#FiatTipo5porte: dalla guida morbida a quella grintosa e veloce

CHIA Tipo cruscotto CHIA Tipo Marano donna ponte CHIA Tipo MArano laguna 1 CHIA Tipo MArano laguna 2 CHIA Tipo Marano Lignano CHIA Tipo MArano muso CHIA Tipo MArano pescheria CHIA Tipo MArano Raddi CHIA Tipo Marano porticciolo CHIA Tipo 5 p e swCompatta con interni confortevoli e una dotazione completa #FiatTipo è come un’auto di classe superiore

Sicurezza attiva e passiva sono curate nei minimi dettagli

Da quando l’ho provata, mi capita di intravvederla in più situazioni, su strade diverse, di colori diversi da quella nera che ho testato. Allucinazioni? Ossessione? Mi sono innamorato di quel …la #Tipo? Niente di tutto ciò. O meglio, in parte. In realtà ho l’impressione che le nuove #FiatTipo 5p si stiano moltiplicando. E probabilmente è vero. Ma la conferma l’avremo soltanto quando verranno diffusi i dati più recenti delle vendite. In effetti, in questi giorni di #FiatTipo ne ho viste diverse, e quasi tutte 5 porte, di tanti colori e tutti centrati ed efficaci per valorizzarne lo styling, l’aggressività, la compattezza. Che racchiude contenuti brillanti, e una dotazione completa. Come nelle auto di maggiore cilindrata o di categoria superiore. Dove eravamo rimasti? Ah si! La gita sul Collio. Le stradine in salita e discesa nelle quali è emersa la vocazione grintosa di questa #Fiat.

Guida tranquilla e morbida e all’occorrenza sportiva nelle terre più belle dell’ex pianura planiziale padana

Una guida tranquilla e morbida, può lasciare spazio in pochi istanti a un percorso veloce. L’abbiamo provato nella #RivieraFriulana tra Carlino e Marano Lagunare. Pianure distese, a ridosso delle zone umide più settentrionali dell’Adriatico. Popolate da una fauna esclusiva e ricche di suggestioni paesaggistiche. Marano, fortezza di origini romane, è la città friulana della pesca, di parlata veneta. Da qui, forse anche da Grado, sembra fuggirono i fondatori di Venezia. Ci avviciniamo tra i fiumi Stella e Zellina, e la laguna. Sterrati scorrevoli e lisci, adatti per testare la tenuta in condizioni di scarsa aderenza. Anche se le gomme, ancora MS, ci sono d’aiuto. Una buona distribuzione dei pesi, l’assetto non eccessivamente rigido, la trazione anteriore, i controlli elettronici di assetto ne fanno una macchina sicura. Anche se proviamo a spingere un po’ di più.

Marano lagunare città friulana della pesca di parlata veneta

Ci spostiamo verso Marano, il suo porto canale. Da lì, ci fermiamo per gustare il panorama, magari dopo avere salutato Decio Raddi, al ristorante La Laguna, la Vedova Raddi. Da oltre settant’anni è un’icona della cucina semplice e tradizionale di pesce. Il segreto? La passione trasmessa da suo padre Mirto, che è stato il primo animatore dell’attrattività rivierasca. I suoi piatti, la sua verve attiravano attori, nobili, regnanti, parlamentari, vip, da tanti appassionati del gusto. L’altro segreto è che di fronte al locale c’è la ‘pescaria vecia’, un edificio di stile veneziano che fino a qualche decennio fa ospitava la pescheria, il luogo dove dai pescherecci arrivava il pesce per passare alla vendita. Un piatto del periodo? La granseola gustata di quello che sa, della sua delicata ma inconfondibile fragranza di mare. Con un bicchiere, due al massimo perché più tardi si guiderà di nuovo, di Malvasia, sapida, minerale, creata dalle vigne Bortolusso situate tra la laguna e le valli da pesca di Carlino. E la #FiatTipo ? Ci sta aspettando dove l’avevamo lasciata. L’apriamo con il telecomando a distanza. La chiave è a baionetta.

Cosa c’è dento la #FiatTipo 5p

Il cruscotto è completo e appagante. Il display è del tipo montato sulla #Fiat124spyder: navigatore, radio, connettività, rendimento della macchina, service. Il volante ha una buona impugnatura ed è ergonomico. E’ dotata di sistema anticollisione, dell’adaptive cruise control, che ci consente di viaggiare alla velocità prestabilita rallentando in colonna per ripartire quando l’orizzonte davanti a noi si libera, dei sensori di parcheggio, di luci e tergi automatici, con sensore pioggia regolabile. La #FiatTipo si spegne nelle attese in coda. Insomma, ma forse l’ho già scritto, ha tutto quello che nella 124 Spider è stato dimenticato per risparmiare peso e guadagnare in accelerazione e velocità. Lo specchietto retrovisore è elettrocromico, ossia riduce automaticamente l’abbagliamento. I sedili sono riscaldati. I fari sono potenti, e in curva c’è il faro laterale per le curve.

Strumentazione e sicurezza attiva e passiva d’avnguardia

E gli strumenti? Sono completi, con un ripetitore digitale della velocità al centro del cruscotto, che è indicata anche dal classico orologio vintage e gradevole. Subito sopra l’indicatore della marcia inserita. Il cambio è a sei marce. Ed è dotata del dispositivo gear shift, che suggerisce la macia più adatta. Il tutto nel display multifunzionale riconfigurabile. Tra il tachimetro e il contagini. Ricordatevi, quando la utilizzate, di regolarvi l’adaptive cruise control e la distanza di sicurezza dal veicolo che vi precede rispetto alla vostra guida e alla vostra sensibilità. Perché se vi avvicinate più del previsto al veicolo che si trova davanti a voi, anche per superarlo, la Tipo frena, anche con decisione. E vi ritarda la manovra. Siamo stati espliciti? Scusate la maratona blog di questa volta. Ma da dire, della #FiatTipo 5 porte, c’è davvero parecchio.                                  #charlieinauto

“Sterrare umanum est”: #testdrive sulle strade bianche della #Rivierafriulana con #Subaru XV

#testdrive Subaru XV terra

Oggi ci sono pochi siti per imparare a guidare con scarsa aderenza

Restano le strade interpoderali e quelle in mezzo alle campagne

‘Sterrare umanum est’, diceva un mio professore del liceo classico appassionato di fuoristrada in moto, scherzando sul noto motto in lingua latina, che ci ricorda che ‘sbagliare è umano’, …perseverare è diabolico. E in effetti, sbagliare sulle strade non asfaltate può, ma non deve capitare. Salvo che si siano percorse decine di migliaia di km di sugli sterrati. Come poteva capitare a quelli della mia età. Training, che oggi è pressoché impossibile da praticare. Perché ci sono regole diverse sulle strade, macchine che guidano da sole, una parte ciclistica dell’auto e motori ben più evoluti. Troppo evoluti, come lo sono le auto, per poter imparare a guidare. Perché è proprio dagli errori, a volte ‘perdonati’ da sbandate di decine di metri, che si impara, a vivere, e a guidare. A perdere …e a vincere. A me personalmente piace poter perdere, perché poi c’è la possibilità di vincere. Ah, c’è un altro problema non ininfluente che limita la possibilità di imparare a guidare su terra: il nostro vero nemico è l’asfalto.

L’asfalto è figlio del progresso e ha ucciso strade come Ligosullo-Paularo, Canebola,Volterraio

Il figlio del progresso del XX secolo, ha ammantato quasi tutte le più belle strade bianche sulle quali ci siamo impratichiti da giovani: la strada a mezza costa tra Canebola, Porzus, Forame (Ud) del rally delle Alpi Orientali, la Ligosullo-Paularo (Ud), della stessa gara ma anche del San Martino di Castrozza, parte dell’Altopiano di Asiago. Perfino il Volterraio, il Calamita, parte della Lacona-Monumento (Gr) all’Elba. Ricordate la mitica speciale incassata tra i terrapieni su una delle alture dell’isola, sulla quale Amilcare Balestrieri, con l’Alfa Gtv 6 cil., Walter Rorhl, con l’Opel Ascona, Stig Blomqvist, con la Saab, ci riempivano di polvere con le auto, che non erano nemmeno per un istante allineate alla strada. Guidare sullo sterrato è infatti paragonabile a una danza. È un po’ come guidare a tavoletta sulla sabbia: bisogna lasciar ‘galleggiare’ l’auto sopra la polvere, lasciarla scorrere e lasciarle scaricare energia fin quando riprende aderenza. Al volante su terra, occorre prendere il ritmo di una danza anticipando le curve e controllando l’auto di traverso anche dopo le curve.

Ma tutto questo, oggi, è ancora possibile? Abbiamo provato a farlo con un crossover tra quelli più sicuri sul mercato mondiale dell’automobile

La Subaru XV per ritrovare le emozioni della terra, ma state tranquilli, è incollata alla strada impossibile farle perdere …la calma

La #Subaru XV, 150 HP, 2000 di cilindrata e diesel. Tutto quello che serve per affrontare una bella strada bianca con la grinta necessaria. Non ci aiutano in questo nostro goliardico proposito le gomme, invernali, che hanno parecchio grip anche in queste condizioni.

Oggi, Siamo nella #RivieraFriulana, a Carlino, tra le valli da pesca e le acque dolci e placide del fiume Zellina. Da queste parti è stata scoperta una grande fornace romana. Qui i romani cuocevano le suppellettili in terracotta per le loro truppe da inviare in oriente. Prima opzione del #testdrive. Al quale uniamo un #roadtest anche per potervi allietare con immagini del territorio. Guidiamo normalmente, assecondati ala perfezione dall’elettronica della macchina giapponese. Impeccabile, la sicurezza è ormai un paradigma della Casa delle Pleiadi.

Impossibile far perdere …la calma a una #Subaru

E la XV anche con lo sterrato polveroso, con scarsissima aderenza, non si scompone. Ci sembra quasi di guidare sull’asfalto. Seconda opzione: escludiamo i controlli anti sbandamento e di trazione. In realtà non cambia molto, e la #Subaru XV ha un po’ di deriva, alla quale sopperiamo dando gas. Il risultato è che la XV è molto veloce anche su terra. Come aveva dimostrato di essere sul fondo innevato. Condizione, che, ormai, e purtroppo, potremo ritrovare soltanto nell’inverno 2018. Ora ci fermiamo accanto all’argine del fiume Zellina, che raggiungiamo agevolmente grazie alle doti fuoristradistiche della nostra vettura. E arriviamo nel punto dove si trova una grande bilancia da pesca. Ora, vediamo se ci fanno assaggiare qualcosa di buono e appena pescato…

#charlieinauto

La guida su terra da sempre palestra per i conduttori con #Subaru XV è sicura e divertente

IMG_6600IMG_6608IMG_6607Subaru XV palme bunker20170312_180336_HDRIMG_5903Per piloti, collaudatori, test driver, guidatori esperti la macchina è il terminale dei loro arti che trasmettono i comandi essenziali

Dalla macchina le mani, i piedi e i fianchi del conducente ricavano le sensazioni che corrispondono alle prestazioni dell’auto

Neve, ghiaccio, sterrato, fango, scarsa aderenza: situazioni impegnative per la guida. Che certo non capitano tutti i giorni. Ma per chi è allenato e appassionato della guida sportiva, rappresentano puro divertimento. A patto che… si disponga dell’auto adatta. Cross over, vetture a trazione posteriore, auto a trazione anteriore, cross over a trazione integrale. Per potervi divertire in tutta tranquillità in una qualsiasi delle condizioni che ho elencato qui sopra, quale tipo di vettura scegliereste? La risposta è intuitiva: quella a quattro ruote motrici. Anche se, personalmente, da ‘vecchio’ rallysta, avrei posto la mia opzione su una moderna trazione posteriore. Per giocare un po’ con le sbandate controllate, il ‘derapage’, che in certe condizioni permettono di mantenere una guida più veloce, purchè non si esageri con le intraversate. Ma al giorno d’oggi, per guidare così occorre contrastare le dotazioni elettroniche delle vetture. Che sono sempre più tarate per garantire una guida sicura a vantaggio soprattutto de meno esperti. Perché, in realtà, tolgono la ‘sensibilità’ al guidatore. Il quale, una volta superata la soglia di sicurezza, anche inconsapevolmente, perché incitato dalla rassicurante tenuta della macchina, non può che rassegnarsi e subire le dinamiche che il mezzo, a quel punto fuori controllo, intraprenderà, seguendo le leggi della dinamica.

L’auto trasmette al terreno i comandi che le diamo: il rapporto veicolo – conducente

Come posso spiegarvi tutto questo? Un pilota competitivo, un buon collaudatore, un capace testdriver, uno di voi che ha guidato diverse auto e lo fa con tanta passione da catturare tutte le sensazioni che una macchina può trasmettere, e attraverso esse le criticità, gli spunti di vantaggio, le differenze, riesce a tradurre tutte le risposte della macchina ai comandi e alle sollecitazioni. Perché la macchina, e l’auto lo è come lo è la moto, non è altro che un terminale che esegue gli ordini, gli stimoli, le sensazioni che noi le trasmettiamo. Affinchè affronti e superi le difficoltà come serve a noi. Per essere più sicuri e più veloci. E più la risposta ai nostri comandi e alle nostre aspettative coincide o supera le nostre attese, più il test è superato. Le mani e i piedi, i fianchi del conduttore sono elementi che trasmettono ordini attraverso i comandi della macchina. Ma come i fianchi sono recettori delle sensazioni che la macchina trasmette superando le asperità, valicando gli ostacoli, rimanendo in strada in condizioni difficili o estreme, scaricando nel modo più efficace la potenza alle ruote.

#Subaru XV con il motore orizzontale sulle strade bianche della #RivieraFriulana è come un kart

Ben, dopo questa parte didattica, ma sentita, ritorniamo alle prime battute di questo articolo. E scegliamo lo sterrato, le strade bianche, non asfaltate. Il paradiso dei rallysti, e forse la palestra migliore per imparare a guidare. Tra le opzioni indicate scegliamo il crossover a 4 ruote motrici. A disposizione abbiamo un modello della casa principe, per il 4WD: Subaru. È la Decimo quinto. Scherziamo sul suo nome. Perché in Giappone non possono avere scelto i caratteri numerici romani. Quindi è proprio la XV. 150 HP, quasi duemila cc. di cilindrata. Un telaio studiato per dare sicurezza e stabilità all’auto, con il motore che in caso d’urto frontale si infila sotto al pianale risparmiando i passeggeri. Un sistema di sospensioni asimmetriche, che assieme alla distribuzione della trazione differenziata su ciascuna delle quattro ruote calcola dove serve la maggiore spinta per garantire a tutte e quattro le ruote la migliore aderenza. E che permette di superare anche gli ostacoli più accidentati. Ma, soprattutto, un motore boxer a quattro cilindri orizzontali contrapposti. Il che significa che mentre qualsiasi motore diesel o a benzina tradizionale, non solo porta il baricentro della vettura più di mezzo metri più in alto rispetto al piano stradale, il movimento dei pistoni va dall’alto verso il basso e viceversa. E può anche far oscillare l’auto nelle condizioni estreme. Mentre i cilindri contrapposti assicurano dinamiche orizzontali alla vettura.

Un baricentro basso tiene incollata #Subaru XV anche nello sterrato

Che cosa accade in curva? Che la Subaru XV si sposta di piatto. In qualsiasi condizione. Perché le ruote tendono a rimanere sempre aderenti al terreno. Anche sul ghiaino, sul fondo sabbioso o fangoso. I pesi in basso invitano l’auto a a stare attaccata al terreno. L’abbiamo provata sulle strade bianche della Riviera Friulana, in Comune di Carlino. E non ci ha tradito nemmeno un istante. Anche spingendo a fondo sull’acceleratore, e tenendo le marce alte. Quando ci siamo trovati in spazi più ampi abbiamo provato a escludere il controllo elettronico della trazione, e la guida è devenuta ‘manuale’. E la XV ha continuato a rispondere ai comandi, aiutata dalla potenza ben distribuita. E da un motore generoso nel tiro ai bassi. Morbido nella progressione. Senza prestazioni di picco che possono sconvolgere la tenuta su fondo sterrato. Valutazione? Beh, anche sullo sterrato come le altre Subaru che abbiamo provato non poteva che essere promossa. Anche perché, XXV è nata per dare il meglio in queste condizioni. Ma non tradisce le aspettative nemmeno sulle strade asfaltate.

#charlieinauto