“E li inviò a due a due davanti a sé”

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VENERDÌ 26 GENNAIO 2024

SANTI TIMOTEO E TITO, VESCOVI – MEMORIA

 

“E li inviò a due a due davanti a sé”.

I settantadue inviati dal Signore, sono chiamati a preparare il terreno in ogni città e luogo dove stava per recarsi, ed essendo davanti, Egli garantisce che nessuno dei suoi si perda.

La nostra chiamata prima di essere una scelta di vita, è una chiamata a metterci dinanzi a Lui, a tirare fuori dal di dentro ciò che abbiamo e metterci allo scoperto.

Se immaginiamo la scena: un Gesù che invita ad andare come agnelli in mezzo ai lupi, non dev’essere stato per loro molto “allettante”, ma è detto, e lo sappiamo, da Colui che per primo si è reso un agnello, e da quel sacrificio ci ha permesso di non  rimanere in quella condizione di “lupi”, ovvero, basati sull’istinto o sul bisogno, ma ci ha insegnato la docilità dell’agnello.

Il Signore ci aiuti a sentire la Sua voce, a percepirlo come pastore che ci indirizza, che è accanto a noi. Il Signore ci aiuti a comprendere che l’amore è pace: “pace a questa casa”, sacrificio, ma allo stesso tempo un dono per cui vale la pena offrire la vita, perché sarà un dono per tutti.

Oggi rivolgiamo la nostra preghiera ai sacerdoti, in città o missione, a chi nutre il desiderio di consacrarsi al Signore, affinché la Sua opera iniziata in loro porti frutti buoni, e siano segno di misericordia per tutti.

“Signore,

guida i miei passi,

fai della mia vita

quel dono che Tu da sempre hai desiderato,

perché so che il mio bene è con Te.

Non c’è nessuno uomo o donna,

che possa sentirsi escluso

e se ciò fosse,

libera i cuori

affinché sappiano che il Tuo amore è per sempre.

La mia vita, la pongo dinanzi a Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

La porta stretta

la porta stretta

 

27 GIUGNO 2023

MARTEDÌ DELLA XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn 13,2.5-18

Salmo: Sal 14 (15)

Vangelo: Mt 7, 6.12-14

Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!

Per avere vita, il Signore ci indica una porta stretta. Non vi sono molte alternative, per passarla bisogna essere piccoli, è necessario uno sguardo attento per trovarla ed avere il coraggio di percorrerla.

É bello che non vi siano indicazioni su come attraversala, poiché è per tutti. Ciascuno di noi troverà il modo per passarvi, certo è che bisogna lasciarsi indietro tante zavorre, poiché quando ci si muove nel piccolo bisogna essere leggeri; è come quando si cammina in montagna, non sono necessari carichi pesanti.

Allora come trovare quella porta? É necessario lasciare nel corso del tragitto quei pesi a Dio, lasciare che sia Lui a liberarci con il suo amore, anche se è difficile ammettere i nostri errori, le nostre fatiche, ma Egli è qui per ascoltarle. Pochi trovano quella strada perché in fondo i nostri pesi li conosciamo, li teniamo stretti per paura di averne di nuovi, di difficile gestione, questi ormai li sappiamo e quindi si tende ad andare avanti così; nel tenerli si perde di energia, l’energia necessaria per trovare quella porta che conduce alla vita.

Non teniamo di camminare, poiché è la strada della vita.

Andiamo avanti, camminiamo certi che non siamo soli, i passi dell’amore sono da Dio accompagnati e tanti santi prima di noi hanno camminato per le nostre strade, proviamo a conoscerli, li troveremo accanto come compagni di viaggio. Vi saranno poi altri santi della porta accanto, che come noi ci accompagnano e camminano accanto, fedeli alla ricerca di quella porta, stretta, promessa ma che conduce alla vita.

“Signore,

ai Tuoi piedi ti lascio ogni mio errore,

dinanzi a Te ripongo il mio cuore.

Tu sai quanto grande è il mio dolore

ed il peso che ha dovuto sopportare,

eppure io quella porta stretta desidero varcarla,

come un viandante la cerco,

e ad ogni passo, lascio indietro un pezzo di me,

così da lasciare spazio al Tuo amore venirmi incontro,

per trovare la porta e da essa la vita.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Dove vai

dove vai

 07 MAGGIO 2023

V DOMENICA DI PASQUA – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 6,1-7

Salmo: Sal 32 (33)

Seconda lettura: 1Pt 2,4-9

Vangelo: Gv 14,1-12

Nel Vangelo di oggi Gesù dice che va a prepararci un posto, perché dove sarà lui saremo anche noi. Gesù parla di un “dove”, ma i discepoli non comprendono.

Ecco che Tommaso, l’uomo ardente e con i piedi per terra, domanda: ma se non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?

Quel “dove” di cui parla Gesù non è soltanto un luogo, ma una via, comprende una direzione, un movimento di riportare tutto al Padre.

Gesù conduce, guida i suoi discepoli perché, in lui, diano la loro vita ai fratelli, perché tutti conoscano l’amore di Dio.

In quelle tre parole che Gesù dice a Tommaso: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”, si racchiude tutta la storia di salvezza, il sogno più grandioso di amore, di libertà, di bellezza e di comunione con Dio, che ogni essere umano possa mai desiderare.

Il “dove” di Dio è sempre nel suo amore e per amore. Così la fede dei discepoli in Cristo Gesù è sempre ritrovarsi in Lui per essere inviati, perché il mondo conosca che amiamo il Padre e facciamo quello che il Padre ha comandato, cioè di amare tutti.

“Signore,

fai del mio cuore la Tua dimora,

affinché io possa trovare il mio posto in Te.

Sii il mio aiuto,

il luogo dove stanco possa trovare rifugio

e dove possa gioire sempre.

Ti affido la mia vita,

in ogni turbamento, in ogni momento.

Ho fede in te,

non perché desideri cose straordinarie,

ma perché so che Tu sei con me e questo è già abbastanza”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Gesù è la via

Gesù è la via

 

MERCOLEDÌ 03 MAGGIO 2023

SANTI FILIPPO E GIACOMO, APOSTOLI – FESTA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1 Cor 15,1-8a

Salmo: Sal 18 (19)

Vangelo: Gv 14,6-14

Il desiderio del cuore dei discepoli di conoscere il Padre, Gesù ci svela che è già in atto, perché conoscere lui è conoscere il Padre. Gesù è la via. Alla sete del nostro cuore che brama pace, misericordia e amore, la risposta è solo una: Gesù che è la via.

Sebbene i nostri vissuti possano essere diversi, ciò che ci accomuna è il Padre, e Gesù è la via per comprenderlo.

Gesù possa colmare il nostro cuore, possa renderlo capace di dono e di ascolto, così che sappia chinarsi sugli altri per donare un aiuto, piuttosto che su se stesso.

Vuoi conoscere il Padre? Guarda il figlio. Guarda nel profondo e senti l’amore che Dio ha per te, un amore che ti precede quando non ce la fai, un amore che ti riporta sulla strada di casa: il cuore di Dio e troverai due braccia aperte ad accoglierti, e quando tu dirai: Padre mio sono tornato, Egli ti dirà: ho mandato mio Figlio, affinché sapessi che ci sono sempre stato e sarò con te per sempre. E quando toccherà essere a te padre o madre, ricorda quel Suo sguardo, ricorda il Suo amore e riversalo nel cuore dei tuoi figli, così che quella via sia familiare anche per loro.

“Signore,

fa che riconosca il Tuo volto,

e sappia contemplarlo.

Fa che i miei occhi incrocino il Tuo sguardo,

così da sapere che Tu o Dio

mi sei accanto da sempre,

prima di tutto, prima di me,

e che nel Tuo cuore

c’è un posto anche per me.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Preparare il cuore

preparare il cuore

 

15 DICEMBRE 2022

GIOVEDÌ DELLA III SETTIMANA DI AVVENTO

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 54,1-10

Salmo: Sal 29 (30)

Vangelo: Lc 7,24-30

 

“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero”.

Nell’avvicinarsi del Natale, la liturgia ci mostra Giovanni Battista descritto da Gesù come più di un profeta, il messaggero che prepara la via al Signore.

Quando attendiamo qualcuno a casa nostra ci prepariamo a riceverlo, riordiniamo, cuciniamo, lo accogliamo all’ingresso, lo facciamo accomodare, gli offriamo ciò che abbiamo, conversiamo, scambiamo pensieri ed ancora molte altre cose. Se tutto questo lo facciamo per i nostri amici, parente o conoscenti, cosa faremo pensando che Dio stesso manda suo Figlio a casa nostra? Ci metteremo in azione subito, pensando a quanto fare per accoglierLo in modo adeguato.

Gesù non ci chiede di fare delle cose “esteriori”, il suo desiderio è essere accolto, ascoltato, riconosciuto dentro al nostro cuore! La casa da riordinare è il nostro cuore, bisogna fargli spazio, perché non siamo noi a preparare qualcosa per Lui, ma é la sua venuta a preparare la salvezza per noi. La sua venuta è occasione per renderci persone nuove, e anche se non ci toglie dalle nostre fatiche, dai problemi di ogni giorno, ci fa esistere nel suo amore.

Attendere Gesù in questo Natale, sarà per noi rinnovare il desiderio di una vita piena di Lui: un semplice e disarmante bambino, che riempie l’inquietudine del cuore gettandovi le radici della verità, della bellezza, della bontà e dell’unità, che danno armonia a tutto l’essere. Apriamogli il nostro cuore, attendiamo la sua venuta oggi e sempre, perché il disegno di Dio possa realizzarsi in noi e gli altri vedano quale grande “artista” ci ha colmato di gioia.

 “Signore,

agli sgoccioli del Natale,

aiutami a preparare il cuore.

Fa che nonostante il dolore o la fatica

io possa percepire la Tua nascita

e ritrovare un po’ di amore dopo tanta attesa.

Chi ti ha preparato la via

ha provato la gioia di poterti sentire accanto,

fa che anch’io ritrovi Te nel mio povero cuore

e scopra che sei Tu ad aver preparato per me,

una via d’amore e tenerezza,

una via in cui anch’io possa tornare bambino

in braccio a Te.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

la mia via dove poter andare

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23 NOVEMBRE 2022

MERCOLEDÌ DELLA XXXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ap 15,1-4

Salmo: Sal 97 (98)

Vangelo: Lc 21,12-19

 

Il Signore ci rassicura sempre. Dinanzi alla nostra perplessità di perdere qualcosa, Egli risponde: “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto” quasi a placarne l’ansia.

Tutto di noi è nelle Sue mani, persino un capello, minima parte della nostra persona, non si perderà. Se ci lasciamo aiutare da Lui, se confidiamo in Lui, rimarremo uniti in noi stessi, non finiremo “a pezzi”.

È bello sentire queste parole, perché tale brano di Vangelo sembra così odierno: è un fermo immagine della vita quando diventa una battaglia, è la storia di tanta gente che ha attraversato il mare della discordia, della persecuzione, ma con Dio ne è uscita a testa alta.

Spesso si tende a sentirci soli, abbandonati dai nostri, non compresi per la nostra fede, non capiti fino in fondo, allora cosa dobbiamo fare? L’invito è perseverare, non lasciarsi scoraggiare dagli attacchi di certe situazioni, perché Egli lo sa e le vive con noi.

“Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”. Si! La strada è questa: continuare a camminare verso quella via di bene, di salvezza, che Dio ci ha preparato. E sarà lungo la strada che pian piano il percorso si farà più chiaro, più forte per continuare a camminare sorretti dalla forza di Dio, così da poter dire:

“Signore,

quando tutto mi è contro,

sii Tu la mia via dove poter andare.

Fa che non mi senta solo

e camminando il mio cuore si rinfranchi.

Donami la grazia di non smettere di sperare,

ed in tutto questo camminare,

la mia esperienza di Te

diventi sempre più concreta,

tanto da non accorgermi più della fatica

con il quale ero partito,

perché Tu sei arrivato

prima ancora che cominciassi a viaggiare”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

L’amore è l’unica legge

 

l'amore è l'unica legge

 

19 AGOSTO 2022

VENERDÌ DELLA XX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ez 37,1-14

Salmo: Sal 106 (107)

Vangelo: Mt 22,34-40

 

L’invito del Signore nel Vangelo di oggi, è amare con tutto noi stessi. Benché il nostro corpo sia formato da molti apparati, è unico, così il nostro amore per Dio e per gli altri dev’essere totale, al punto che il Signore ne fa una legge.

Parlare di legge nell’amore sembra una disarmonia, perché la legge è vista come un obbligo e viene spontaneo chiedersi: come si può amare forzatamente? Però la legge non è solo obbligo, ma anche direzione, un indicarci la via da seguire.

Abbiamo uno Spirito d’amore che è entrato in noi, questo comandamento prende vita in ciascuno. È come un alito di vento penetrato nella nostra creaturalità, lo dimostra il fatto che in quanto creature siamo fatte per relazionarci con Dio, con noi stessi e con gli altri. L’essere in relazione è l’equilibrio della vita, basato su quell’unico comandamento che esprime il desiderio di Dio a farci vivere così: con tutto il cuore, con tutto noi stessi, per amore verso di Lui e gli altri.

Per quanto passi il tempo e la storia, l’amore è l’unica legge che è rimasta da quel primo giorno in cui Dio disse: “sia la luce […] e vide che era cosa buona” (Gen1, 3-4). Cosa buona è la legge dell’amore che regola l’universo, creata dalle mani di Colui che ha fatto dell’universo un’estensione del Suo amore, del Suo cuore, affinché ciascuno possa sentirsi Figlio amato ed essere capace di fare altrettanto.

“Signore,

aiutami a credere nel Tuo amore sempre,

perché ho bisogno di comprendere

che Ti sto a cuore.

Fa che ogni mio dolore,

ogni mia più piccola sofferenza,

trovi in Te il Suo rifugio

e possa respirare di questo amore.

Lascio al tempo la mia fatica,

pongo nelle tue mani

i miei pezzi spezzati di tutta una vita,

a cui io non so più dare forma,

cosi che tu possa mettere il tuo Spirito d’Amore

e il mio cuore ricominci a battere

per Te, per me, per gli altri.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Come il vino nell’otre

 

Otri riempiti dal vino che è Cristo

 

02 LUGLIO 2022

SABATO DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Am 9,11-15

Salmo: Sal 84 (85)

Vangelo: Mt 9,14-17

 

Il Signore oggi ci invita alla novità di vita: vino nuovo in otri nuovi!

Noi siamo gli otri riempiti dal vino che è Cristo. Ascoltando il Signore, possiamo davvero comprendere come Egli sia il vino nuovo.

Davanti a tanti preconcetti, alle nostre rigidità, Gesù ci viene incontro attraverso la novità della Sua Parola sempre attuale, ieri come oggi. A noi è chiesto di rinnovarci, di lasciarci plasmare da Lui stesso in otri nuovi e per fare questo dobbiamo fidarci di Dio.

È tempo di abbandonare le nostre paure, la percezione di essere soli, la fatica di accettarci così come siamo per lasciare spazio a Dio, che entra come una ventata di aria fresca nelle nostre vite.

Egli è qui per farci fare esperienza di un Dio creatore del cielo e della terra, che è Misericordia, è la Luce al nostro buio, è l’Amore di un Padre e soprattutto, desidera essere parte di noi, come il vino nell’otre.

Il Signore abita il nostro cuore, affinché ogni grido di aiuto, ogni lacrima ed ogni gioia, non sfugga mai dalla sua mano, e noi riempiti di questa nuova vita, possiamo essere suoi testimoni lungo la via che conduce alla strada di casa: il Suo cuore.

 

 

 

La via di quella porta stretta

 

la via di quella porta stretta

 

MARTEDÌ 21 GIUGNO 2022

SAN LUIGI GONZAGA, RELIGIOSO – MEMORIA

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 2Re 19,9b-11.14-21.31-35a.36

Salmo: Sal 47 (48)

Vangelo: Mt 7,6.12-14

 

C’è una porta da ricercare, trovare e aprire: Gesù afferma essere quella che conduce alla vita.

Ognuno di noi nel corso della sua storia intraprende un percorso, ciascuno con le proprie difficoltà, croci e periodi di buio, ma se c’è una cosa che accomuna tutti, è quella porta.

Siamo come pellegrini alla ricerca di un porta stretta, che ha una promessa di vita, tuttavia nel cammino si presentano tante porte larghe, comode, percorribili, ma alla fine non ci lasciano ciò che abbiamo sperato. Esse sono come il peccato: un tentativo di felicità che però ha sbagliato il bersaglio, e ci ritroviamo di nuovo in ricerca.

Come ripartire?

Gesù ci dà un insegnamento: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.”

È attraverso gli altri, nell’imparare a essere un dono che precede, comprende e ama, che scopriamo la via di quella porta stretta, perché donare è un riflesso di amore, che illumina il proprio ed altrui buio del cuore.

Il primo che ha offerto tutto se stesso, è Gesù. Egli non cercava la porta, ma coloro che camminavano in cerca di vita e cerca noi, l’amore di Dio ci viene incontro. La strada è guardare alla Sua croce che non allargherà la porta, ma la nostra capacità di comprendere come l’amore di Dio è quella porta che ci dà vita, per tutta la vita.

Nella nostra via a tratti angusta c’è il Signore, e noi, affaticati e stanchi pellegrini in ricerca, diventiamo coloro che sono stati trovati, amati ed accompagnati in un viaggio dove l’amore è la scoperta, la certezza, la forza per fermarci, respirare e ripartire.

 

 

Via, Verità e Vita

 

Via, Verità e Vita

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1 Cor 15,1-8a

Salmo: Sal 18 (19)

Vangelo: Gv 14,6-14

 

“Io sono la via la verità e la vita”. Non è certo la prima volta che sentiamo queste parole di Gesù, ma oggi meditando il Vangelo, si depositano nel cuore.

Gesù è la via per scoprire il volto del Padre. È la verità di una promessa d’amore fatta dal Padre nel Figlio Suo. È la vita perché la Sua storia si intreccia con la nostra e da lì scaturisce la vita per noi.

Tutto quello che cerchiamo e desideriamo ha il suo compimento in Gesù; siamo creati per partecipare alla via, verità e vita, perché come il Padre è legato al Figlio, noi lo siamo con Lui.

A Gesù non manca questa certezza, ed è proprio essa che lo sostiene anche nelle ore più buie, ed è la medesima certezza che desidera trasmettere affinché non ci sentiamo soli, per non abbatterci, per credere persino in quelle situazioni dov’è difficile alzare lo sguardo.

La richiesta “mostraci il Padre”, é comprensibile perché abbiamo bisogno di un Volto a cui affidarci, e Gesù risponde: “Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. Dio manda Suo Figlio affinché fosse presenza concreta nella nostra vita, non poi in futuro, ma fin da ora, in tutto il nostro cercare, inciampare, ritentare, Dio è con noi e non ci abbandona mai.

Ogni giorno è un tempo buono, per comprendere la grandezza di Dio attraverso Gesù, via, verità e vita, così da renderci il Volto del Padre tanto familiare, da scoprirci parte di quest’unità. Noi siamo nell’abbraccio tra il Padre e il Figlio!