La vera pandemia è la….disuguaglianza

Serve un vaccino per la disuguaglianza, di Fabrizio Ricci

Il nostro corpo  disperde il calore tramite la pelle e il sudore. Ora, se questi meccanismi di notevole sofisticazione, che l’evoluzione ci ha astutamente fornito, dovessero fallire, è indubbio che moriamo.

Sono i cosiddetti “colpi di calore ” che sentiamo nominare in estate dai telegiornali, insieme alle raccomandazioni a non uscire nelle fasce orarie più calde, a ricordarci di bere e di assumere sali a sufficienza.

Man mano che la temperatura del globo aumenta , cresce pure il numero di persone che muoiono per colpo di calore, in modo particolare nelle nostre civilissime e cementificate città occidentali.

Si stima che ogni anno le temperature abnormi; sia alte e sia molto basse, uccidono 5 milioni  di persone; ovverosia, circa il 10% della specie umana.

L’aumento delle temperature e della imprevedibilità del clima non è però solo il problema di salute pubblica. calcolate i paesi  in via di sviluppo, dove la siccità, la desertificazione, e le frequenti alluvioni, nonchè, l’innalzamento del livello del mare causano la scomparsa di aree che, prima, erano fonte di sostentamento. I terreni coltivabili diminuiscono, i laghi si prosciugano, i fiumi vanno in secca e l’acqua dolce è sempre più scarsa, gli animali muoiono o  si spostano. La stessa agricoltura è infruttuosa, costringendo milioni di persone alla povertà e alla migrazione.

Dalle nostre refrigerate scrivanie occidentali su cui facciamo smart-working, fatichiamo spesso a comprendere che il danno ambientale si sta stratificando su una serie di disuguaglianze  precedenti che allargano sempre più il divario tra paesi sviluppati e paesi sottosviluppati.

Ebbene, in proposito ha fatto e sta facendo molto discutere la questione circa l’accessibilità ai vaccini. Una volta che i vaccini contro Sars-cov-2 sono arrivati in quantità spropositati  sul mercato, la prima  fase  della campagna vaccinale ha escluso  di fatto la maggior parte dei paesi a medio e basso reddito. Calcolate che il 75% delle dosi disponibili è stato somministrato in soli 10-15 paesi del mondo.

Urge, ferocemente, che la disponibilità dei vaccini raggiunga l’equità di salute pubblica, cui dobbiamo; non dovremmo essere estremamente interessati. Pensare che in Occidente, ci permettiamo il lusso di organizzare dibattiti tra vaccinisti e no-vax, mentre in questi paesi in via di sviluppo solo in sperdute aree hanno ricevuto la prima dose.

La vera pandemia è la….disuguaglianzaultima modifica: 2021-12-21T17:40:15+01:00da un_uomonormale0

14 pensieri riguardo “La vera pandemia è la….disuguaglianza”

  1. Caro amico Peppe, tocchi sempre i nervi scoperti. Ma questo, pare faccia più male di altri. L’uomo, e sempre l’uomo,è l’artefice delle disuguaglianze. Quattro miliardi di persone; cioè mezzo mondo è vaccinato, e una buona fetta fatto pure il richiamo. Giù, nel grande continente africano, ci sono aree che non hanno avuto neppure una dose. Santo Iddio, lo si vuole capire o no che la salute è un fatto globale, e se ignoriamo questo aspetto l’uomo ha fallito tutto ? Grazie sempre. Buon pomeriggio. Gina

    1. Cara amica Gina, l’unica strategia possibile di contenimento di questa pandemia, però, prevede che il vaccino venga reso disponibile a tutti, senza nessuna distinzione di genere, o di razza, e che siano presto realizzate delle efficaci campagne di vaccinazione. Buona serata a te.

  2. Ma è possibile che coloro che pur governano questi paesi non si curino affatto della propria gente? Pure ogni popolo ha i suoi governanti che se la passano molto bene, ma non pensano alle necessità della povera gente, che in realtà, specie in alcune parti del mondo, vive proprio al limite della dignità umana.I Paesi ricchi dovrebbero, almeno per i più essenziali bisogni dei più poveri e, al di là dell’assistenza caritatevole del volontariato, adottare politiche civili di sostegno istituzionale di controllo legale sulle risorse comunitarie di ​questi governanti, per la maggior parte dittatoriali, che pensano solo a se stessi.Tu dici bene: la diversità è un vero disastro per una umanità sfortunata che nasce in simili Paesi.
    Buon domani. Ciao

  3. È condivisibilissimo tutto il tuo pensiero, Peppe, ed è molto piacevole da leggere l’introduzione sui colpi di calore che poi ti permette di entrare sul rovente campo dei vaccini per tutti. Però, una domanda pratica pratica: abbiamo una difficoltà infernale noi a somministrare il vaccino ad una platea elevata. Come si pensa concretamente di riuscire ad intervenire in alcune realtà? E ancora: è possibile arrivare ad un quorum di vaccinati tale per cui si possa dirsi soddisfatti ? Buon pomeriggio

    1. Nel tuo commento ci stanno dentro 2 domande, sia pure in apparenza è una sola. E allora, il virus una volta sorpassato un certo livello di tasso infettivo, si “endemizza”. E l’endemizzazione porta proprio a questo, cioè, a delle ondate che si rincorrono, un rincorrere la stagione fredda. Quindi, in un emisfero fa più freddo ed ecco che arriva l’ondata. Questo virus purtroppo- è giusto dirlo – non se ne andrà via, il che vuol dire che dobbiamo imparare a conviverci, cioè, dobbiamo entrare in una nuova mentalità nella quale conosciamo il nostro avversario, abbiamo gli strumenti di prevenzione ( vaccino)di cure, e dobbiamo guardare avanti perchè proprio questo vorrei dire, che se noi rimaniamo soffocati e coi piedi a scalpitare sempre sugli gli stessi problemi, non riusciremo ad alzare lo sguardo e cogliere le opportunità che questo momento ci offre. Seconda tua osservazione. Bisogna raggiungere un elevato livello di Immunizzazione. Nei paesi dove ci si vaccina al 90% la situazione e gestibile, ma ci sono paesi in cui si è al 30%. Come dire, che si esce dalla Pandemia quando tutti ci vacciniamo. L’attuale 3^ dose che tanto fa mugugnare, è importante perchè, dopo un certo numero di mesi l’immunità inizia a decadere. E allora, a questa immunità “guadagnata”, bisogna dare una mano per “tirarla su “, proprio perchè siamo dentro la stagione infernale. Un’altra domanda che scorre ovunque. Ma i vaccinati si infettano e infettano ? Si. Il vaccino, e io nel mio piccolo l’avrò detto decine di volte, ci salva dalla malattia e dal decesso, ma non dall’infettarci. perchè? Perchè, il virus, quando entra nelle prime vie aeree, compie il suo biologico 1° ciclo di replicazione. Ma questo, è di lieve entità. Lo stesso non avviene nei “Non Vaccinati”

      1. Le tue aargomentazioni sono esaustive come del resto sempre accade. Il nostro parere tu da medico, io da cittadina comunque è allineato. Probabilmente sono io però che mi sono espressa male: riprovo.
        Posto che è logico pensare che anche nei paesi in via di sviluppo ci sia bisogno di vacccinare e vaccinare, siamo sicuri che in quelle realtà così difficili da raggiungere ce la faremo?
        Peppe, a te e famiglia, buoni giorni, ciao

        1. Cara Elena, rispondere esaustivamente alla tua domanda, sarebbe come scambiarmi per “padre Indovino”. Dico solo che questa pandemia è una sorta di prova del “nove” delle capacità dell’uomo messo innanzi al superamento di un test.Il mondo occidentale ricco, deve rallentare l’accumulo di vaccini e intraprendere seriamente la ridistribuzione laddove bramano pur’anche una sola dose. Non so dirti, cara Elena, ma spero nell’uomo. Buona serata a te

  4. Condividiamo in pieno cio che scrivi. Speriamo che davvero questa disuguaglianza finisca, ognuno di noi ha diritto alle cure in qualsiasi posto della terra si trova… è davvero triste pensare a queste disparità e soprattutto tutto è triste pensare a quanti sprechi ci sono stati. Grazie sempre dei tuoi post che ci aiutano a fare chiarezza.

    1. Noi, cosiddetti popolo civilizzato abbiamo un debito verso qualche centinaia di milioni di sotto alimentati, e malnutriti che anelano perfino una sola dose di vaccino, mentre noi, ci permettiamo il lusso di “negarlo”. Vaccinare tutta l’umanità in un tempo breve- non a parole -, se si vuole vincere questa partita contro Covid-19. Grazie e buon prosieguo di giornata

      1. Mia cara Maria Teresa, viviamo all’interno di un sistema circolare e integrato di cui fanno parte persone; e tutte le persone, di qualsiasi latitudine siano nate e dove vivano, siano esse piante, animali ecc. Non ci sono quindi, soltanto gli individui le comunità del Nord del mondo, non c’è solamente una certa di specie umana da preservare, ma c’è L’UOMO. Ciao

        1. Amico mio Peppe, non mi permetto scriverti in privato, ma non posso fare a meno di esprimerti la straordinaria emozione che mi ha invaso nell’ascoltare la canzone che hai proposto in bacheca di Mireille Mathieu. Ti confesso e non mi vergogno; ho pianto.
          Sono certo mi scuserai per questo “commento” fra i tuoi di scienza. P.S. Santo Iddio, ma tu devi essere innamorato di Mireille Mathieu. Canzone bellissima, interpretazione superba, tutto dentro le grazie del suo viso. Grazie. Gina

          1. Cara Gina, capisco. E’ Natale, e tutto è consentito. Innamorato ? Non esageriamo. Diciamo che tocca le corde del mio cuore quando l’ascolto. E poi, questo brano irrompe prepotente in questa aria natalizia. Grazie a te. Trascorri un lieto S.Natale, assieme ai tuoi affetti più cari

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