10 MARZO 2024
IV DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B
Gesù in dialogo con Nicodemo, parla del suo innalzamento. In quel tempo, forse nessuno riusciva ancora a comprendere la portata di quelle parole, ma ora possiamo avere la forza e la fede di vivere questo mistero.
L’innalzamento di Gesù, corrisponde al suo essere crocifisso, un mistero di morte che dona la vita.
Nessuno sulla terra e nel cielo, ha un Dio dall’immenso amore capace di versare la sua vita nella morte. Gesù, infatti, non ha trionfato sulla morte eliminandola o scartandola, bensì entrandoci dentro con la sua vita;
quella vita è amore effuso e deriva dall’alto, da Dio.
In ragione di questa altezza ci viene data la vita eterna, perché da lì si rivela tutto l’amore del Padre, che vuole salvare ogni uomo. Un amore che rimane libero nel suo dono anche quando, dal basso, viene rifiutato, offeso e calpestato.
L’innalzamento di Gesù in croce, mostra la reale discesa di un Dio che si consegna all’uomo che lo tradisce, ma proprio perché Dio è Dio, custodisce la sua divinità anche nell’essere calpestato, così che sia vinto l’odio, perché il mondo torni ancora a risplendere della sua presenza.
Allo stesso modo per noi, non esiste altra maniera di salire a Dio se non nell’atto di discendere, di stare sotto la croce, con lo sguardo fisso su Colui che in quelle braccia aperte, avvolge tutta l’umanità di un amore ferito e appassionato, dove l’esistenza di ciascuno rifiorirà solo nell’amore e brillerà della sua luce.
“Signore, Tu che sei sulla croce,
ti presento la mia.
C’è un dolore che mi rende crocifisso,
una piaga che continua a sanguinare,
entra dentro la mia storia e risanala, abbine cura Tu.
Sei disceso per me,
ti hanno innalzato anche per me,
e dall’alto il Tuo sguardo non mi abbandona,
lo so, lo sento;
in questo silenzio, ove sento solo un respiro,
capisco che Tu vivi in me
e da quella croce,
posso scendere anch’io
per risorgere con Te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Croceultima modifica: 2024-03-10T03:41:22+01:00da