#Testroad sull’Isola d’Elba con #Volkswagen Nuova Tiguan

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IMG_4217IMG_4210IMG_4241IMG_4188IMG_4185IMG_4180IMG_43041Stavolta andremo in bici con questo SUV ideale per caricarci una, due, tre biciclette

#Testdrive: na guida duttile, morbida, ma pronta e precisa per visitare scenari incantati e divertirsi alla guida

Oggi che si fa? Una bella colazione sul terrazzo del resort, affacciato sulla baia di Ortano. Poi, carichiamo le biciclette dall’ampio portellone posteriore della #Volkswagen Tiguan. Una delle migliorie apportate all’ultima versione della macchina tedesca, che in questi giorni viene promossa sui media televisivi e cartacei, riguarda l’abitabilità e la capacità di carico. Ne è infatti stato ampliato il volume dell’abitacolo, con il tettuccio più alto e i montanti che sono la prosecuzione delle fiancate dell’auto. Il portellone, invece di aprirsi al di sopra della targa, ora comprende anche il portatarga. In questo modo il pianale di carico è immediatamente accessibile. Risultato?

Portellone ampio e pianale di carico basso per caricare le bici

Che due biciclette, tre se ci piazziamo anche quella del bimbo, ci stanno perfettamente, pur evitando di reclinare lo schienale di uno dei posti posteriori. Ora, ricordiamoci che siamo all’Isola d’Elba. Così facciamo un salto a Rio Marina, per rivedere i suggestivi negozietti sulle stradine in declivio. E il porticciolo, racchiuso da un’ampia muraglia per proteggerlo dalle mareggiate di scirocco. Sulla costa di fronte si scorge Piombino, la riviera tirrenica, la Maremma, Punta Ala. Stiamo per ripartire dopo un buon caffè al bar del porto, ma ci fermano, perché sta per passare la gara di triathlon. Oggi tocca alla gara in bicicletta. Così, per la sinuosa strada del paese vediamo sfrecciare anche le aspiranti Irongirl sui pedali. E tentiamo di raggiungerle in discesa. Ci riusciamo, perché la Tiguan è molto agile nel misto e su queste strade nervose. La riprova? L’abbiamo percorrendo la strada de La Parata, da Cavo a Rio nell’Elba. Anche Cavo è ricco di localini interessanti, ma per passare la serata. Lungo la suggestiva strada costiera i paesaggi e gli scorci mozzafiato si susseguono, curva dopo curva. La Parata è una delle prove speciali più tecniche del rally dell’isola. Approfittiamo di alcuni tratti a vista, e sfruttiamo il fatto che la strada è chiusa, per la corsa in atto, ma al momento è deserta.

Motore diesel da 1600 cc e 120 CV ruote da 18’: dati che non lasciano trasparire prontezza, tiro, precisione di guida. E invece…

È qui che Tiguan ci stupisce: ruote da 18’ che ne fanno un SUV, ma il suo comportamento è quello di un’agile auto sportiva. Che aggredisce la tortuosa strada a mezza costa tipicamente elbana. Ma con morbidezza. Anche se ci diamo dentro, noi, e i passeggeri non risentono minimamente del fatto che non ci sono più di 50 m di rettilineo tra una curva e l’altra. Il premio? Ci affacciamo a Rio nell’Elba, su uno scorcio che è stato immortalato dai fotografi di rally con le auto più importanti, dalla Lancia Stratos, Opel Ascona, alla 037, all’Adi A4, alla Fiat 124 Abarth, alla Fiat 131 Abarth. Anche qui una sosta è inevitabile: l’osteria è affacciata sulla vallata e si propone dalIMG_4196la piazzetta del paese di montagna, ma ci troviamo a poche centinaia di metri di quota. Scendiamo dall’auto e notiamo una scritta luminosa: Presepe animato.

La storia dell’Isola nel Presepe animato che riproduce la vita di Rio nell’Elba tre secoli fa

Scendiamo uno stretto viottolo per scoprire che è all’interno di una chiesetta. La porta ci si richiude di scatto alle spalle. Il Presepe è dinnanzi a noi. Ma è buio. Ci deve essere un trucco… saliamo sulla pedana rialzata con parapetto che ci fa avvicinare all’allestimento, ma suona improvvisamente un allarme! Retrocediamo di un passo e scorgiamo un vecchio telefono a gettoniera con la cornetta, e la feritoia per i gettoni. Inseriamo una moneta e il miracolo si rinnova. Si accendono le luci nello splendido paesaggio del Presepe, che altro non è che la ricostruzione di Rio nell’Elba. E una voce narrante, mentre le figure si animano e le ore scorrono veloci alternando il sole alle stelle nella volta del Presepe, ci spiega che qui è nato lo sviluppo dell’Isola. A Rio nell’Elba c’erano le miniere di ferrite più ricche. Da lì con un trenino il prezioso minerale veniva trasportato alle navi e caricato da dei trabucchi con tralicci di ferro sporgenti nelle baie. Uno si vede chiaramente a Rio Marina, di un altro resta ormai poco proprio nella baia di Ortano. Quando la richiesta del ferro crebbe, fu deciso di creare un porto dove le acque erano più profonde e potevano attraccare le navi più grandi. Nacque così Portoferraio, e prese il via la valorizzazione dell’Isola d’Elba. Lo spettacolo del Presepe animato è ricostruito con figure e personaggi che riproducono gli abitanti dell’isola nel ‘700. Ritorniamo in piazza e scorgiamo il forno. C’è la torta ubriaca dell’isola. Gradevole, aromatizzata con un concentrato, analcolico, di uve e di vino da bacche rosse. Suonano le campane della chiesa per ricordarci che è mezzogiorno. È ora di pranzo e dobbiamo rientrare al villaggio TH Ortano Village. Nel pomeriggio ci aspetta il giro dell’Isola in motonave. Ci verranno a prendere in gommone dalla spiaggia di sassi e acqua limpidissima. Ci sentiremo dei marines per qualche minuto, ma probabilmente poi ne sarà valsa la pena: le acque e la costa dell’Elba incantano, con una insenatura dopo l’altra e paesaggi e terreni dai colori mutevoli e suggestivi.

#charlieinauto

#Tiguan #Nuova #Volksvagen #testdrive compagna ideale per una vacanza con la famiglia

Un percorso alla riscoperta dell’Isola d’Elba ci permetterà di testarne le potenzialità #testroad

E di conoscere siti e paesaggi ancor più affascinanti affacciandoci sui mari italiani

 

L’inverno si allontana e i vagiti della bella stagione si ascoltano alle prime ore dell’alba. Ma noi, che abitiamo al Nord, anche se dell’Italia, comunque una Penisola dal clima, fino a qualche anno fa, temperato, sogniamo sempre che al Sud si stia meglio, faccia più caldo. Quindi, ci proviamo. L’occasione è quella di seguire una manifestazione sportiva, ciclistica. In un sito che avevo conosciuto da ragazzo, per andare a vedere come guidavano i rallysti. Allora le strade dei rally erano sterrate, specie quelle di una gara internazionale con valenza mondiale. Alfetta Gtv, Opel Ascona, Porsche, Saab, Fiat 124 Abarth: Pregliasco, Androuet, Cambiaghi, Taufer, Verini, Blomqvist, Tabaton, Zanussi… era il Rally dell’Isola d’Elba. Allora c’ero andato con due compagni di studi, e un ‘SUV’ dell’epoca: la Renalt R4… Stavolta, sulla banchina di Piombino, per prendere il traghetto per Portoferraio, c’arrivo con un SUV moderno. Un restyling, che ha subito migliorie nella sicurezza, negli spazi utili, nell’accessibilità, nella linea: la Nuova Tiguan della #Volksvagen.

Spazio e capacità di carico per la famiglia

Anche questa volta siamo in tre: però due adulti e un bambino. Bagagli? Qb per una settimana di vacanza-lavoro. A bordo c’è stato proprio tutto. Il portellone posteriore della Tiguan ora si estende fino al di sotto del porta targa. In questo modo è possibile caricare direttamente sul piano del bagagliaio. Questa volta, il test dei consumi ha risposto alle nostre aspettative: circa 500 Km a pieno carico e a velocità sostenuta, gran parte in autostrada, 18 km/l. La traversata del Tirreno, nel tratto tra la Maremma toscana e l’isola d’Elba, un po’ sottocoperta, un po’ all’esterno per godersi gli effetti sullo splendido scenario delle isole dell’arcipelago toscano della forte libecciata, dona sempre un valore aggiunto alla vacanza sull’isola. Con la Nuova Tiguan nella stiva, che stavolta intendiamo mettere decisamente alla prova. Appena messe le ruote sull’isola, si respirano subito i fantastici profumi della primavera mediterranea. Cominciamo con il piede giusto: da Portoferraio, per raggiungere la nostra meta, il villaggio resort xxx a Ortano, nel comune di Rio nell’Elba: il fulcro di diverse prove speciali del rally, ma anche nelle vicinanze di paesaggi incantati con skyline come la costa toscana e la Corsica.

#Rio nell’Elba e il mitico #Volterraio

Il percorso più breve è la mitica strada della rocca del Volterraio: un passo che i rallysti, ma anche i ciclisti conoscono e amano, e che si distingue per l’unico canyon oggi solo di qualche decina di metri, scavato per consentire alla strada di valicare la montagna, e raggiungere l’altro versante dell’isola. Affrontiamo la salita, che in talni tratti è piuttosto ripida. Mentre la carreggiata, stretta, tanto che in qualche tratto rende difficile l’incrocio con altre vetture, è quasi unica. Delimitata, da un lato, dal guardrail, dall’altro dalla montagna. Verde, a tratti desolata, in altri spazi ricoperta da un fitto bosco. Il terreno di origine vulcanica e il clima insulare regalano questo scenario unico. Ma e Tiguan? Promossa: il cambio a sei marce l’abbiamo usato poco, perché riesce a mantenere una velocità di salita costante e decisa. Nonostante il carico. È anche molto maneggevole e le ruote da 18’ le permettono di essere eseguire alla perfezione i comandi che le diamo. Mantenendo il confort necessario ai passeggeri. Così, all’arrivo, in serata, ci ritroviamo finalmente in vacanza con un’auto che non potrà che assecondare il nostro desiderio di scoperta, anzi, di riscoperta dell’isola.

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