Elezioni europee, CNA Lombardia: “Sì a uno sviluppo sostenibile, ma graduale e a misura di PMI”

Le elezioni europee sono ormai alle porte. CNA Lombardia, nell’ultimo mese, ha scelto di incontrare con i propri rappresentanti i candidati alle elezioni europee della circoscrizione Nord Ovest.

Numerosi i temi affrontati durante gli incontri che la Confederazione ha sottolineato essere di primario interesse: da un graduale sviluppo sostenibile, a un’Europa Sovrana e in grado di integrare le economie regionali fino a una voce comune in politica estera.

“Abbiamo rappresentato ai candidati alle elezioni europee della nostra circoscrizione Nord Ovest le priorità programmatiche di CNA: è stato un modo per affermare il nostro bisogno di Europa, ma soprattutto una particolare visione dell’Europa – sottolinea Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia -. CNA Lombardia è una forza europeista che guarda al futuro, ma abbiamo anche fatto precisi richiami: siamo per uno sviluppo sostenibile, ma con obiettivi da raggiungere in modo graduale. Condividiamo obiettivi e finalità ma spesso standard e modalità cadono sulle micro e piccole imprese in modo troppo rigido.”

Da CNA Lombardia il monito di un’Europa unita che sappia contrastare le difficoltà di carattere geopolitico e soprattutto discutere di politiche economiche che premino le regioni locomotive d’Europa, come la Lombardia.

“Puntiamo a costruire un’Europa sovrana, ma ci rendiamo conto di essere lontani, troppo lontani dagli ideali di Ventotene – spiega Bozzini -. Manca una voce comune in politica estera, manca una capacità di difendere le produzioni made in Europe di fronte a soggetti di mercato che ignorano i nostri standard di sostenibilità ambientale e sociale. Abbiamo guerre e tragedie umanitarie su cui non abbiamo la capacità di intervenire in modo autorevole. C’è tanta strada da fare e non possiamo spaventarci e tornare a nazioni impotenti perché le imprese hanno bisogno di Europa. La Lombardia è una Regione motore e proprio l’Europa che vogliamo sia capace di integrare le migliori energie delle economie regionali e transfrontaliere”.

“In un mese abbiamo incontrato 12 candidati delle principali forze politiche, uno sforzo organizzativo che ha coinvolto anche CNA Bruxelles, costantemente in collegamento, e che ha permesso di moltiplicare la rete di relazioni disponibile all’azione di lobby che intendiamo svolgere a favore dell’economia e della società lombarda – afferma Stefano Binda, Segretario Generale di CNA Lombardia -. Le nostre istanze ci accomunano a quelle delle 12 milioni di piccole imprese rappresentate da SMEunited, cui CNA aderisce. Ci siamo confrontati soprattutto su diverse aree tra cui quella legata all’architettura istituzionale europea, con il desiderio di un’Europa più integrata democraticamente e più sovrana specialmente in politica estera, perché le piccole imprese percepiscono ormai le forti implicazioni della geopolitica sulla buona economia. Inoltre – prosegue – chiediamo uno sviluppo sostenibile a misura di PMI e non troppo dogmatico nelle prescrizioni normative e un welfare europeo attento ai redditi di chi resta indietro ovvero anziani, disabili, ceto medio e giovani.”

Sanità lombarda, 600mila le persone con limitata autosufficienza. CNA Lombardia: “Potenziare i medici di medicina generale e favorire le sperimentazioni di residenzialità assistita e cohousing”

Il sistema socio-sanitario lombardo vanta numeri e strutture impressionanti: 146 mila persone coinvolte, 200 ospedali, 666 RSA, 100 Residenze sanitario-assistenziali per disabili, 5.500 medici di base. Nonostante questo, l’impegno che operatori e strutture ogni giorno svolgono per garantire una sanità di eccellenza è rivolto a tutti i cittadini lombardi e in particolare a oltre 3 milioni di cittadini in condizioni di cronicità, di cui il 50% che presentano situazioni di cronicità non aderiscono alle indicazioni anche terapeutiche e alle raccomandazioni, non sempre per colpa loro ma anche per problemi di organizzazione e di punti di riferimento non presenti.

La Regione inoltre ha oltre 600.000 persone con limitata autosufficienza e 1.162.000 ultrasessantacinquenni con il rischio di essere istituzionalizzati, ovvero di dover ricorrere a strutture pubbliche per avere assistenza sanitaria.

Numeri impressionanti che Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia, ha evidenziato alla III Commissione del Consiglio Regionale in materia di Piano Socio-Sanitario Integrato Lombardo 2023–2027. Il Presidente della CNA regionale si è concentrato su una serie di implicazioni che la fragilità produce sul rapporto tra Sistema sanitario regionale e le sue articolazioni territoriali.

“La nostra Associazione annovera al proprio interno sportelli di patronato distribuiti capillarmente su tutto il territorio regionale e rappresenta interessi per circa 9.000 pensionati che aderiscono a CNA Pensionati – sottolinea Giovanni Bozzini -. Crediamo quindi di essere direttamente testimoni di esigenze che scaturiscono da una fascia anagrafica che viene segnata strutturalmente dalla fragilità. La scelta del modello pubblico-privato rappresenta un fatto intelligente, conservando saldamente la regìa nelle mani del decisore pubblico. Si tratta di una scelta che produce razionalità, efficienza nell’uso delle risorse, ricerca dell’innovazione e dell’eccellenza, ma naturalmente produce prima di tutto un livello mediamente più alto dei servizi a disposizione dei cittadini.”

“Ciò che ho cercato di mettere a fuoco è stato il ventaglio di professionalità e di esperienze proprie di quello che potremmo definire l’ultimo miglio del Sistema Socio-Sanitario di questa Regione: RSA, assistenza domiciliare integrata, servizi per l’assistenza domiciliare, medici di medicina generale, operatori ed Infermieri di Studio, farmacie – afferma il Presidente di CNA Lombardia -. Un messaggio appare fondamentale: serve potenziare i medici di medicina generale e allo stesso tempo sottrarre la fragilità alla solitudine. “Residenzialità assistita” e “cohousing” sono già utili sperimentazioni di Regione in questo senso.”

All’audizione, accanto al Presidente Bozzini, ha preso parte anche la Presidente di CNA Benessere e Sanità Lombardia, Brigida Stomaci, intervenuta sul fronte, socialmente delicato e di frontiera, dell’estetica oncologica.

L’influenza accademica sulla transizione energetica: come la consulenza trasforma le teorie in azione

 

Il Prof. Ing. Rosario Lanzafame, Ordinario di Sistemi per l’Energia e l’Ambiente presso l’Università degli Studi di Catania, intervistato da Ambra consulting, getta luce sull’importanza critica della consulenza specializzata per navigare la complessità della transizione verso un’efficienza energetica ottimizzata.

L’inarrestabile cammino verso una Transizione Energetica sostenibile è un viaggio che ogni nazione intraprende da un diverso punto di partenza, mirando a un obiettivo comune di decarbonizzazione. Il Prof. Lanzafame nel delineare questa marcia globale, enfatizza un concetto cruciale: la posizione iniziale ‘A’ di ogni paese è determinante per il successo nel raggiungimento del punto ‘B’, un futuro energetico sostenibile per tutti.

Il termine “Transizione” – spiega Lanzafame – è da intendersi in senso dinamico ed implica l’idea di una evoluzione attraverso un percorso, da attuare in un assegnato intervallo temporale, in cui sono determinabili 2 punti: il punto di partenza “A” e il punto di arrivo “B” o di fine percorso.
Nello specifico contesto europeo, il processo in atto, riguarda gli Stati Membri accomunati da una unica condizione: lo stato finale, ovvero il punto “B” è uguale per TUTTI. Da ciò discende chiaramente che giungere al termine del percorso nel tempo assegnato, dipende fortemente dal posizionamento iniziale di ciascun Paese dell’Unione, ovvero dalla collocazione del suo specifico punto di partenza “A”. Lo scenario che deriva da questa definizione conduce chiaramente ad una graduatoria che assegna percentuali di successo nel raggiungimento dell’obiettivo finale, via via decrescenti, in funzione della lunghezza del percorso che resta da coprire per arrivare al traguardo; in una parola, TUTTO dipende dalla posizione “A” occupata nella traiettoria da ciascun Paese.”

Secondo Lanzafame il termine “Energetica” chiarisce invece il tema della competizione. L’obiettivo principale è decarbonizzare (ovvero rendere minima l’anidride carbonica – CO2 – emessa in atmosfera, diminuendo progressivamente il ricorso al processo di combustione di idrocarburi nella produzione dell’energia). Impiegando energia decarbonizzata si elimina la CO2 (ma anche tanti altri composti gassosi e solidi, prodotti dalla combustione e noti come “gas climalteranti”) offrendo la speranza di liberarsi dai gravi effetti della crisi climatica.

“In estrema sintesi – continua Lanzafame – per arginare il problema della insostenibilità del modello di sviluppo fin qui coltivato, è imperativo attuare questa “transizione” abbandonando progressivamente l’economia basata sull’energia prodotta a partire da combustibili fossili (Per la cui formazione sono stati necessari milioni di anni) in favore dell’energia generata dalle Fonti “Rinnovabili” (la cui generazione avviene sincronicamente al loro consumo e comunque in tempi del tutto comparabili con la durata della vita del singolo uomo sul Pianeta). Per avere un’idea delle “molte” cose da fare per riguadagnare terreno perduto, si pensi alle posizioni occupate, in questa graduatoria, da Paesi come Svezia, Finlandia e Danimarca nel panorama energetico europeo”.

Con una visione chiara delle sfide interdisciplinari tecniche, economiche e gestionali che le imprese affrontano in questo percorso, il Prof. Lanzafame identifica l’alta consulenza scientifica come un fulcro centrale per una transizione energetica efficiente e minimamente onerosa.

“Le tecnologie per realizzare una transizione veloce, grazie alla ricerca scientifica, – specifica Lanzafame – sono tutte disponibili sia in ambito della sostenibilità dei trasporti (produzione di combustibili a credito di CO2 attraverso la generazione di idrogeno verde e materie prime pienamente rinnovabili – HVO, veicoli a trazione elettrica – ibrida) che in ambito residenziale e terziario (produzione di energia da tutte le fonti rinnovabili – solare termico , termodinamico, conversione fotovoltaica, eolico, cattura CO2 e metanazione, compresa la generazione di idrogeno verde per l’alimentazione delle fuel cell).
L’applicazione concreta di queste tecnologie si scontra, tuttavia, con le diverse sensibilità da parte dei cittadini, che più o meno informati, mostrano un’iniziale resistenza all’accettazione del cambiamento, alla totale sostituzione di paradigma, al nuovo modello energetico. Il maggiore problema però non è questo: è la burocrazia”.

Le agenzie di consulenza specializzate fungono da ponte tra le tecnologie disponibili e la loro applicazione e sono il motore che può superare la resistenza al cambiamento e alla burocrazia, due dei maggiori ostacoli.

“Malgrado gli sforzi profusi – spiega Lanzafame – la burocrazia rappresenta il maggiore ostacolo alla attuazione veloce della transizione; in secondo luogo, possiamo sicuramente osservare la non particolarmente avvertita necessità di cambiamento dell’italiano medio, che sconta una forte situazione di disagio economico conseguente gli attuali insostenibili costi energetici. Inoltre, sul fronte economico, occorrerebbe rimuovere il problema del maggior costo delle rinnovabili, attraverso una politica promozionale più efficace, capace di rendere economicamente vantaggioso il processo di transizione.”.

Secondo Lanzafame le aziende energetiche dovrebbero essere protagoniste della più efficace e veloce transizione energetica a favore dei cittadini, implementando la realizzazione di modelli energetici innovativi, sostenibili ed economicamente percorribili mediante l’attuazione di politiche energetiche “Tailored”.

“Le aziende si scontrano con una burocrazia in continua evoluzione, – afferma Lanzafame – che malgrado gli sforzi profusi, non riesce a semplificare efficacemente le procedure. “Sburocratizzare” deve essere la parola d’ordine”.

“L’unica risposta efficace può essere data dalla consulenza tecnico-scientifica olistica,” sostiene il Professore, evidenziando il bisogno di squadre di professionisti specializzati che possano valorizzare le specificità di ciascun contesto energetico. Nel tessuto economico attuale, dove le aziende energetiche sono chiamate a essere le protagoniste di un modello energetico innovativo, le agenzie di consulenza incarnano il ruolo di orientamento per traghettare le imprese verso il successo, facilitando l’accesso ai fondi per i Certificati di Efficienza Energetica (CER) e promuovendo l’adozione di politiche energetiche su misura.

“Nel contesto che è stato fin qui brevemente tracciato – conclude Lanzafame – il ruolo della alta consulenza scientifica capace di indirizzare le scelte verso l’obiettivo da raggiungere con il minimo sforzo, è imprescindibile, attesa la elevata complessità dei problemi da affrontare e la loro interdisciplinarietà di natura tecnica economica e gestionale. È finito il tempo dei tuttologi; l’unica risposta efficace può essere data dalla consulenza tecnico-scientifica olistica, resa disponibile da squadre di professionisti altamente specializzati che possono valorizzare le caratteristiche tecniche specifiche, esistenti in ciascun contesto energetico, nobilitando il ruolo dei territori”.

 

Ambra Consulting

Ambra Consulting, parte integrante di un gruppo con una lunga e consolidata esperienza nel settore dell’energia e della sostenibilità, si distingue come partner di riferimento per aziende e comunità che ambiscono a un futuro più verde e sostenibile. Specializzata nella transizione verso l’Industria 5.0, offre una consulenza completa che abbraccia l’identificazione di opportunità di finanziamento, l’implementazione di progetti di energia rinnovabile, efficienza energetica e la formazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Forte di un profondo know-how acquisito nel corso degli anni, è in grado di offrire soluzioni su misura che rispondono non solo alle esigenze del mercato ma contribuiscono anche al benessere delle comunità. Ambra Consulting è il partner ideale per chi cerca di navigare con successo nelle sfide dell’energia sostenibile e della digitalizzazione industriale, garantendo risultati tangibili e un valore aggiunto duraturo. Rivolgendosi a Ambra Consulting, le aziende e le comunità possono contare su un supporto efficace e su una visione all’avanguardia per realizzare progetti che incarnano i principi dell’Industria 5.0 e promuovono un futuro energetico equo e sostenibile.

 

Per ulteriori informazioni su come Ambra Consulting può assistere l’azienda nella transizione energetica, visitate [www.ambraconsulting.net].

 

Migliore Insegna 2024 – Gli acquisti in punto vendita tornano centrali per i consumatori italiani, +2,5%. In calo l’e-commerce delle insegne fisiche, -3,8% in due anni

Durante il Workshop Migliore Insegna 2024, tenutosi presso l’hotel Hilton di Milano, sono stati presentati i risultati della quarta edizione della ricerca “Migliore Insegna”, la più grande indagine indipendente promossa da Largo Consumo e Ipsos che ha come obiettivo quello di misurare la qualità della relazione tra clienti e insegne della distribuzione italiana.

Lo studio ha preso in considerazione 6000 consumatori italiani 18-65 anni che hanno valutato 124 insegne su moltissimi aspetti dell’esperienza: Offerta, Punto Vendita, Servizio, Personale, elementi di Identità di Insegna (esperienze personalizzate, programma fedeltà, ESG) e Forze della relazione (CX Forces di Ipsos) . Sono state raccolte oltre 41.000 valutazioni di esperienze d’acquisto.

Ogni anno l’indagine si arricchisce di novità: nella 4° edizione sono stati inseriti nuovi item relativi alla multicanalità, ai servizi tecnologici innovativi, alla chiarezza della comunicazione. Un focus anche sulle valutazioni dei prodotti a marchio nei comparti Grocery, Drugstore e Petstore.

“Migliore Insegna fornisce uno strumento per comprendere l’orientamento e le aspettative dei consumatori rispetto alle insegne che prediligono – afferma Armando Garosci, Direttore di Largo Consumo -. Questa classificazione non è più una classificazione per canali, ma è una segmentazione per identità di insegne in cui viene osservata l’esperienza d’acquisto e la connessione emotiva tra clienti e insegne. Abbiamo infatti visto come il retail generalista sia più in difficoltà rispetto al retail che si specializza, si articola e si posiziona, tanto che le insegne che performano meglio sono proprio quelle che hanno una forte identità”.

La quarta edizione di Migliore Insegna ha confermato alcune evidenze già osservate l’anno scorso, ma ha anche fatto emergere alcuni nuovi fenomeni interessanti che dovranno essere monitorati nei prossimi anni. Si conferma l’importanza crescente dell’identità di insegna nelle strategie dei Retailer. L’unicità dell’insegna e la sua capacità di creare un legame emotivo con i propri clienti è diventata un elemento chiave per garantire differenziazione e aumentare la forza dell’insegna. Un trend che ha sorpreso riguarda invece i giudizi sugli aspetti funzionali dell’esperienza di acquisto: assortimento e qualità dei prodotti, da sempre i punti di forza della distribuzione italiana, segnano un lento costante calo e non sono mai stati così bassi dal 2021.

Nel dettaglio i giudizi medi sull’Identità di insegna sono cresciuti costantemente aumentando del 6% dal 2021 a oggi, mentre la soddisfazione funzionale, ovvero Prezzi, Promozioni, Qualità Prodotti, Assortimento, Assistenza all’Acquisto e Aspetto dei negozi è diminuita dell’1,6% dal 2021 a oggi.

“Le insegne stanno lavorando molto bene nel valorizzare la parte identitaria – afferma Margherita Limido, Client Officer di Ipsos –. I clienti se ne sono accorti e lo riconoscono come elemento positivo. Bene continuare a lavorare su questi aspetti, su cui ci sono ancora margini di miglioramento, senza però dimenticarsi degli elementi fondamentali dell’esperienza di acquisto, sia nei negozi che online, ossia quelli funzionali. Il calo che abbiamo registrato nella 4° edizione dell’indagine su “qualità dei prodotti” e “assortimento” deve riportare l’attenzione dei Retailer anche su questi aspetti.”

Dall‘indagine emerge come le categorie di insegne più consigliate dai consumatori italiani siano Erboristerie, Librerie e Gioiellerie, categorie con una forte componente di vendita assistita, ma non solo. Sono queste le categorie che stanno lavorando per mettere davvero il cliente «al centro» e creare una connessione emotiva con i propri clienti.

I clienti sono soddisfatti dei negozi che riconoscono essere accessibili, con comodi parcheggi e con un buon assortimento. Gli aspetti meno graditi, a parte prezzi e promozioni che in tempi di incertezza ed inflazione sono prevedibili, sono relativi ad alcuni aspetti di servizio in negozio, un’area su cui fare attenzione. Il personale quando è presente è cortese e competente, ma la presenza del personale e l’assistenza all’acquisto sono le aree di miglioramento.

Inoltre, vi è un ritorno alla centralità del punto vendita, tanto che si sta raffreddando l’entusiasmo post-pandemia per gli acquisti e-commerce delle insegne fisiche, mentre migliorano leggermente le insegne 100% digitali. L’esperienza digitale rimane positiva, anche se l’acquisto online non è semplice per tutti, soprattutto quando si parla di spesa alimentare.

Lo store fisico è dunque tornato al centro delle scelte dei consumatori, tanto che l’indice di advocacy in un anno è cresciuto del 2,5%. Proprio in tal senso nel 2023 si registra nell’ultimo anno un calo di quasi dell’1% dell’e-commerce delle insegne fisiche e del 3,8% sul 2022: il calo maggiore riguarda il Settore Alimentare e Grocery-2.9% in un anno. I consumatori giudicano in modo positivo elementi come Facilità di Utilizzo e Facilità di Acquisto, mentre sono meno soddisfatti dei Servizio Post Vendita.

“Migliore Insegna offre una mappa di navigazione su come le insegne stanno interpretando la società in continuo cambiamento – sottolinea Armando Garosci -. Un altro punto chiave che emerge dalla ricerca è infatti un evidente ritorno al negozio da parte dei consumatori. Per questo la battuta d’arresto dell’e-commerce dopo il post pandemia sta riconducendo le aziende a tornare a investire proprio sul punto vendita che è sempre stato un fiore all’occhiello delle insegne, ma gradualmente trascurato in questi anni. Come Largo Consumo siamo orgogliosi di poter fornire una visione chiara del presente e una altrettanto lucida futura a imprenditori, lettori e community garantendo strumenti di comprensione della società e dei consumatori.”

“Al di là dell’Offerta, l’esperienza Multicanale è l’aspetto più importante per garantire una Customer Experience di successo – spiega Federica Aceto, CX Lead di Ipsos -. Se apprezzata porta le insegne ad avere un vantaggio competitivo mettendo davvero il cliente al centro. Il senso di Appartenenza può differenziare l’esperienza e contribuire non solo a soddisfare, ma anche a superare le aspettative dei clienti attraverso Qualità, Attenzione all’ambiente ed Esperienze personalizzate. Attenzione all’interazione con le generazioni più giovani che hanno esigenze relazionali diverse rispetto a clienti più «tradizionali».”

Sodexo al fianco di Fondazione Libellula per l’evento di presentazione della Survey L.E.I. 2024

Martedì 5 marzo, presso Le Village by Crédit Agricole di Milano, Sodexo Italia sarà al fianco di Fondazione Libellula per l’evento in cui verranno presentati i risultati della Survey L.E.I. (Lavoro, Equità, Inclusione) 2024, l’indagine sulle discriminazioni e le violenze di genere nel mondo del lavoro, che quest’anno ha raccolto 11.201 compilazioni.

Sodexo, leader nei servizi di ristorazione e nei servizi di cura e manutenzione degli spazi, è nel Network Libellula, il primo network europeo di aziende impegnate per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere che conta circa 100 organizzazioni.

In particolare, in occasione dell’evento del 5 marzo, Sodexo si occuperà del coffee break di benvenuto e del light lunch al termine della presentazione dei risultati della Survey.

Inoltre, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, venerdì 8 marzo, Sodexo coinvolgerà tutto il personale in un webinar organizzato proprio da Fondazione Libellula, dal titolo “Un certo genere di rispetto”. Obiettivo dell’incontro sarà quello di riflettere sul riconoscimento di formule in grado di migliorare le relazioni aziendali; imparare a rispettare i confini personali permetterà, infatti, di riconoscere il consenso che l’altro/a fornisce. Educarsi ed educare al consenso svilupperà dunque la capacità di fornire feedback positivi, orientati alla crescita e alla comunicazione aperta.

“L’empowerment femminile è da molti anni al centro delle nostre azioni mirate. La cultura del rispetto, della condivisione e della partecipazione sono valori fondamentali di cui Sodexo si fa promotore all’interno dell’ambiente di lavoro, un luogo in cui l’armonia delle relazioni interpersonali diventa il fondamento del benessere aziendale e la trasparenza costruttiva ne è un ingrediente cardine. La collaborazione con Fondazione Libellula è per questo sempre più solida e importante e in questi anni ci ha permesso di far crescere ulteriormente l’attenzione di tutti i dipendenti verso aspetti fondamentali per la nostra azienda come il rispetto della dignità e della personalità di ciascun individuo”, spiega Nadia Bertaggia, Direttore HR Sodexo Italia.

“Siamo molto felici di avere da tempo Sodexo nel nostro Network di aziende impegnate contro la discriminazione e la violenza di genere. – ha commentato Debora Moretti, Presidente di Fondazione Libellula – Come diciamo sempre, è importante non fermarsi alle occorrenze, come l’8 marzo o il 25 novembre, per sostenere l’equità di genere e la cultura del rispetto, ma dobbiamo fare un lavoro quotidiano. Il perché sarà ben dimostrato dai dati della nostra Survey L.E.I. 2024, che quest’anno ha raggiunto la cifra considerevole di 11.201 risultati raccolti.”

 

Migliore Insegna 2024: assegnati i riconoscimenti ai migliori retailer

Sono stati assegnati i riconoscimenti della quarta edizione di Migliore Insegna, la più grande indagine indipendente che si pone come scopo quello di misurare la connessione emotiva tra i consumatori e le insegne e permette a quest’ultime di conoscere al meglio se stesse attraverso gli occhi dei consumatori.

Migliore Insegna 2024 è un riconoscimento frutto dell’indagine promossa da Largo Consumo e realizzata da Ipsos, sostenuta dalla retail community e supportata dalle associazioni di categoria, che offre una misura della qualità dell’esperienza percepita dai clienti. Per questo studio Ipsos ha selezionato 124 insegne, le più rilevanti a livello nazionale, e realizzato 6.000 interviste condotte attraverso il metodo CAWI (Computer assisted web interviewing),che hanno fornito un’analisi profonda sugli aspetti della customer experience con un campione rappresentativo della popolazione italiana per area geografica, genere ed età.

La ricerca offre una lettura trasversale dei diversi mercati, dall’esperienza di acquisto presso il negozio fisico, tramite l’e-commerce o presso le insegne 100% digitali. Lo studio ha misurato oltre 90 parametri di valutazione dell’esperienza, che coprono aspetti funzionali della relazione e aspetti di relazione emozionale con le insegne nel loro complesso: Offerta, Punto vendita, Servizio, Personale di vendita, e Customer Experience

Presso la location milanese dell’Enterprise Hotel Sono stati assegnati riconoscimenti per le 24 categorie merceologiche e 7 riconoscimenti speciali: Vincitore Assoluto Migliore Insegna 2024, Migliore Relazione con il Cliente Food, Migliore Relazione con il Cliente Non Food, Migliore Retailer Omnichannel, Migliore Retailer Online: Amazon, Migliore Fashion Online, Migliore Delivery.

L’Erbolario, azienda italiana specializzata in prodotti cosmetici e di bellezza naturali, è stata dichiarata Vincitore Assoluto Migliore Insegna 2024, l’insegna più amata dai consumatori. Tra i tanti riconoscimenti quelli di Esselunga per Ipermercati e Superstore, Geox per Calzature, Lidl per Discount, Pandora per Gioiellerie, Intimissimi per Intimo, Roadhouse Restaurant per Ristorazione Servita, Feltrinelli Librerie per Librerie, Tigotà per Drugstore e Unieuro per Elettrodomestici ed Elettronica.

Giunti alla quarta edizione dell’indagine realizzata da Ipsos, i dati mostrano chiaramente che la soddisfazione funzionale non è sufficiente a stabilire una relazione solida con i clienti e che gli aspetti emozionali sono un driver fondamentale del rafforzamento della relazione. Le insegne più apprezzate dai consumatori sono quelle che non solo garantiscono un’esperienza d’acquisto soddisfacente, ma che sono anche in grado di coinvolgere i consumatori sulla sfera emozionale: correttezza e semplificazione sono aspetti imprescindibili per costruire una relazione solida con i propri clienti. La relazione tra consumatori e insegne è sempre più umana e personale: inizia dall’equità e termina con la centralità, passando per la condivisione della propria visione. Da quest’anno l’indagine è stata arricchita per esplorare maggiormente gli aspetti di omnicanalità, innovazione tecnologica e comunicazione, temi sempre più attuali e rilevanti per i consumatori. Su questi aspetti, così come sulla sostenibilità e sulla personalizzazione delle esperienze, i consumatori riconoscono l’impegno crescente da parte delle insegne, ma c’è ancora molta strada da fare.

“Migliore Insegna è un punto di riferimento per comprendere il sentiment del settore retail italiano, utilizzando uno strumento solido e rigoroso dal punto di vista metodologico. La profondità di indagine e il framework di ricerca applicato permettono di rappresentare a 360° la relazione tra retailer e cliente in ottica omnicanale – dichiara Ipsos -. I risultati dell’indagine sono inoltre collocati all’interno del contesto socio-economico di ogni edizione, in modo da dare una chiave di lettura multidimensionale ai fenomeni indagati”.

“Migliore Insegna 2024, aldilà dei riconoscimenti consegnati, è principalmente un modo per fornire insights e strumenti di lavoro che permettano ai manager di prendere decisioni importanti per il futuro della propria insegna – spiega Armando Garosci, direttore di Largo Consumo –. Largo Consumo, che realizza questo progetto da ormai quattro anni, si conferma una piattaforma in grado di portare sempre di più nuovi spunti e numeri utili ad aumentare la visione dell’intero mercato. E proprio in questo caso viene analizzato come i consumatori vedono le catene mantenendo i vincoli di autorevolezza, solidità analitica e soprattutto utilità per le catene.”

Le Migliori Insegne 2024

Vincitore Assoluto Migliore Insegna 2024: L’Erbolario

Migliore Insegna 2024 categoria Erboristerie: L’Erbolario

Migliore Insegna 2024 categoria Librerie: Feltrinelli Librerie

Migliore Insegna 2024 categoria Drugstore: Tigotà

Migliore Insegna 2024 categoria Ottica: VisionOttica

Migliore Insegna 2024 categoria Ipermercati e Superstore: Esselunga

Migliore Insegna 2024 categoria Gioiellerie: Pandora

Migliore Insegna 2024 categoria Prodotti per Animali: Arcaplanet

Migliore Insegna 2024 categoria Mobili e Arredo: IKEA

Migliore Insegna 2024 categoria Abbigliamento sportivo e Tempo Libero: Decathlon

Migliore Insegna 2024 categoria Abbigliamento bambino: Chicco

Migliore Insegna 2024 categoria Intimo: Intimissimi

Migliore Insegna 2024 categoria Calzature: Geox

Migliore Insegna 2024 categoria Ristorazione Servita: Roadhouse Restaurant

Migliore Insegna 2024 categoria Articoli Casa: Bialetti Store

Migliore Insegna 2024 categoria Bricolage: Leroy Merlin

Migliore Insegna 2024 categoria Beauty e Profumerie: Marionnaud

Migliore Insegna 2024 categoria Elettrodomestici ed Elettronica: Unieuro

Migliore Insegna 2024 categoria Ristorazione Veloce: McDonald’s

Migliore Insegna 2024 categoria Discount: Lidl

Migliore Insegna 2024 categoria Supermercato di prossimità: Conad City

Migliore Insegna 2024 categoria Farmacie Organizzate: Farmacie Apoteca Natura

Migliore Insegna 2024 categoria Abbigliamento famiglia:Benetton

Migliore Insegna 2024 categoria Supermercati: Conad

Migliore Insegna 2024 categoria Ristorazione Travel: Eni Cafè

I riconoscimenti speciali

-Migliore Relazione con il Cliente Food: InCoop

-Migliore Relazione con il Cliente Non Food: L’Erbolario

-Migliore Retailer Omnichannel: Douglas

-Migliore Retailer Online:Amazon

-Migliore Fashion Online: Zalando

-Migliore Delivery: Glovo

Osservatorio Imprenditoria Retail 2023. Per il 56% degli imprenditori la ricerca di personale è sempre più difficile, ma il 75% è ottimista sui prossimi 18 mesi

La 5° edizione dell’Osservatorio Imprenditoria Retail 2023, il grande studio annuale che analizza il profilo dell’imprenditore nel franchising e nella distribuzione organizzata sulla propensione agli investimenti e alle nuove aperture degli affiliati e associati alle reti retail promosso da Largo Consumo, con il supporto analitico di TradeLab, ha evidenziato, tra i tanti dati, come il 56% degli imprenditori ritenga che dopo la pandemia la ricerca di personale sia diventata più difficile. Ma allo stesso tempo il 75% degli stessi imprenditori si conferma ottimista sul futuro dei prossimi 18 mesi del settore e sia più incline a investire in migliorie parziali dell’attuale punto vendita, piuttosto che in ristrutturazioni totali e in nuove aperture.

Inoltre sono emerse altri quattro trend indicativi:

-il 36% degli imprenditori mira a investire anche in altri settori diversi dal proprio di appartenenza;

-i settori più attrattivi per nuovi investimenti sono ristorazione (37%), immobiliare (33%) e servizi (32%);

-secondo gli imprenditori i clienti si aspettano dalla MDD in primis un alto rapporto qualità-prezzo, ma allo stesso tempo un prezzo più conveniente;

-nel mondo della ristorazione, il 75% degli imprenditori ritiene che il motivo principale per aderire al network sia il prestigio e la notorietà dell’insegna.

L’indagine ha raccolto l’adesione di più di 60 insegne retail dei settori GDO, Retail Non Food, HoReCa e Servizi, ha interessato oltre 1000 imprenditori rappresentativi di tutte le Regioni d’Italia ed è stata realizzata con il supporto di numerose associazioni di categoria, tra cui Confimprese, Giovani Imprenditori di Confcommercio, Assofranchising, Federdistribuzione e Federfranchising.

I risultati dell’Osservatorio Imprenditoria Retail 2023 sono stati presentati presso il Museo Storico Alfa Romeo ad Arese (MI) durante il 2° Summit Imprenditoria Retail. Un’occasione utile per le insegne per poter ascoltare e confrontarsi direttamente con gli imprenditori rispetto ai risultati dell’indagine, fare networking e presentare le proprie offerte e novità.

DATI EMERSI DALLA RICERCA (dati in percentuale e ottenuti su una scala da 1 a 10)

Sentiment e prospettive future

Secondo l’Osservatorio Imprenditoria Retail 2023, il 75% degli imprenditori risulta essere ottimista sul futuro dei prossimi 18 mesi: nel dettaglio si nota come il dato più alto arrivi dalle profumerie (100%), mentre quello più basso da abbigliamento e telefonia (67%). I motivi di ottimismo di trovano nella forza e notorietà dell’insegna (69%), nella qualità dei servizi offerti (64%) e nella qualità dei prodotti (60%).

Selezione e gestione del personale

L’indagine mette in luce la questione relativa alla ricerca e selezione del personale. In particolare emerge come il 56% degli imprenditori ritiene che dopo la pandemia la ricerca di personale sia diventata più difficile, in particolare per farmacie (77%), per l’abbigliamento (69%) e la ristorazione (64%). Inoltre in una scala da 1 a 10, i canali più efficaci per la ricerca di personale sono le conoscenze dirette (6,7), le segnalazioni di dipendenti e conoscenti (5,7), LinkedIn e social media (3,6) e i centri per l’impiego (2,9).

Propensione agli investimenti

Sul fronte investimenti gli imprenditori sono anche più inclini a investire in migliorie parziali dell’attuale punto vendita (5,8), piuttosto che in ristrutturazioni totali (4,8) e in nuove aperture (4,1); il dato è però più alto tra i più giovani e in alcuni settori, come la ristorazione. In più l’investimento in altri settori attira in media il 36% degli intervistati, che diventano il 51% nel settore dell’abbigliamento, il 53% in quello delle spedizioni e l’84% nell’immobiliare, mentre i settori più attrattivi sono ristorazione 37%, immobiliare 33% e servizi 32%.

Focus imprenditori top

Quasi la metà degli imprenditori strutturati, ovvero il 49% gestisce l’attività con uno o più soci (familiari o altre persone). Allo stesso modo sono proprio gli imprenditori strutturati a essere più favorevoli a investire anche in nuove aperture (6,9) e migliorie parziali del punto vendita (6,7), mentre si assesta al 43% la percentuale di quelli interessati a operare in altri settori, con maggiore interesse verso la ristorazione (43%) e l’immobiliare (42%).

Focus retail food

Secondo gli imprenditori i clienti si aspettano dalla MDD in primis un alto rapporto qualità-prezzo (8,8), ma allo stesso tempo un prezzo più conveniente (8,3), prezzi contro l’inflazione (8,2) e garanzia di controllo qualità (8,1). Per gli imprenditori stessi, invece, la MDD vengono rispettate le aspettative in primis per la garanzia di controllo di qualità (7,9), il rapporto qualità-prezzo (7,7), il prezzo più conveniente (7,4) e il prezzo contro l’inflazione (7,0). Inoltre sul focus dedicato ai prodotti locali, quest’ultimi sono ritenuti centrali proprio nel banco dei freschi: salumi, formaggi e gastronomia (8,4), frutta e verdura (8,2), pane e panetteria (8,2); gli imprenditori, invece, è importante che questi prodotti siano in evidenza sullo scaffale (7,8), abbiano sempre in assortimento la marca locale più importante per categoria (7,5), siano inseriti anche nelle promozioni (7,4), sia presente in assortimento anche la MDD del prodotto tipico locale (7,3).

Focus ristorazione

Dall’indagine si evidenzia come nel mondo della ristorazione i motivi principali di adesione al network da parte di un imprenditore siano per il 75% il prestigio e la notorietà dell’insegna, per il 64% fiducia negli interlocutori dell’azienda 64% e per il 43% fiducia nel management. Il prestigio dell’insegna è anche il primo motivo di soddisfazione degli affiliati (8,9), seguito dalla qualità dei prodotti (8,5) e dalla distintività e specializzazione del menu (8,1).

“L’Osservatorio Imprenditoria Retail è lo studio più completo realizzato in Italia sul profilo dell’imprenditore nel franchising e nella distribuzione organizzata – dichiara Armando Garosci, direttore di Largo Consumo -. Se è facile cogliere il potenziale di questa preziosissima “risorsa energetica” del Paese, più sfidante è invece analizzarlo a fondo, misurarlo e descriverlo nei dettaglio. Anche quest’anno ci siamo fatti carico di indagare chi sono gli imprenditori, quali sono le loro aspettative e il loro sentiment nei confronti del presente e del futuro. In primis è emerso il sentito problema della ricerca del personale. Allo stesso tempo però due imprenditori su tre guardano con ottimismo al futuro, puntano a investire in migliorie parziali dell’attuale punto vendita e sono propensi a realizzare investimenti anche in altri settori”.

Le insegne che hanno partecipato all’Osservatorio Retail 2023:

101 Caffè, Admenta Lloyds Farmacia, Alice Pizza, Altromercato, Ama Crai Est, Apoteca Natura, Autogrill, Aw Lab, Bata, Brico Io, Bun burgers, Carrefour, Cef La Farmacia Italiana, Cibiamo Group, Cigierre Old Wild West, Cioccolati Italiani, Code’ Crai ovest, Coin, Conad CIA, Conad Nord Ovest, Conad Pac 2000, Coralis, Crai Ibba F.lli, Crai Secom, Crai Tirreno, D.IT – Distribuzione italiana, D.IT Realco, Despar Aspiag Nord Est, Despar Centro 3A, Despar Maiora, Despar Sardegna, DHL, Doppiomalto, Eurospin, Fastweb, Fit And Go, Fra Diavolo, GalileoLife, Gruppo Pianoforte, I love Poké, Kasanova, KFC, Kipoint, La Yogurteria, L’Erbolario Retail, Magazzini Gabrielli, Mc Donald’s, Mercatino Usato, Multicedi, Pam Panorama, Panino Giusto, Remax Italia, Sardegna Più, Selex Megamark, Supercentro, Teddy Group, Todis, Van4You, VeGè Coal, Vision Group.

Le associazioni partner: ANCD Conad, Assofranchising, CNCC, Confcommercio Giovani Imprenditori, Confimprese, Federfranchising, Retail Institute Italy, Federdistribuzione, Unione Brand Ristorazione Italiana, FederModa Milano Impresa Donna Confesercenti, Giovani Imprenditori Confesercenti.

L’icona Queer della Gen-Z KARIN ANN presenta il nuovo singolo “favorite star”

Karin Ann, cantante alt-pop slovacca, pubblica oggi il suo nuovo singolo ‘favorite star’.

Il brano indie, folk e soft-pop, racconta di come ogni relazione sociale, che sia un’amicizia o una relazione romantica, lasci il segno, e di come a volte non ci si renda conto dell’influenza che quella persona ha su di noi finché non si incontra qualcuno di nuovo. La canzone analizza il modo in cui le persone modificano la propria identità a seconda di chi hanno davanti e come a volte le differenti versioni non si fondano insieme, lasciandoti a chiederti chi sia davvero la persona con cui ti relazioni. L’autenticità è un tema centrale. Il testo suggerisce agli ascoltatori di circondarsi di persone oneste che non portino tossicità nelle relazioni, ma che piuttosto uniscano gli altri portando a una vita serena e felice, indipendentemente dall’identità di genere o dall’orientamento sessuale.

Karin Ann canta:

 

micro dosing the truth

until i start to choke

blinded by your fools gold

still breathing in your smoke

favorite star è stata scritta con l’intenzione di essere aperta a interpretazioni“, ha dichiarato Karin Ann. “Per me la canzone parla di come non ci si renda pienamente conto degli effetti che i traumi di qualcuno e quello che ha passato si possano ripercuotere su di te. Io sono una che tende a conciliare e cerco sempre di “aggiustare” le persone, facendomi carico dei loro problemi. Si tratta anche del fatto che a volte le persone si comportano in modo diverso a seconda di chi hanno davanti: con la famiglia, con gli amici, e poi ancora come una persona diversa quando sono da sole con te” conclude Karin Ann.

Il video che accompagna il singolo è la seconda parte di un cortometraggio realizzato dal duo di registi americani TUSK, con protagonisti Ashley Moore e Gus Kenworthy. La prima parte è stata pubblicata a settembre in concomitanza con il precedente singolo di Karin Anna stranger with my face”. Girato a Praga, nella Repubblica Ceca, questo video è una chiara continuazione della prima storia. Il cliffhanger della prima parte segna il momento in cui Lune (interpretata da Karin Ann) può decidere di svoltare a destra o a sinistra, proteggere Solana (Ashley Moore) che si fida di lei, o tradirsi per compiacere una figura patriarcale oppressiva come Lenny (Gus Kenworthy). Tutti nella vita hanno momenti in cui possono scegliere la cosa giusta o sbagliata, un percorso sicuro o un percorso audace. Dividere la storia in due parti, prima che la decisione sia stata presa, permette agli spettatori di sentire quella tensione e di identificarsi con essa.

Molti giovani LGBTQ+, soprattutto nei paesi dell’Europa dell’Est, non sono in grado di superare la fase di clandestinità e di esplorare in prima persona la propria identità queer“, racconta Karin Ann. “Il ritorno alla “vecchia” Hollywood anni ’40 nel video e il riferimento ai luoghi clandestini dove le persone queer potevano essere al sicuro, non è solo nostalgico, ma rappresentativo del modo in cui molti della mia comunità vivono privatamente il mondo”. Con la retorica anti-queer che si sta rafforzando è molto importante mostrare storie queer, come questa” conclude Karin Ann.

In collaborazione con Tusk, il video è in grado di mostrare la lotta dei giovani queer per sentirsi a proprio agio con la propria identità. C’è un chiaro percorso lineare che inizia con la consapevolezza della propria sessualità, il sentirsi a proprio agio con essa e il condividerla con gli altri. È una narrazione ricca e dettagliata, resa più chiara nella prima e nella seconda parte di questo cortometraggio.

Attiva sostenitrice della comunità LGBTQIA+ e dei diritti delle minoranze, Karin Ann è diventata ben presto un’icona della Gen Z in Europa e ora è pronta a conquistare la scena musicale statunitense. I suoi testi approfondiscono i temi dell’uguaglianza di genere, della salute mentale e dei diritti umani, ma anche i più comuni tumulti interiori di una ventunenne: amore giovanile, relazioni tossiche e insicurezze.