no, la percezione, gli
equilibri e soprattutto la fortuna, sono
livellate, per tutti, allo stesso modo.
Certamente c’è chi si è arricchito in modo
spropositato, questo è vero, ma non puoi
chiamarla vittoria, se l’hai costruita sulle
macerie e la disperazione di gente, che
invece, ha perso tutto. Perdere, quest’anno, è
stato un concetto universale, tra le cose più
importanti, che abbiamo perso (inutile fare
un elenco) sicuramente nei primissimi posti,
troviamo l’innocenza e la spensieratezza, dei
nostri giovani, decisamente un attacco
frontale e infame, ad una categoria, la più
significativa, quella che domani, si troverà a
gestire il nostro pianeta. Abbiamo lasciato
loro, l’ingrato compito, di cancellare anni di
disumana profanazione, del nostro
patrimonio naturale. Del pianeta che ci
ospita da milioni di anni, oggi, per effetto dei
soli, ultimi 100, siamo in grado di poter
affermare, che, non c’è più tempo, siamo al
collasso. E come successe con l’arca di Noè,
se vuoi preservare la specie, oggi, devi avere
pazienza, assoggettarsi e stare in casa! Il
passaggio dal petrolio al digitale è un
cambio epocale, che solo una PANDEMIA,
poteva far accadere in soli 24 mesi. In
condizioni normali, ci sarebbero voluti
decenni, ma il nostro pianeta, tutti questi
anni purtroppo non li ha. Siamo alle porte di
una rivoluzione culturale planetaria, forse
l’Italia in questo, sarà quella che soffrirà di
più, l’italiano, ha bisogno di toccarsi,
abbracciarsi, di sentirsi parte di una famiglia
per tutta la vita, e soprattutto il popolo
italiano, non accetta la morte come effetto
della vita. Pertanto, la questione, non è, se il
prossimo anno sarà migliore o peggiore di
quello precedente, ma piuttosto, se noi
saremo disposti ad accettare di essere
progressivamente deprivati del nostro “libero
arbitrio”. Buon anno a tutti

Il Presidente

Riceviamo e pubblichiamo – Il nuovo annoultima modifica: 2021-01-16T18:19:09+01:00da romana_81