Qualcosa che non va

Cos’ho che non va? Cosa ho di così attrattivo?

Io non lo so, non lo riesco proprio a vedere.

Con G. ci conosciamo da almeno  16 anni, all’epoca fu la classica botta e via ma con il passare del tempo  capitava che uno dei due cercasse l’altro ma non per il sesso, per il piacere di sentirsi. In questi 16 anni lui ha avuto storie ed io la mia, con due figli ma nonostante tutto di tanto in tanto torniamo a noi. A quel noi che forse saremmo potuti essere. Ci siamo visti e abbiamo parlato del nostro quotidiano delle nostre vite normali, famiglia, lavoro, ma non appena i nostri occhi si soffermano e la voce pure arriva un bacio. Per riportarci a ricordare gli anni che ci legano, e lui che si ricorda di quanto non possa fare a meno di me, ci diamo la buonanotte ed ognuno di noi torna alla sua vita.

Conosco F. da almeno 10 anni, prima in sordina da bravi osservatori a distanza ci osservavamo tramite facebook, sposati, figli coetanei, con stessi problemi piano piano abbiamo cominciato a parlare proprio di questo. I figli che vivono stessi percorsi e problemi, poi la fotografia, poi un pomeriggio di gennaio, di sole che scalda l’animo,  seduti in macchina tra lacrime di preoccupazione e di stanchezza arriva un bacio e un abbraccio così forte da togliere il fiato. L’attrazione fisica e mentale è alle stelle, finiamo a letto dopo di che ognuno di noi dopo un abbraccio forte torna alla propria vita, dura talmente dura che spesso ci tiene lontani per mesi, per poi ritrovarsi sotto ad un post che parla dei nostri figli, ritrovarsi in privato e dopo tanto parlare di figli e problemi leggo : “…madonna quanto mi manchi…

Nessuno

Ero nessuno con tanti sogni da realizzare, con tante speranze e tanta vitalità nella speranza di diventare qualcuno nel mio piccolo il qualcuno dei miei sogni. Il tempo è passato e sono diventata nessuno con tutti i miei sogni rimasti in un cassetto chiuso a chiave persa per sempre.

Me ne sono accorta oggi, guardando il sito web di un’amica e li  ho visto uno dei miei sogni chiuso nel cassetto. Li ho capito che sarebbe bastato veramente poco, non cose esagerate.

Ormai è tardi per i sogni, tant’è che non sogno più neanche  la notte, vado avanti da nessuno.

Nostalgie di figlia

È proprio in una giornata come questa che li vorresti accanto, per un momento tornare bambina, tornare figlia staccare tutto e farti coccolare, viziare, avere qualcuno che ti abbracci e ti faccia sentire al sicuro.

Che con il tuo piatto preferito allevi la stanchezza di una giornata di merda.

E invece …no… non devi piangere, devi essere forte per te e per gli altri.

Sono stanca di essere stanca.

Disumani

Sapete cosa significhi disumano?

Privo di ogni senso di umanità, spietato, bestiale.

Ecco qua…. essere privo di umanità.

Vagando tra i miei mille pensieri, mi ritrovo a pensare a quante facce, e maschere abbia incontrato sul mio cammino. Quanti disumani abbia incontrato sul mio cammino…..

Le persone ti trattano come un giocattolo…

《Oh che carino quel peluches, lo terrò con me e lo coccolerò》

Dopo qualche giorno, il grazioso peluche viene abbandonato infondo ad un cassonetto.

Eh si perché ci si stanca alla svelta delle persone, così come ci si stanca degli oggetti. La cosa peggiore è  che si tende a trattare le persone proprio come fossero oggetti.

Di conseguenza l’ oggetto in questione poi diventa prevenuto, diffidente, pieno di pregiudizi, ma  si fa finta di non capirne il perché. Basterebbe farsi un esamino di coscienza senza fare la vittima. (Ma sembra risultare più facile)

Questo essere disumani è una malattia sempre più frequente, triste da dire, soprattutto perché non c’è  cura.

Nel mio piccolo posso solo  sperare che un giorno un disumano incontri qualcuno che lo consideri solo un oggetto,  lo coccoli per qualche giorno, lo faccia sentire al settimo cielo per poi buttarlo nel cassonetto dell’immondizia.

Solo così potra assaporare la sensazione di essere stato oggetto, ma che possa anche  avere la consapevolezza di quanto sia stato disumano a sua volta.

Sesto senso

Nella nostra vita…. in che  percentuale siamo veramente noi stessi? Me lo chiedo da tanto ormai…. ma soprattutto con chi riusciamo ad essere veramente noi stessi….? Io non lo so più.  Forse sono sempre stata me stessa oltre misura.

In positivo e in negativo. Ho sempre mostrato il bello e il brutto di me, con chiunque… ma mi sono fidata e lasciata andare troppe volte, scoprendo poi che non era meritato ciò che davo di me.

Ci sono persone con uno spiccato sesto senso…e seguono una via meno tortuosa… e poi ci sono io… che il sesto senso mi ostino a non ascoltarlo, ritrovandomi sempre a terra come una bambina che sta imparando ad andare in bici senza rotelle… con le ginocchia sbucciate.

Curo le mie ferite, e non appena smettono di sanguinare ecco che cado di nuovo.

La notte dice che porti consiglio… a me basterebbe un po di riposo.

 

Eccolo

Eccolo qua, tra poche ore sarà il 7. Ogni anno lo sento arrivare sempre meno. Forse perché dentro me ho smesso di compiere gli anni il 7 ottobre del 2017.

Non ho più voglia di festeggiare. Non ho molto da festeggiare. Non ho accanto le uniche persone con cui vorrei festeggiare, e che erano il fulcro della mia vita.

Non vengo capita in questo, da nessuno. E ogni anno odio sempre di più questo giorno.

Questo giorno se tutto fosse andato bene saremmo state 4 persone a festeggiare.  Ma la vita è  stata atroce fin da quel 7 ottobre. La mia metà, la reale mia metà  mancante con cui condivisi i miei primi movimenti, i miei primi 9 mesi non poté più restare.

E fu il primo a lasciarmi… domani sarebbero stati 32×2.

Gli anni scorrono nonostante per me si siano fermati nel cuore.

Chiudo gli occhi e sarà già il 7….sarà passato senza neanche rendersene conto fortunatamente.

Buon compleanno a noi 4

Buon 32×2 a noi fratello.  S&S

Arriva il 7

E poi ci sono giornate come queste, un po grigie, un po’ malinconiche, dove devi batterti faccia a faccia con i “tuoi mostri”.
E certi eventi te li sbattono in faccia i pensieri senza grandi riguardi.
Più si avvicina quel giorno più sento mancare il respiro, sono perennemente di cattivo umore, perché in quel giorno non ci sarà chi quel giorno ti ha donato la vita. Non ci sono le uniche persone che ti ameranno oltremodo.
Arriveranno le feste e loro non ci saranno, arriveranno i compleanni e loro non ci saranno.
Succederà una cosa e avrai un bisogno estremo di dirlo a loro…ma non ci saranno.
Dicono che poi passa,ci si abitua… si forse…. o forse se hai vissuto tante cose con loro e ti hanno lasciato quando ormai l’orologio biologico è alla fine della sua corsa o quasi … in quei casi, si, forse ci si abitua.
A volte mi rivedo in mia mamma, che con me è sempre stata rigida, distaccata, poco affettuosa.
E pensavo… perché?
Adesso che mi ritrovo nella stessa condizione lo capisco perché.
Sto vivendo ciò che ha vissuto lei. Anche lei ha perso la mamma a 28 anni. E ora so che donna forte sia stata, quanti bocconi amari ha ingoiato, quanto anche lei avesse avuto bisogno della sua mamma.
Me lo disse un giorno, quando già sapeva che non ci sarebbe stata più…. mentre le volevo dare un abbraccio…. “non abbracciarmi” mi disse… “o sentirai di più la mia mancanza”…mentre poi fu lei a stringermi a se…aveva visto i miei occhi spegnersi a quella sua frase, e da mamma credo si senti spezzare il cuore. Ed immagino quante volte le sia mancato l’abbraccio della sua mamma.
Ed io ora sono come lei…spesso fredda poco affettuosa… ma non mi sento particolarmente trattenuta, è come un istinto di protezione, affinché un giorno i miei figli non sentano la mancanza dei miei abbracci.

Love me like you do

Erano 2 anni che non ascoltavo questa canzone, ricordo che l’ascoltai per una notte intera. Mi dicesti…sei pazza…ma quanto ti piaceva la mia pazzia… ti piaceva troppo…tanto da farti fuggire.

Stavi rinascendo con me. I tuoi sensi, rinascevano, il tuo cuore, ricominciava a battere. Sei fuggito prima che potesse essere troppo tardi. Prima che tu non potessi più farne a meno di me e della mia follia. Sapevi che ero disposta a tutto.

E ora che la risento nella testa….sai cosa volevo…solo…

….Love me like you do….

Il primo incontro

La musica è  una cosa importante nella mia vita…ascoltando una canzone ho trovato la descrizione esatta di come immaginavo l’incontro con G.

“Baci pensati e mai spesi
Sguardi volti ad orologi appesi
Alla stazione, un’emozione
Alla vita che si fa sognare

Sento il suono del metallo che stride
Mentre passo qualcuno sorride
Frena il treno e mi sposta un pò
Adesso lo so, sto arrivando da te
Niente di più semplice
Niente più da chiedere”
Eccolo….se chiudo gli occhi, vedo quel treno che frena, tu davanti alla porta, pronto a scendere,  con la frenesia di un ragazzino, ed io li seria ma con gli occhi che sorridono, il cuore che batte all’impazzata bramoso di quell’abbraccio tanto atteso.
Dio quanto ho atteso quel momento,  che purtroppo non è arrivato mai…se non nei miei sogni.
Sono certa…. sarebbe stato proprio così…ogni parola è cucita apposta per noi.
Non mi resta che chiudere gli occhi e perdermi tra le tue braccia, almeno nei miei sogni.

Stesso pensiero

Ci sono giorni in cui hai un unico pensiero, pensi incessantemente sempre alla stessa cosa/persona, qualsiasi cosa tu faccia ti ricondurrà sempre li.

Dicono che quando pensi tanto intensamente ad una persona vuol dire che in quel preciso istante anche tu sei nei suoi pensieri, anche l’altra persona ti sta pensando.

Chissà se è  realmente così.

E se fosse realmente così….perché nessuno dei due fa un passo in avanti?

Chi non lo fa per orgoglio… chi non lo fa perché stanco di fare sempre il primo passo. E si resta lì…in eterna attesa l’uno dell’altro probabilmente.

Si resta lì a torturarsi di un’assenza, nella speranza che torni ad essere una presenza.

Manca, manca tanto.

Chissà  se realmente per un secondo abbiamo avuto lo stesso pensiero.