Il ritrovato goleador Ante Rebic e il fatato piede di Calhanoglu su rigore sembravano aver aperto la strada a un franco successo rossonero… Ma la Lazio ha un patrimonio tecnico tale da mettere in difficoltà chiunque e in qualunque momento. Non puoi dormire sugli allori.E non è perciò che in diciassette minuti puoi illuderti di aver chiuso l’incontro. Difatti pian piano i bianco-celesti hanno cominciato a produrre gioco, a svilupparlo e a imporlo. Com’è come non è Luis Alberto prima e Ciro Immobile poi sancivano il ricongiungimento e aprivano persino la possibilità del sorpasso! Inutilmente Gigio Donnarumma aveva fatto il prodigio di parare il rigore di Ciro Immobile! Sulla respinta era piombato Luis Alberto e in controtempo aveva infilato il portiere… Come non bastasse, a ribadire il peso di una classe indubitabile, lo stesso Ciro Immobile domava da par suo un pallone trasformandolo in un piatto celeste: è fatta? Ci speravano forse Lotito e Inzaghi ma di fronte avevano un gigante indomabile: non Ibra infortunato ma la “fortuna” scoperta da Paolo Maldini: quel Theo Hernandez franco-spagnolo dotato di gran tecnica, corsa irresistibile e persino colpo di testa micidiale! Theo -splendidamente conclusivo al 92′- se andate a rivedere il finale ha cominciato ad agitarsi ben prima con un crescendo rossiniano di offensive che hanno sfiorato il gol in più di una circostanza… Infine Calhanoglu ha battuto da par suo l’angolo del giustiziere: Già il suo piede era stato “magico” su rigore, lo è stato ancora su angolo per la testa di Theo: Theo ha svettato con potenza e precisione implacabili. Appena ha colpito, si è capito subito che il portiere laziale non aveva scampo! Non gli restava che raccogliere il pallone dal fondo della rete e supplicare gli Dei per qualche secondo in più di recupero. Niente da fare. Theo aveva sancito la sconfitta senza appello.
(gipo)
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