E alla fine, Boris Johnson ha raggiunto il proprio scopo. Facendosi eleggere leader del Partito conservatore britannico prima e poi Premier della Gran Bretagna. Prende il posto di Theresa May, vista come la nuova Margareth Tatcher quando è stata eletta all’indomani delle dimissioni di David Cameron, ma nei fatti incapace di gestire tanto la Brexit quanto il suo stesso partito.
Strenuo sostenitore della Brexit (il Referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, che come noto, ha visto vincere il Sì, ossia il Leave sul Remain, per soli 2 voti percentuali), ha vissuto sempre un rapporto in contrapposizione con i leader del suo partito. Cameron prima, contrario alla Brexit e convinto, indicendo il Referendum, che il Leave non avrebbe vinto. Facendosi, di fatto, male i calcoli. E May dopo, che voleva optare per una Brexit “soft”.
Ora però il biondo Boris Johnson quel partito se lo è preso. E vediamo dove rischia di portare la Gran Bretagna ma anche il Mondo intero.