COVID PER EDUCARE LA GENTE AD UBBIDIRE AGLI ANNI DI GUERRA!

Buongiorno! un paio di articoli da non perdere e una rassegna video mutuata da “RadioRadio” sono la proposta blog di oggi.

Edito su “l’Antidiplomatico” 30 gennaio 2023 fonte “Piccole Note”

La follia e l’opzione militare: i disastri del complesso intellettual-industriale d’Occidente

 

“I governi occidentali beneficiano oggi di un consenso ampio e in gran parte incontrastato tra gli intellettuali e i media mainstream: la sconfitta della Russia, se non la sua totale capitolazione, è cruciale per garantire l’integrità territoriale e il futuro dell’Ucraina come nazione sovrana. Ciò potrebbe anche essere giusto. Ma la fiducia sul fatto che le nostre élite politiche e mediatiche hanno preso le giuste decisioni e stiano agendo con lucidità stride con il ricordo dei loro recenti trascorsi”.

 

 Guerre infinite e previsioni sbagliate

“Tutti i più importanti Paesi dell’Alleanza occidentale sono stati [protagonisti o] complici dei fiaschi militari che hanno devastato intere regioni dell’Asia, del Medio Oriente e dell’Africa. I loro leader si sono imbarcati in disastri facilmente prevedibili, accompagnati dal coro e dal supporto dei media, da Fox News all’Economist [e altri], che hanno soffocato o deliberatamente delegittimato il dissenso”.

“C’è una buona ragione per preoccuparsi quando, ancora impuniti per i loro disastrosi pasticci, molti esponenti di tale complesso intellettual-industriale propugnano un altro intervento militare, stavolta contro il leader fanatico di un paese dotato di armi nucleari”. Così Pankaj Mishra in un articolo pubblicato su Bloomberg, uno dei più autorevoli media Usa.

powell__rt6430177_1762019-1024x794 (n.b.: piccola riflessione personale)                                                                              Ve lo ricordate?     Colin Powell all’ONU Una provetta; un po di acqua sporca…ed il pretesto per una delle solite guerre-disastro USA e bello e servito!
L’articolo dettaglia poi come tutte le previsioni dei leader e dei media d’Occidente si siano rivelate errate, dalla rivolta interna contro Putin, alla riprovazione verso la Russia dei Paesi del Sud del mondo, che invece incolpano la Nato per quanto sta avvenendo.

Dalle democrazie all’autoritarismo

Analisi intelligente, che peraltro annota come i cittadini d’Occidente non siano stati nemmeno interpellati su una scelta tanto cruciale. La loro “opinione è difficilmente  richiesta”, anzi come ricorda il cronista, il governo Usa e quello e del Regno Unito si sono “appena degnati di informare i propri cittadini prima di fornire armi più avanzate” all’Ucraina.

Così l’apparente paradosso è che l’interventismo estremo, giustificato come necessario per contrastare l’autocrazia (in particolare russa), sta spostando sempre più l’asse della democrazia occidentale verso una forma di autoritarismo per ora soft, con media e algoritmi chiamati a contrastare-eliminare il dissenso, un compito un tempo ai tempi affidato alla polizia segreta (che comunque non è affatto inattiva, dal momento che media e social sono chiamati a interagire con le agenzie di intelligence, con l’evidente corollario di subirne l’influenza, che spesso arriva alla subordinazione).

“Anche il futuro dell’Ucraina come Stato democratico appare nebuloso – prosegue MishraPankaj Mishra – in particolare se si considera il destino di altri paesi inondati di recente di armi e dollari. Considerata, prima della guerra, una delle nazioni più corrotte al mondo, l’Ucraina sembra oggi ancor più lontana dalla prospettiva di dar vita a un’élite onesta e responsabile”.

“In un eventuale  [e forse futuro] resoconto delle irregolarità finanziarie e delle cadute morali avvenute nel corso di questa guerra, il recente scandalo che ha coinvolto alcuni funzionari vicini al presidente Volodymyr Zelenskiy si rivelerà probabilmente poca cosa”, al confronto di altro (per inciso, anche tali misfatti, godendo di complicità e mandanti esterni, non favorisce la conclusione della guerra: nessuno vuole che si apra il vaso di Pandora).

La follia e l’opzione militare

Questa la conclusione dell’articolo di MishraPankaj Mishra: “Una delle lezioni più semplici, quanto trascurata, della storia è che i governi sono portati a diventare sempre più sconsiderati quando pensano che l’unica via per arrivare alla pace sia l’escalation militare”.

Esempi di tale follia, la drammatica “militarizzazione” del Giappone e l’altrettanto drammatico riarmo della Germania. Ma “tali segni di irresponsabilità – conclude MishraPankaj Mishra – sono evidenti anche nelle istituzioni occidentali, che cercano in tutti i modi di espandere la loro influenza militare nonostante in patria siano alle prese con i morsi di una grave crisi economica. Tutto ciò suona come un avvertimento su quel che riserva il futuro, nel quale si prospetta uno scontro più profondo ed esteso” dell’attuale.

gismondo

“Tenere alto lo stato dell’emergenza può essere un mezzo per i governi” Maria Rita Gismondo, l’allarme dopo le dichiarazioni sul covid del capo dell’Oms -30 gennaio 2023 intervista a “ADNKRONOS”

 

“Credo che quella del direttore generale dell’Oms non sia prudenza, ma una strategia politica concertata”. Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, legge così la decisione del Comitato di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha mantenuto per Covid-19 lo status di emergenza sanitaria pubblica internazionale (Pheic).

“La politica è molto complessa e in alcuni Paesi – dice l’esperta all’Adnkronos Salute – tenere alto lo stato dell’emergenza può essere un mezzo per i governi“.

“Io credo che la situazione globale sia di attenzione, come sempre deve essere perché in qualsiasi momento può sorgere un’epidemia. Ma questa attenzione – precisa Gismondo – non può non tener conto della situazione reale che non è assolutamente di emergenza.

Attendere che Covid scompaia credo sia un’utopia, mentre invitare a fare genotipizzazione e controlli è assolutamente corretto, però è corretto sempre: non è una conseguenza dell’emergenza, ma è un’azione di sorveglianza che dovremmo mantenere sempre sui virus e i batteri che circolano nel mondo”. ADNKRONOS

 

 

 

Il governo della “balilla: tutto cambia affinché nulla cambi!

BUONA DOMENICA!                                                                                                                                                                                                                                      il-fatto-quotidiano_311679f5e9818deab5b75053db6a560f-bigla-verita_9a47b6337e6e415f515311ee64e614f6-bigil-mattino_3e1e3b0e7625932c3d9b88d87ed467cb-big                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Gli “sguatteri di regime” sbavano con annunci roboanti sulle conquiste libiche della “balilla”…emblematico il titolo di “IlMattino”, ma che tace accuratamente che l’accordo si è firmato con la controparte libica che territorialmente non ha nelle sue disponibilità ne gas e ne pozzi petroliferi; quel  governo fantoccio imposto, sovvenzionato e legittimato non dal popolo libico, ma dai soliti vizi coloniali dell’occidente! La lettura dell’articolo edito su “l’Antidiplomatico” a firma di Michelangelo Sevegnini, rende edotti sulla realtà libica.  Nei titoli di “LaVerità” vogliamo porre in evidenza il protagonismo del ministro-armaiolo sbeffeggiato dai russi, e la truffa sui vaccini che abbiamo l’obbligo di acquistare (grazie Ursula…) strapagati ed inutili. Dai titoli de “IlFattoQuotidiano”, infine prendiamo atto (qual’ora ve ne fosse bisogno), sull’attivismo guerrafondaio della rai che obbedisce ad un solo dictat: la guerra ci difende dai russi; i russi sono cattivissimi; il corrotto governo ucraino è fatto di eroi; e le uniche notizie diffuse sono esclusivamente filo ucraine…della controparte russa si menzionano solo le stragi che vengono loro addebitate, ma che si rivelano fasulle ed a firma ucraina! Il classico esempio di regime vigente in questo paese a maggioranza composta da ipocriti! Un regime che assume i connotati di una vera e propria dittatura poliziesca, come descritto nell’articolo edito su “Avanti.it” e che proponiamo ulteriormente. A concludere il solito “dissacrante” Silver Nervuti, in uno dei suoi video… 

8 miliardi dalla Meloni a Tripoli per finanziare migrazione e terrorismo

 

Non prendiamoci in giro, il gas libico in questo momento non esiste. Andrà cercato in fondo al mare.

 

Intanto parlamentari libici (di quel parlamento votato dai libici nel 2014 e mai riconosciuto dalla Nato), politici e persino il premier legittimo Fathi Bashagha da Bengasi ripetono in coro “questi accordi sono illegali”.

La loro voce in Italia non arriva. Il governo italiano tira dritto e oggi a Tripoli scenderà dall’aereo con le fanfare di un’occupazione coloniale.

In pratica chi oggi firmerà dal lato libico questi contratti, non ha mandato legale per rappresentare i libici. Questi contratti sono dunque carta straccia.
Tuttavia 8 miliardi finiranno nelle casse delle milizie.

A questo servono tutti questi soldi: a tenere in piedi una giunta militare coloniale illegittima, illegale, non votata dai libici e che noi, beffardamente, chiamiamo governo libico.    No, sono solo milizie. Gruppi armati residuati dell’Isis. Lo dice anche il documento ufficiale da loro stessi prodotto e qui sotto pubblicato;  326819978_463191429208822_3438697628481498125_n                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          i soldi ricevuti dall’Europa servono per finanziare militarmente le milizie al fine di mantenere il controllo di Tripoli, quel 20% di Libia ancora fuori controllo.    In questo 20% di Libia non sta un solo pozzo di petrolio o gas. Ecco perché ora dobbiamo andarcelo a cercare sotto il mare.

Eppure l’altra Libia, quella vera, quella legale, quella legittima, petrolio e gas ne hanno quanto ne occorre.

Qui sotto la fattura della benzina che comprai a Bengasi lo scorso novembre.
1 litro = 0,03 €.                                                                                                                                                                                                                325438512_883597742855622_158535623962754221_n                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        Fatalmente invece, quelle milizie che oggi la Meloni coprirà d’oro non sono solo criminali e illegali, sono le responsabili della migrazione.

Come gli si potrà chiedere di smettere se è la loro unica fonte di sostentamento ormai?

La Meloni non conosce la Libia e sta mettendo l’Italia nei guai.

Mentre da Bengasi le legittime autorità libiche ripetono in coro: questi contratti sono illegali.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             photo_2023-01-28_15-00-56                                                                                                                       Marco: Di Mauro Mitra, denunce e oscuramento canali: i ViVi fanno paura al regime

Avanti.it 28 gennaio 2023

Una cosa va detta: stavolta si sono impegnati. Mesi di indagini per rintracciare gli indirizzi IP dai profili Telegram e scavalcare le VPN da parte degli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Genova, Brescia, Verona e Matera, coordinati dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e supportati dalle Digos di Brescia, Verona e Matera, hanno portato ad acciuffare finalmente i pericolosi criminali del gruppo ViVi. Peccato non abbiano potuto arrestarli, potendo limitarsi soltanto a denunciare due persone – i “capi” del movimento secondo i media di regime – e tornare a casa, e il motivo è semplice: questi ragazzi non hanno fatto niente. Eppure, le loro abitazioni sono state perquisite, così come i loro luoghi di lavoro, fino ad arrivare a un maneggio di Brescia dove, a detta degli inquirenti, i pericolosi ViVi erano soliti riunirsi e pianificare i loro criminalissimi atti. Ciliegina sulla torta del terrorismo mediatico e della calunnia orchestrata dai media di regime, sono stati rinvenuti addirittura sei fucili durante queste perquisizioni. Che fossero regolarmente denunciati e che i ragazzi non avessero mai inneggiato alla violenza sui propri canali, è un vero peccato.

Ma cosa ha portato a scomodare tutti questi poliziotti, e lo stato a spendere tutti questi soldi dei contribuenti per arrivare a denunciare due persone che non hanno fatto niente? Semplice: i guerrieri ViVi, tra i più attivi contro la dittatura sanitaria e il nazismo farmaceutico, hanno compiuto azioni davvero eclatanti negli ultimi anni. Inventato un efficacissimo e inedito sistema di comunicazione e reclutamento via Telegram, per cui si entrava nel gruppo attraverso varie fasi di apprendimento e livelli di attivismo, hanno iniziato a farsi conoscere tappezzando gli hub vaccinali, Asl, ospedali, sedi dell’ordine dei medici, scuole, sedi sindacali e di giornali, con scritte che denunciavano la discriminazione sanitaria e la pericolosità dei farmaci che lo stato obbligava a somministrare – che, ricordiamolo, hanno mietuto, stando alle prime stime, centinaia di migliaia di vittime solo in Italia, tra morti e invalidi permanenti – per poi iniziare a fare mail bombing o chat bombing contro i profili social di politici e personaggi legati alla strage sanitaria, fino a hackerare il consiglio comunale di Trieste, quando irruppero durante la seduta e iniziarono a scrivere frasi di denuncia, obbligando il sindaco a interrompere l’assemblea. Attivi soprattutto nell’Italia settentrionale, la loro creatività ha continuato a esprimersi in forme inedite, quando hanno iniziato a tappezzare le città di manifesti – di cui era stato regolarmente acquistato lo spazio di affissione – con simboli incomprensibili che poi, uniti con lo spray dagli attivisti, divenivano scritte di denuncia. La creatività e lo spirito di libertà battagliero dei guerrieri ViVi, che diversamente da tutti gli altri movimenti No Green Pass effettuavano azioni concrete e coinvolgevano i più giovani, hanno fin da subito fatto paura al regime sanitario italiano, che ha sguinzagliato uno stuolo di cani da guardia contro questi resistenti, giungendo già l’anno scorso a denunciare 24 persone. Adesso, oltre alle armi, dovranno fare un ampio sforzo per cercare di punire adeguatamente i “capi”, basandosi le denunce sull’essere costoro promotori del sodalizio nell’ambito di un procedimento penale per associazione segreta e istigazione all’interruzione di un servizio di pubblica necessità. In poche parole, hanno imbrattato gli hub vaccinali e interrotto per qualche ora la strage di stato. Per non parlare dei commenti “violenti” postati ripetutamente dai guerriglieri sui profili dei sostenitori della campagna vaccinale, dell’identità digitale, delle bufale sul riscaldamento globale, della pericolosissima tecnologia 5G. Questo basta per giustificare l’annunciato oscuramento dei canali di comunicazione del gruppo, già ostracizzato dalla massima parte della cosiddetta libera informazione, e che così subirebbe un duro colpo, in quanto la comunicazione è una delle armi più forti nella battaglia contro il globalismo transumanista.

Bisogna dare l’esempio, e il braccio violento della legge, quello che utilizza il 41 bis per gli anarchici dopo averlo sdoganato con i mafiosi, si abbatte anche sul cyberspazio: la repressione non conosce confini, e presto lo stato di polizia – come ha già dimostrato con il canale Telegram ‘Basta Dittatura’ e che in Germania ha portato all’oscuramento di più di settanta canali di libera informazione – pianterà i suoi paletti su quel che resta del libero internet. Loro reprimeranno, e i media gli costruiranno le prove, proprio come sta avvenendo con i ViVi, che – diversamente da tante realtà che hanno solo sfruttato il dramma sociale e sanitario degli ultimi due anni per costruirsi una carriera politica – hanno combattuto davvero, e per questo il regime si accanisce su di loro come ha fatto in tutte le occasioni in cui la resistenza stava per assumere contorni seri, come nelle piazze di Trieste e Milano. Perché la resistenza vera fa paura.

 

PERLE DI GUERRA E DI COVID

Buongiorno! Prima di tutto rilanciamo la “strepitosa notizia” targata rai news 24 di ieri mattina “nel covo del boss(Matteo Messina Denaro) è stata rinvenuta una pistola…” magari domani rinverranno nello stesso covo un quantitativo imprecisato di yogurt scaduti! Certo che le “celebrazioni di stato da parte dei soliti lacché non conoscono decenza! Ma una pistola ed un boss, lo dice la logica che siano un connubio elementare. Passiamo ai venti di guerra che eccitano i politici ed i giornalai… Il ministro-armaiolo oggi dice “CROSETTO: RISCHIARE LA GUERRA CON LA RUSSIA È L’UNICO MODO DI NON RISCHIARE LA GUERRA CON LA RUSSIA. Detto con le parole sue:
“La terza guerra mondiale inizierebbe nel momento in cui carri armati russi arrivassero a Kiev e ai confini d’Europa. Fare in modo che non arrivino è l’unico modo per fermare la terza guerra mondiale”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante un evento a Roma. Ma una volta postava concetti molto diversi…a seguire nell’articolo di oggi: un bel pezzo di Andrea Zhot sull’entusiasmo guerafondaio degli sguatteri di regime italiani. A seguire un paio di perle covid ed un breve video del prof. Bizzarri che attacca spietatamente tele-soloni viro star! photo_2023-01-27_08-31-49

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Di Andrea ZhoK Professore di Filosofia Morale all’Università di Milano: 25 Gennaio 2023 08:00 Su “l’Antidiplomatico”

Andrea Zhok – I 3 scenari delineati da Lucio Caracciolo

Oggi ho curiosato sulla stampa mainstream (ogni tanto è utile fare una passeggiata dietro le linee nemiche) e mi sono imbattuto in un titolo interessante su “La Stampa” di Torino:

TITOLO
“La Russia ha più uomini, mezzi, risorse; o la Nato entra in campo o Kiev perderà.”
SOTTOTITOLO
“Usa ed Europa sono davanti a scelte difficili: l’ipotesi di inviare truppe occidentali non può essere scartata.”
Questo titolo campeggia su un articolo nientepopodimeno del prestigioso analista Lucio Caracciolo. Ora, leggendo l’articolo, come c’era da aspettarsi, gli argomenti di Caracciolo sono di carattere analitico e descrittivo, pesati attentamente, e presentano tre scenari possibili: “(1) Ridurre il sostegno militare a Kiev fino a convincere Zelensky dell’impossibilità di vincere, dunque della necessità di compromettersi con Mosca; (2) entrare in guerra per salvare l’Ucraina e distruggere la Russia a rischio di distruggere anche sé stessi; (3) negoziare con i russi un cessate-il-fuoco alle spalle degli ucraini per imporlo agli aggrediti.”
Queste opzioni vengono considerate da Caracciolo: “Scenari molto improbabili (primo e terzo) o semplicemente assurdi (il secondo).”
L’articolo prosegue e dice cose di buon senso, cose che, spiace per i prestigiosi analisti geopolitici, quelli che sono stati derisi come “complottisti putiniani” hanno sostenuto dal primo minuto del conflitto: la Russia non può perdere. Questo per due motivi: perché la sua superiorità in termini di risorse, mezzi e uomini è netta nonostante il fiume di armi e denaro fornito dalla Nato, e soprattutto perché si tratta per la Russia di un conflitto esistenziale, un conflitto letteralmente in casa propria, non un remoto conflitto imperialista come quelli che sono abituati a gestire gli USA in terre esotiche (dal Vietnam all’Afghanistan). Una sconfitta in un conflitto del genere vuol dire nel migliore dei casi, un ritorno agli anni orribili di Eltsin, in cui la Russia era impotente terreno di sfruttamento per oligarchi interni ed esterni, nel peggiore la disgregazione civile e il caos.
Non è bello infierire sui vinti e dunque non ricorderemo la infinita trafila di buaggini che le testate nazionali – quelle “serie”, mica la controinformazione “complottista” – ci hanno ammannito da nove mesi a questa parte.
Non ricorderemo perciò come la Russia abbia già esaurito i missili una ventina di volte, come Putin sia in fin di vita dalla nascita, come i soldati russi siano dopati con tutte le droghe pazze che tipicamente usano gli Imperi del Male nei film di Hollywood, come la politica ucraina incarni esemplarmente i valori europei (invero chi potrebbe negare che il NASDAP sia stato un prodotto europeo), come la Russia sia isolata sul piano internazionale e distrutta su quello economico, come da questo conflitto l’Europa uscirà più forte di prima, e via delirando in caduta libera.
No, lasciamo stare tutto questo, tralasciamo i primi segni di ingresso della realtà nella fantanarrativa ufficiale, e concentriamoci invece sul titolo.
Già, perché come tutti sanno il titolo degli articoli sui giornali è scelto dal titolista, non dall’autore. E il titolo dice – come al solito – una cosa che nell’articolo non c’è: dice che un ingresso diretto in guerra della Nato (dunque anche dell’Italia) è la strada che dovremmo prendere, se non vogliamo che l’Ucraina perda (e noi non vogliamo che perda, nevvero?)
Per chi avesse bisogno di un chiarimento, ci troviamo di fronte all’auspicio della Terza Guerra Mondiale, cui l’opinione pubblica deve trovarsi preparata.
Ora, dopo gli anni della pandemia, in cui abbiamo imparato che l’unica regola affidabile della stampa mainstream è quella di mentire strumentalmente sempre, niente ci dovrebbe più stupire.
E tuttavia un titolo di una testata nazionale che auspica serenamente un’opzione che nel migliore dei casi significherebbe una strage europea senza precedenti, nel peggiore la fine del mondo, rimane qualcosa su cui meditare.
Fino a che punto, fino a quale livello di irresponsabilità sono disposti ad arrivare i sedicenti “professionisti dell’informazione” mainstream? Esiste ancora un limite morale non in vendita?

Un paio di perle su cui riflettere prima del video…  gli scettici possono verificare aprendo i link  di riferimento di ciascuna notizia.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             LA MORTALITÀ GIOVANILE IN EUROPA STA LETTERALMENTE ESPLODENDO IN MANIERA TOTALMENTE ANOMALA, LO DICONO I DATI UFFICIALI. (Fonte: Euromomo (https://www.euromomo.eu/graphs-and-maps/))

 

PFIZER INTENDE FAR MUTARE IL VIRUS COVID PER PRODURRE IL CONSEGUENTE VACCINO. LO CONFERMA IL DIRETTORE DELLA RICERCA STRATEGICA MRNA JORDAN WALKER
“Non dirlo a nessuno… C’è un rischio… devi essere molto controllato per assicurarti che questo virus che muti non crei qualcosa… nel modo in cui il virus è iniziato a Wuhan, ad essere onesti. ”

Project Veritas ha ottenuto documenti interni di Pfizer che confermano Jordan Walker quale direttore delle operazioni strategiche di ricerca e sviluppo mRNA di Pfizer. (Fonte: Project Veritas (https://twitter.com/Project_Veritas/status/1618405890612420609))

 

ALL’ATTENZIONE DEI LETTORI (POCHI) DI QUESTO BLOG: SE VI AVANZA UN CARROARMATO DONATELO AL COMICO UCRAINO! IL SIGNORE VI RICONPENSERA’ PER QUEST’OPERA DI BENE…

BUONA DOMENICA! nell’articolo di oggi, proviamo a mettere in risalto alcuni aspetti, della “pazzia” da  cui quasi tutta l’Europa è stata”contagiata” dall’untore USA!  Per questo “male” non esistono sieri miracolosi…e, nella migliore delle ipotesi si diventa ipocriti ad oltranza. Dalla prima immagine che riguarda un quotidiano ucraino, ancora un grosso indizio…quasi una prova, su quello che accade in quel paese, dove la corruzione regna sovrana ma che Washington obbliga gli schiavetti sciocchi NATO a sostenere sulla propria pelle! Non solo con le sanzioni alla Russia che fanno un male cane solo ai popoli europei…ma anche attraverso l’invio di armi e di montagne e di danaro facendo leccare i baffi a chi ruberà e lucrerà sulla pelle del suo popolo ed alla faccia degli allocchi d’Europa!  Al fianco del post una traduzione che lascia poco spazio a dubbi. A seguire un ulteriore post  che si riferisce all’ultimo incontro dei paesi Nato in cui hanno discusso su i carri armati  da inviare in Ucraina, ma senza raggiungere un accordo…io mando i miei se tu mandi i tuoi che manderai se li manda lui che li manderebbe se li mando io…sembra una filastrocca vero? e poi a Kiev mica li vogliono; sono molto difficili da rivendere al mercato nero! Comunque proprio dal secondo post voglio far notare che, a giudicare dalla coreografia a base di bandiere, deve essere stato un vertice USA – Ucraina…non si vedono le bandiere degli “schiavetti”… divulghiamo anche la notizia-bomba sull’Ungheria, dove Orban si dimostra l’unico leader europeo con le palle! Sta licenziando tutti i militari di alto rango che a furia di esercitarsi con la NATO, sono diventati fedeli schiavetti americani. Ora diranno peste e corna sul presidente ungherese; ma è l’unico vero sovranista in Europa; e che comunque ha capito che difendere il suo paese, sottraendosi alla ignobile guerra di Washington contro la Russia è la scelta giusta: la balilla italica, tanto sovranista a parole, vada a prendere lezione a Budapest! E per completare l’articolo di oggi, una breve intervista  fatta al generale Marco Bertolini; in questo paese di fatto in guerra si lascia blaterare i Mentana, i Paranzo ed altri che credono di combattere la Russia col blablabla a base di puttanate!                                                                                                                                                                                                                                                                                                photo_2023-01-21_16-14-46   UCRAINA. MINISTERO DELLA DIFESA ACQUISTA CIBO A PREZZI GONFIATI
Secondo le rivelazioni del quotidiano ucraino zn.ua, riprese dal Kyiv Independent, il Ministero della Difesa comprerebbe il cibo per i soldati a prezzi da due a tre volte superiori a quelli normalmente praticati nei negozi di alimentari a Kiev.
Ove confermato, ciò potrebbe indicare un possibile schema di corruzione. Il ministero della Difesa ucraino non ha ancora commentato la notizia.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   photo_2023-01-21_14-14-40183009065-7c852ea6-af8d-4cac-b334-5c48e8c4a31b                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            PER “ ILTEMPO.IT”      Giada Oricchio 21 gennaio 2023                                                                                                                                                    Ungheria, “cacciati ufficiali poco fedeli”. La mossa di Orban anti-Nato-

    Foglio di via per almeno 170 ufficiali e generali ungheresi pro-Nato: “cacciati” dalle forze armate. Lo ha denunciato Ágnes Vadai, ex sottosegretaria della Difesa di Budapest ed esponente del partito di opposizione Dk. Cosa sta succedendo in Ungheria? Diversi media locali riportano che il ministero della Difesa sta licenziando in massa militari di alto rango, compresi generali e colonnelli, in base a un nuovo decreto governativo che consentirebbe al dicastero di sospendere unilateralmente i militari di 45 anni e quelli con 25 anni di servizio effettivo. Il sito Telex.hu riporta: “È giunta al nostro giornale la notizia che il ministro della Difesa Nazionale, esercitando il diritto concesso dalla nuova normativa, ha avviato una grande epurazione”. Stessa notizia anche sul Daily News Hungary.

    Secondo Ágnes Vadai è in corso un congedo delle Forze armate ungheresi dalla Nato poiché “gli ufficiali e i generali 45enni sono soldati con esperienza internazionale, che parlano le lingue e hanno socializzato nell’ambito dell’Alleanza. Non è chiaro quante saranno le persone dello Stato Maggiore allontanate, ma si parla di migliaia”.

    Qual è lo scopo di questa mossa? L’opposizione sostiene che il premier Viktor Orban voglia garantire la massima lealtà militare al suo governo e al tempo stesso crede che sia l’anticamera di un “divorzio” dalla Nato. Intanto Budapest ha bloccato 500 milioni di aiuti militari a Kiev.

    photo_2023-01-20_12-27-42IL GENERALE MARCO BERTOLINI: “ITALIA, RICORDATI DEI RAPPORTI CON LA RUSSIA” Il generale Marco Bertolini dice la sua sui rapporti tra Italia e Russa e soprattutto sulle posizioni assunte dal nostro Paese sulla guerra in Ucraina. “I toni adottati in Italia sono un po’ sorprendenti per la Russia, e a dire la verità anche per me. Capisco che l’Italia debba fare quello che la Nato, la Ue comandano, perché abbiamo una autonomia limitata, ma forse lo fa con troppo entusiasmo e questo sorprende il Cremlino, specialmente alla luce dei rapporti in passato molto buoni. Penso a Putin e a Berlusconi, che si frequentavano in vacanza, penso ai rapporti di amicizia, commerciali, quando ci fu il lockdown i primi a contribuire operando efficacemente per bonificare le Rsa furono i russi”, afferma Marco Bertolini all’Adnkronos. “Ritengo ci sia stato forse un eccesso di entusiasmo nell’abbracciare delle posizioni belligeranti da parte del nostro Paese – continua – che vanno, tra l’altro, anche contro i nostri interessi. Non parlo solo del gas ma anche del commercio, del turismo: abbiamo chiuso questi rubinetti e non so quanto ci faccia bene. Noi sicuramente dobbiamo supportare l’Ucraina, però dobbiamo sempre ricordarci il rapporto importante che abbiamo avuto con la Russia. Questa dovrebbe essere la nostra arma, la pregressa amicizia, l’affinità culturale che potrebbe cercare di portarli a un tavolo di negoziato. Abbiamo al contrario rinunciato a questa nostra tradizionale vocazione per usare toni bellicistici, toni, appunto, perché poi gli aiuti militari forniti sono stati decisamente relativi, considerate le condizioni precarie delle nostre forze armate dal punto di vista dei materiali”. (Fonte: Libero (https://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/34597415/generale-marco-bertolini-italia-ricordati-russia-frase-choc.html))                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           “La nostra epoca verrà ricordata un giorno come quella in cui a parlare di guerra e scenari geopolitici si chiamavano in TV Nathalie Tocci, Marta Ottaviani e Iacopo Iacoboni, mentre i generali come Marco Bertolini e Fabio Mini finivano intervistati in decima pagina. Quando non venivano irrisi e sbeffeggiati da qualche scribacchino de Il Foglio. E i risultati, infatti, si vedono”. fonte del commento:( https://giubberosse.news/)