Red Christmas Ornaments on Wood Background and defocused lights. Spruce Tree branch on the left and right.

Non vi fidanzate…quantomeno non a Natale!

Dicembre, il mese più magico dell’anno e come dice la celebre melodia natalizia, eccoci catapultati nel “most wonderful time of the year”. Il freddo diviene più pungente, l’aria inizia a profumare di cannella ed essenza di pino e tutto intorno è un tripudio di lucine colorate, folla e buoni sentimenti a buon mercato. Le famiglie si riuniscono, il vario “parentame” finge di volersi un gran bene almeno una volta l’anno che sono tenuti a sopportarsi, i più piccoli attendono trepidanti i doni mentre i più grandi si dividono tra quelli che escono allegri indossando un copricapo di babbo natale e quelli che invece vorrebbero sbronzarsi soli sotto l’abete natalizio per poi utilizzare quei fili luminescenti per farne una corda e porre fine alle proprie sofferenze.
Una cosa è certa, che lo vogliate oppure no, in questo mese più che negli altri il romanticismo sbanca al botteghino. Lo vediamo da sempre commercializzato sotto forma di commedie natalizie. Quelle simpatiche americanate dal lieto fine nelle quali lui incontra lei qualche giorno prima di Natale e in un paio di giorni scoprono che si amano alla follia e staranno insieme per sempre. Voi ovviamente pensate che stiano insieme per sempre perchè di queste commedie non è mai stato girato un sequel…
In ogni caso, come detto, sarà l’aria frizzante, saranno i buoni sentimenti, sarà l’aver visto troppe commedie natalizie o sarà semplicemente il tasso alcolico più alto, si è portati a farsi questo grandissimo regalo di natale…regalarsi un essere umano come partner. Bene, resistete a tutto ciò, lo dico perchè vi sono una serie di ragioni che dovreste esaminare e che vi faranno capire che no, non dovete fidanzarvi a dicembre!

Tanto per iniziare, se vi fidanzate a dicembre il primo problema da affrontare è quello che sarà SEMPRE un problema che si presenterà con cadenza annuale come l’anticipo IRPEF: il REGALO DI NATALE; in questo caso con un handicap in più, state uscendo da poco quindi vi conoscete poco. La classica cosa che si dice in questi casi è: “mi raccomando eh, niente regali di Natale, usciamo da poco”. Bene, tu pensi che una volta che lo hai detto ti sei ripulito la coscienza e stai bene, pensi di aver risolto ma non hai considerato che lei è una donna. Così prima di ingozzarti come un maiale e far salire di colpo e tutti insieme i tuoi valori ematici alle stelle o dopo averlo fatto e con un accenno di coma diabetico e rischio di infarto del miocardio (a seconda dei casi e delle usanze) lei si presenterà dinanzi a te con un bel sorriso e ti dirà quella frase…“lo so che non dovevamo farci regali, ma ho visto questa cosina e ho pensato a te”. Morale della favola, tu apri il suo pacchetto con un imbarazzo tale che non si capisce dove finisce il tuo viso e dove inizia il maglione rosso alla babbo natale (o è l’infarto che sta per sopraggiungere) e ovviamente incappi nella figura di merda di non aver preso nulla per ricambiare…nemmeno qualcosa a caso che non ti ha fatto pensare a lei. Comunque vada, il risultato sarà che uno dei due ha fatto un regalo e l’altro non ha contraccambiato. Sì lo so, state facendo i fighi ora e pensate che entrambi potrebbero farsi un regalo. Bene, fate poco i fighi perchè se vi conoscete poco magari correte il rischio di farvi regali pessimi e quindi sarete tenuti anche a fingere stupore e felicità: “era proprio quello che volevo”.
Seconda difficoltà: “cosa facciamo a Natale ci vediamo?” A meno che non siate due orfanelli cresciuti in collegio e scappati dalla guerra, avrete delle famiglie (anche e soprattutto sfasciate) e conseguentemente dei parenti (soprattutto insopportabili). Ecco, in questi casi è difficilissimo non trovarsi immersi nel parentame del tuo/a partner con tutto ciò che ne consegue. C’è lo zio che ti vuole offrire il grappino per forza e tu che cerchi di rifiutare gentilmente perchè ti fa schifo l’alcol, c’è il padre che ti vuole trascinare a tavola ad assaggiare qualcosa e ci possono essere sguardi e domande indiscrete o ancor peggio, i GIOCHI DI NATALE…La situazione non migliora se la porti nel tuo di parentame eh: “Mamma lei è Ermenegilda…è una…una…cioè, una AMICA” e partono gli sguardi sornioni e ammiccanti di chi vorrebbe dirti “ma che cazzo stai a di’, ma quale amica, ma quali amiche hai mai avuto tu?”. Momento imbarazzante parte due…dopo il regalo non corrisposto.

E questa cosa va avanti almeno per tre giorni tra la vigilia e Santo Stefano. Tutto un recarti a casa di qualcuno e gozzovigliare, tra uno struffolo e una fetta di pandoro. Ma vabbè dai, poi passati sti tre giorni è finito tutto, c’è gente che ha fatto i tre giorni al militare o chi, peggio, ha fatto i tre giorni per l’esame di avvocato…Eh no!
Dopo che sei sopravvissuto quei tre giorni arriva la batosta peggiore di tutte: “SENTI MA PER L’ULTIMO DELL’ANNO CHE FAI?”. Tu fino a quel momento avevi fatto grossi piani per l’ultimo dell’anno. Ti vedevi già con il cellulare messo in modalità aerea alle 21.00 e progettavi la tua maratona di film notturni stravaccato sul divano con il plaid, mezzo addormentato davanti all’albero illuminato con un filo di bavetta che sgorga dall’angolo della bocca. Tutto in fumo, ora non sei solo, ora sei TENUTO a fare qualcosa per l’ultimo dell’anno. Così cerchi di smarcarti fino alla fine, ti inventi qualche scusa, arrivi perfino a dire che in realtà sei ebreo e che quindi il capodanno lo festeggi a settembre…tutto inutile.
Dovrai scendere di casa nel freddo della prima notte del nuovo anno, dovrai scansare mortaretti e bengala manco guidassi la tua utilitaria lungo la striscia di Gaza per andare a finire in uno squallido locale o peggio…a casa di qualche comitiva di amici…SUOI…che non conosci…con una voglia di far festa pari a quella di Cristo nel Getsemani.
Poi il mattino seguente è il 1 gennaio, il giorno peggiore dell’anno e in genere piove, il cielo è plumbeo, hai dormito poco e di merda e già tanto basta per passare al prossimo punto.

Quando pensi che tutto è passato e francamente è stato un periodo faticoso ed estenuante, arriva l’epifania “che le feste si porta via” per gettarti in quel deserto dei Tartari che sono i mesi di gennaio, febbraio e marzo, mesi che non si è ancora capito a che cazzo servono, sono dei filler per il calendario. Ecco, altro giro altra corsa, per la befana non vuoi farle un pensiero? magari per compensare la tua figura di merda natalizia? Qui o le fai un regalo, ma si pone il problema atavico di dicembre che non sai che cazzo farle o ti butti sul classico con dei cioccolatini e dolciumi, sperando di ingarrare quelli giusti e che non sia a dieta ecc. ecc.
Ecco, dopo il sei gennaio è veramente finita, ora c’è da capire se hai ancora la forza e la voglia di proseguire nel rapporto. Se hai superato tutto ciò senza subire scalfitture di sorta, allora sei pronto per lei, in caso contrario fatti due domande.

Il mio consiglio resta uno: “ci tengo tanto a te ma…RIPARLIAMONE DOPO LE FESTE.”

Non vi fidanzate…quantomeno non a Natale!ultima modifica: 2019-12-02T16:06:08+01:00da Dr.Prometheus