Gesù rende lode al Padre davanti ai piccoli, ai semplici, a chi ha il cuore limpido come i bambini.
Dio, che è il più grande, si fa piccolo per condividere la vita di ogni uomo, fatta di gioie e di fatiche, di attese e di speranze, per colmare il bisogno di essere amati e perdonati nel profondo, da un amore grande che solo Lui può dare.
Gesù rivela i suoi doni a chi lo accoglie a chi si fa semplice, e non presume di salvarsi da solo, a quanti vogliono imparare dal suo cuore.
L’amore non è un concetto, ma un’arte del cuore per la vita, che porta a pienezza la nostra umanità, tutti possono amare, nessuno in Gesù può restare analfabeta del cuore. Cosi Gesù può veramente rendere lode al Padre, per tutti quei piccoli che egli stesso gli ha affidato.
Qualche tempo prima di morire Bonhoffer scriveva: “Dio è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è perduto, ciò che è insignificante, reietto, ciò che è debole, spezzato. Quando gli uomini dicono: ‘perduto’, Egli dice: ‘trovato’; quando gli uomini dicono: ‘condannato’, Egli dice: ‘salvato’; quando gli uomini dicono: ‘no!’, Egli dice: ‘sì!’. Quando gli uomini distolgono il loro sguardo con indifferenza o con alterigia, ecco il Suo sguardo ardente di amore come non mai. Gli uomini dicono: “abietto!”, e Dio esclama: “beato!”.
Lasciamoci amare da Lui, non temiamo la condizione di peccato o fatica in cui siamo. Egli effonde nel nostro cuore parole in grado di risanarlo nel profondo, così che il Suo amore sia sempre con noi e doni vita, per sempre.