Vita per me

vita per me

 

28 APRILE 2023

VENERDÌ DELLA III SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 8,26-40

Salmo: Sal 65 (66)

Vangelo: Gv 6,44-51

 

 

C’è un intensità tra noi e il Signore, un legame intessuto da sempre, al punto che Gesù dirà: chi mangia la mia carne avrà la vita. Si, perché possiamo essere vivi, ma senza di lui la nostra vita sarà una vita vissuta aspramente, incapace di aprirsi alla meraviglia dell’amore.

Significativa la domanda dei giudei: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Una domanda che potrebbe essere lecita se non trovassimo scritto la modalità in cui viene composta: aspramente. Egli è colui che évenuto a dare gusto, sapore nuovo alla nostra vita, altrimenti il rischio è di viverla aspramente, e condurre così le nostre relazioni, il nostro quotidiano.

Chiediamo al Signore il dono di poter riconoscere il nostro rapporto con lui come vitale, così da sentire questo legame insito nella nostra vita da sempre, espresso bene nelle parole di Gesù: “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me”.

Che ci crediamo o no, che sia ancora lontano dalla nostra percezione noi in questo legame tra il Padre e il Figlio ci siamo già, c’è un posto da sempre conservato, riservato per noi e comprenderlo sarà la nostra forza.

“Signore,

aiutami a riconoscerti vita per me.

Sostieni il mio quotidiano

a volte incapace di gusto, di meraviglia

e fa che ritrovi il gusto per le cose belle,

per una vita che nonostante tutto,

è impregnata del Tuo amore.

Fa che il mio sguardo non si fermi alla mancanza,

ma sia capace di pienezza,

sia capace di vivere quella relazione tra noi in modo autentico,

e che essa sia la mia forza”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

Un pezzo di cielo

un pezzo di cielo

27 APRILE 2023

GIOVEDÌ DELLA III SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 8,26-40

Salmo: Sal 65 (66)

Vangelo: Gv 6,44-51

Gesù è il pane vivo disceso dal cielo. Nella Bibbia i riferimenti al cielo sono numerosissimi. Il cielo è simbolo della trascendenza, del sacro, del luogo dove Dio abita e dal quale guarda la terra. Il termine cielo designa la stessa identità di Dio e la sua relazione con l’umanità.

Non c’è uomo sulla Terra che non si sia mai fermato a contemplare il cielo, i suoi colori, le sue sfumature. Il cielo affascina, ci attira, nasconde quasi il senso per cui gli uomini vivono sulla terra; é una finestra spalancata sul mistero di Dio, su quel desiderio d’infinito che alberga nel nostro cuore. Dio sa di cosa abbiamo bisogno e conosce i deserti del nostro cuore, per questo ci dona il suo pane, manna che nutre il cammino, ma vuole darci ancora di più, un pane che dura per sempre, per la vita eterna, perché lì c’è tutto se stesso e lo fa mandandoci suo figlio.

Siamo invitati a mangiare questo pane, a nutrirci di questo amore, così da non dover contemplare più il cielo, ma viverlo in pienezza. Il cielo e la terra si toccano e noi possiamo vederlo grazie all’orizzonte. Quanto più ci spostiamo, l’orizzonte si allarga o si restringe, ma ci sarà sempre del cielo unito alla terra, cosi noi saremo sempre uniti a Dio, terra e cielo, creatura e creatore che vivono dell’unico orizzonte.

Accostiamoci quanto piu possiamo alla celebrazione eucaristica dono immenso di grazia, dove poter vivere tutto questo, dove la parola ed il pane ci comunicano l’orizzonte di Dio.

“Signore,

aiutami a comprendere che nonostante la mia fragilità,

in me abita un pezzo di cielo.

Fa che riesca ad alzare lo sguardo,

anziché affossarlo sulla terra.

E quando lo sconforto,

vorrà prendere il sopravvento,

indicami Tu l’orizzonte

ed io saprò che Tu sei

e ti verrò incontro,

perché Tu per primo vieni incontro a me,

mettendomi nelle mani un pezzo di pane,

un pezzo di cielo che sei Tu.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)