Momenti

Voler narrare eventi che si assiepano frenetici durante questo attimo che dovrebbe essere fatto di quiete diventa quasi vano.
La memoria si desta e rincorre pensieri che non si celano dietro muraglie invalicabili,che si manifestano in tutta la loro evidente crudezza.
Descrivere le sensazioni diventa complicato, e volerne farne a meno è la soluzione.
Il silenzio scolpisce le tracce di ricordi vissuti nel rincorrersi del tempo, lungo una intensa ricerca di pace.
I ricordi sono come persone presenti in un luogo dove vengono chiamate all’appello, e presenziano con l’incrollabile volontà di partecipare, anche se vorresti che si congedassero volontariamente.
E rimangono nonostante tutto, e  non proferir parola è la cosa giusta

Share on Twitter

E fu così che conobbi un uomo

Era quasi mezzanotte ed ero online presso quel sito nel quale è possibile trovare amicizie, e l’amore con l’intenzione di non ritornarci più.

Avevo già conosciuto un uomo dalle caratteristiche che si abbinavano alle mie.
Le sue descrizioni dettagliate a determinarne sia la sua indole che la sua fisicità mi hanno indotta a volerci interagire. E da cosa è nata cosa sino a che siamo passati al contatto telefonico.
La sua voce appariva propensa a individuare le sue intenzioni, che miravano a una conoscenza e,  io mi sentivo del tutto spontanea a parlarci, come del resto lui lo era con me.
Raccontarsi impiega tempo, e di tempo ne trascorrevamo parecchio insieme, e sembrava che nascesse man mano una sintonia tale da indurci a incontrarci.
Accadde una sera dopo che erano trascorsi giorni da quella prima volta in cui avevamo scambiato i primi contatti, e sentivo l’entusiasmo e persino un pizzico di emozione tipica del primo incontro.
Giunsi al parcheggio del locale nel quale lui mi aspettava, e lo vidi proprio li in piedi fuori dalla sua auto ad attendermi. Il suo sorriso compiaciuto colmò ancora di più le mie aspettative: emanava fascino. Lo sguardo sorridente nasceva da occhi neri profondi. I capelli bianchi prevalevano sui neri, donandogli un’aria vissuta insieme alle pieghe del viso che generavano il suo sorriso.
Scesi dalla mia auto e lui si avvicinò senza smettere di guardarmi, mi tese le sue mani che strinsero le mie, e fissandomi mi disse che ero bella aggiungendo quanto gli piacessi già.
Ero entusiasta e mi sentivo attratta da lui, e gli sorrisi.
Trascorremmo il tempo all’interno del locale alquanto elegante, dove sorseggiammo un vino con le bollicine e con la voglia esplicita di scoprire cose di noi che ci riguardavano. Tutto era perfetto. I suoi modi attenti e dediti a conquistarmi facevano crollare in me gli  iniziali momenti di timori, e mi sentivo del tutto a mio agio,  disposta a continuare a rivederlo ancora.
La serata si concluse quando mi accompagnò alla mia auto, e con un suo bacio che dapprima tocco le mie labbra, e che poi si insinuò nella mia bocca. Mi scosse. Volevo che non finisse mai. E fu lungo e senza dubbio appassionato.
Ne seguirono altri nei giorni successivi, e tutto lasciava propendere a qualcosa di speciale …

Share on Twitter