Reminiscenza, su una primavera, del passato…

Amico barman bevo?
no, non puoi capire,
e che avverto gran pena,
per qualcosa che deve finire,
come, per chi esce di scena…

barman, riempi ancora il bicchiere,
che nell’ambrato liquore,
troverò l’effimero piacere,
che affogherà ogni dolore…

che dici barman?
se sono cose di cuore?
se lei mi ha tradito?
no, non credo nell’amore,
non l’ho mai capito!

mesci barman,
no, non mi farà male,
non è ancor giunta,
l’ora, del pensier irreale…

berrò, ma non molto,
e il velo di malia, avrò tolto
così il mio pensiero,
fuggirà via, non più prigioniero…

si, perché ho capito,
che per volare, nel cielo infinito,
l’uomo, non deve essere inibito…

adesso è ora, addio barman,
addio a te e al locale,
che mi stai dicendo? qual è il mio male?

ma or sereno è il cuore mio,
strano, non lo ricordo più neppur io…

Cassandra? Castellano

N.B. giovani con il bere moderato, si dimenticherà, se uno ha toppato…

Reminiscenza, su una primavera, del passato…ultima modifica: 2022-03-24T08:37:02+01:00da romana_81