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Spirito
12 LUGLIO 2024
VENERDÌ DELLA XIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Il Signore ci invia ad essere suoi testimoni e conosce già quali sono le difficoltà che il cristiano incontra nel suo cammino, allora raccomanda di fare affidamento in quel dono dello Spirito, che il Padre ha dato a ciascuno.
Quando la fede viene messa alla prova, si ha la tentazione di passare oltre; il male ci colpisce appena abbassiamo la guardia pensando di non farcela, pensando di essere dei vinti e non dei vincitori in forza di Gesù Cristo. Proprio Lui è l’agnello che ha sconfitto i lupi, perchè è la mitezza di Dio che si consegna. Facendosi mangiare, l’agnello, diventa cibo dell’altro e lo trasforma in sé, si fa carico di tutto il male del mondo e lo spezza.
Una famosa espressione latina recita: “Homo homini lupus”, ovvero, “l’uomo è un lupo per l’uomo” quando vuole prevalere e lascia che l’egoismo divida e compia il male. Ma quell’amore più grande, che è la debolezza di Dio, è più forte e più sapiente di ogni forza e sapienza umana, perché disarma l’odio e l’egoismo.
La missione del cristiano nel mondo, è di farsi umilmente strumenti della salvezza operata da quel mite agnello: Gesù; porsi con gioia al servizio di tutti con lo sguardo e il cuore rivolti in alto ad invocare l’aiuto del Signore, il dono dello Spirito che ci mantiene in dialogo con Lui, quale Presenza che si lascia incontrare anche nell’imprevisto.
“Spirito di Dio,
tocca il mio cuore,
insegnami ad amare come ami Tu,
senza riserve,
senza paura.
Tu Dio, il cui amore è inarrestabile,
imprimi nel mio cuore i tuoi sentimenti,
così che senta come Te,
ami come Te
ed impari a parlare con Te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Io sono con voi tutti i giorni
DOMENICA 26 MAGGIO 2024
SANTISSIMA TRINITÀ – SOLENNITÀ – ANNO B
“Io sono con voi tutti i giorni”, questa è la promessa di Gesù, che ci fa entrare nella solennità di oggi con il cuore pieno di gioia. La solennità della Santissima Trinità è proprio questo: percepire che Dio è con noi sempre e per farlo sceglie tre “persone”: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Padre: perché cosa c’è più forte di questo legame? Da esso comincia tutto, quel giorno in cui Dio vide che eri cosa buona, il suo sorriso si è posato su di te.
Figlio: dove, in quello sguardo che fissando ama, ritroviamo la vita.
Spirito Santo: come si può spiegare l’amore se non con l’amore stesso? Lo Spirito ci viene in aiuto per aprire il cuore all’amore, in particolare quello di Dio. Un amore che trasforma, come il pane e il vino, l’acqua del battesimo, l’olio; per mezzo dello Spirito essi sono fonte dell’amore di Dio e mezzi per viverlo intensamente. Ecco “tre persone” per dirti “ti amo”, perché tu ti renda conto che nel cuore della Trinità hai un posto che non ti sarà mai tolto.
Non c’è peccato che ti tolga da questo, purtroppo siamo noi che ci spostiamo da Lui per timore di non essere amati, eppure Lui rimane sempre lì, fino alla fine seduto accanto, in piedi per rialzarci; Egli c’è sempre e mentre tu cerchi da un altro uno sguardo di approvazione o conforto, Lui ti dona il Suo, di cui tu non ti accorgerai. Un giorno quando penserai alla tua storia e vedrai chiaramente le tue giornate, ti verrà alla mente che l’unico a esserci sempre, era proprio Dio. Beato quel giorno in cui finalmente saprai, che non è una storia o una santa dottrina, ma realmente nel cuore di Dio c’è un posto anche per te.
“Santissima Trinità,
mi siedo qui con voi,
ma non starò fermo;
contemplo voi e aspetto,
imparo cos’è la vita,
che parte dall’amore del Padre,
dall’offerta del Figlio
e dalla consolazione e forza dello Spirito.
Mi siedo e aspetto,
di sentirmi finalmente a casa
qui con voi, nel vostro cuore,
perché la mia realtà,
è stare con voi.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Pentecoste
19 MAGGIO 2024
DOMENICA DI PENTECOSTE – SOLENNITÀ – MESSA DEL GIORNO – ANNO B
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Tutta l’iconografia cristiana ci presenta l’immagine dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste, come delle lingue di fuoco. Un fuoco che invade e guida il cuore del credente nella verità, ovvero conduce ogni evento che caratterizza la nostra vita, nella logica dell’esperienza dell’amore di Dio per noi.
Lo Spirito sigilla la nostra esperienza di amore con Dio, in modo tale, che niente ci impedisca di vivere questa relazione di amore con Lui.
Lo Spirito luce beatissima, invade nell’intimo il cuore dei suoi fedeli,
li rende partecipi di quel destino di comunione dell’uomo, nella gioia dell’amore del suo Dio. Lo Spirito incendierà la memoria del nostro cuore ed è il segreto capace di farlo ardere, ovvero di conoscere il mistero del Signore in tutta la sua potenza, in tutta la sua rivelazione dell’amore per tutti gli uomini, così che tutti si ritrovino nell’unica famiglia dei figli di Dio, perché ci riunisca in un non solo corpo, dove però a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito. Le fiamme dello Spirito si dividono e illuminano ogni uomo, perché possa vivere e annunciare Cristo, con una sua particolare vocazione, fedele al suo dono nell’armonia dell’amore che continua a diffondere vita in tutta la terra.
“Vieni Santo Spirito e consola il mio cuore.
Vieni e sii Luce a quei momenti duri,
bui,
dove solo la Tua Parola può entrare.
Vieni Santo Spirito e libera il mio cuore,
perché non c’è prigione più grande che esistere senza Te.
Vieni Santo Spirito, fammi conoscere il Padre e il Figlio
ed io mi sentirò finalmente amato,
perché da quando mi hai guarito,
il cuore sa sempre verso chi girarsi.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Conoscere
08 MAGGIO 2024
MERCOLEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Il Signore conosce molto bene le potenzialità e le debolezze di ciascuno, per questo dice ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. La conoscenza di Gesù, non si apprende una volta per tutte, si impara progressivamente da quelle parole e quei gesti che il Signore ha compiuto. Il Vangelo che meditiamo è sempre lo stesso, tuttavia la nostra comprensione avanza “di inizio in inizio, per inizi che non hanno mai fine”, afferma Gregorio di Nissa e diventa più grande, nella misura in cui sperimentiamo e viviamo, quella forza che ci apre alla rivelazione del mistero della salvezza, che è lo Spirito Santo Amore, lo Spirito di verità.
Questa “nuova” presenza di Dio in noi, diventa il nostro maestro interiore: l’amore di Dio che ci fa capire il suo stesso amore, che è stato portato fino allo scandalo della Croce. Nell’amore che da tutto se stesso, c’è sempre qualcosa di indicibile, c’è un peso specifico che capisce solo chi ama.
Lo Spirito di verità, ci guida e ci dà la forza per comprendere e testimoniare quanto abbiamo conosciuto, pur nella debolezza e nella fragilità della nostra condizione umana di poveri discepoli, ma che vogliono amare il Signore con tutto il cuore.
Preghiamo lo Spirito perché inizio, dopo inizio, ci accompagni nella conoscenza di quell’amore, che ci mette in grado di portare il peso dell’amore.
“Eterno amore di Dio,
mano che sostiene il mio cuore,
Tu, o Spirito, parla,
fammi comprendere il mio Dio.
Cosa hai da dirmi oggi?
La tua Parola è balsamo per il mio cuore,
eppure io non ti conosco, ma Tu si.
Sai di me quello che il mio cuore a volte mi nasconde
e ami tutto, persino quello che vorrei negare.
Solo questo so di Te.
Eterno amore,
corri da me, più veloce del vento,
così che sentendo il tuo amore,
respiri di Te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Il Dio dei vivi
07 GIUGNO 2023
MERCOLEDÌ DELLA IX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Prima lettura: Tb 3,1-11a.16-17a
Salmo: Dal Sal 24 (25)
Vangelo: Mc 12,18-27
Il Signore Gesù è il Dio dei vivi, non dei morti, con la sua morte ci ha fatti rivivere, ha annullato il potere della morte, ovvero, ciò che ci divide da Dio.
Scrive infatti S. Paolo: “Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati” (Ef. 2,4-5).
Noi possiamo vivere da persone morte sebbene siamo vivi. Una vita per vivere ha bisogno di essere nell’amore, di trovare fiducia e speranza nel futuro. Confidando solo in noi stessi possiamo cadere nello scoraggiamento, nell’isolamento, e arrivare persino alla disperazione.
Gesù è il Signore della vita, Egli è colui che donando la sua vita per amore, ci ha aperto ad una pienezza di vita spirituale, ovvero colmata del dono dello Spirito Santo, una vita in Dio.
La vita in Dio è una vita di comunione fra tutti i fratelli, e siamo tutti chiamati a trasmetterci questa vita da vivi, siamo chiamati a tenere viva la Chiesa di Cristo, li dove siamo e come possiamo. Facciamo entrare il Dio della vita nella nostra vita! Un’aria nuova spalanca le finestre del nostro cuore, è lo Spirito Santo, vento che viene dal cuore di Dio a soffiare su di noi, affinché sia vita, sia luce per tutti.
“Signore,
pongo nella Tue mani la mia vita.
Fa ch’io viva.
Aiutami a sentire la Tua forza in me,
ho bisogno di Te,
come l’aria per respirare,
perché Tu mi fai bene.
Respiro…,
fa che in me lo Spirito del Tuo amore
invada il mio cuore
e ti sappia amare anche io
attraverso i fratelli che mi fai incontrare,
in quei volti che ancora ti cercano.”
(Shekinaheart Eremo del cuore)
Pentecoste
28 MAGGIO 2023
DOMENICA DI PENTECOSTE – MESSA DEL GIORNO – ANNO A
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: At 2,1-11
Salmo: Sal 103 (104)
Seconda lettura: 1Cor 12,3b-7.12-13
Vangelo: Gv 20,19-23
Alle porte a volte chiuse del nostro cuore, il Signore ci dona il Suo Spirito, affinché ci possa rinfrancare e sostenere, aiutare e alleviare ogni qualvolta, dinanzi alle difficoltà ci dimenchiamo di Lui.
Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, ma viene anche a dare forza, li dove ci manca. E sarà proprio questo dono a darci la pace. Pace a voi, pace perché il Signore non se né è andato, non ci ha lasciato soli, e lo dimostra attraverso quel soffio di vita che dona a noi, affinché possiamo camminare come Chiesa, a casa nostra, portatori di uno spirito che mai finirà.
Oggi allora, chiediamo questo dono, chiediamo anzitutto di saperlo accogliere nelle nostre vite e non temiamo piu nulla, perché se lo Spirito è con noi, la pace scenderà e sarà una gioia piena, consolante, traboccante, preparata per noi da sempre e per sempre.
Sequenza
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
In aiuto
17 MAGGIO 2023
MERCOLEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA
Prima lettura: At 17,15.22-18,1
Salmo: Sal 148
Vangelo: Gv 16,12-15
Come i discepoli, anche noi siamo lenti a capire il disegno di Dio, per questo lo Spirito ci viene in aiuto, ci fa camminare verso la Verità, ossia ci introduce gradualmente nella vita di Gesù, perché Lui in persona è la verità.
Lo Spirito sarà il portaparola di Gesù, come Gesù era stato il portaparola del Padre. Egli non solo farà ricordare le parole del Gesù storico, ma “annunzierà le cose future”: quello che Gesù vorrà dire alla sua chiesa.
Lo Spirito apre al futuro come una corrente che trascina la storia verso nuovi sentieri. Pregarlo è accendere nel cuore quel desiderio, quella nostalgia di un amore che vuole rimanere sempre in compagnia del suo Signore, perché il suo futuro si dispiega nell’amore.
I doni che lo spirito elargisce comunicano ad ogni cristiano la vitalità propria di Dio. L’umanità ha un bisogno estremo di discepoli testimoni di vita nuova, generata dal Signore risorto.
Ciascuno ha bisogno di credere, che questi doni sono riversati nel profondo di ogni cuore, che riguardano proprio la mia persona, la mia unicità, e così possa tenere alta la vita con l’inventiva, il coraggio, la creatività dello Spirito, di questo Dio che mi fa guardare sempre più in là, che mi affida il suo futuro, perché altri credano nel suo amore e conoscano la verità, ovvero: Gesù stesso.
“Gesù, guida sempre i miei passi,
e li dove non sono capace di portare il peso,
fammi sentire che non sono solo:
Tu rimani, resti, ti fai accanto,
fa che possa sentire non il peso,
ma il sollievo di Te che ti fai carico di me”.
(Shekinaheart Eremo del cuore)
Lo manderò a voi
16 MAGGIO 2023
MARTEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA
Prima lettura: At 16,22-34
Salmo: Sal 137 (138)
Vangelo: Gv 16,5-11
Il Signore oggi parla della sua necessità di lasciarci, di andare. La storia di salvezza prosegue grazie all’andarsene di Gesù: “È bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito; se invece me ne vado io lo manderò a voi”.
L’allontanarsi di Gesù non ha niente a che fare con l’abbandono; la sua assenza non sarà vuota, ma colmata dal dono dello Spirito Santo. Il suo andarsene definitivo è il segno della generatività di Gesù stesso: egli continua a dare vita ai suoi. Non è preoccupato di se stesso, di salvare la propria vita, ma di fare il bene ai suoi.
Quando facciamo l’esperienza di qualcuno che ci viene a mancare per diversi motivi, proviamo il vuoto, l’abbandono. Di reazione, la tristezza e lo sconforto ci assalgono; possiamo cadere nella disperazione, o tentare di colmare questo vuoto in maniera sbagliata.
Gesù ci insegna che questo vuoto con Lui non è a perdere, anzi diventa uno spazio adatto per “l’ospite dolce dell’anima”, come ci fa pregare la sequenza allo Spirito Santo, la “sua luce beatissima” che invade il cuore dei suoi fedeli, ci darà la forza per camminare come Lui ha camminato. Ci insegnerà parole ispirate al suo vivere, ci farà compiere azioni e gesti compatibili con il suo sentire e pensare. Ci insegnerà ad amarci e a perdonarci, perché chi crede in Lui sarà salvato dal suo amore misericordioso.
“Il Tuo Spirito, Signore,
colmi il mio cuore.
Il tuo amore come un soffio o un colpo di vento,
faccia vibrare il mio cuore,
affinché si scuoti dal torpore dei vuoti che la vita ha seminato,
e comprenda quanto tutto ciò che è lasciato, perso,
o che verrà, è in quel colpo di vento,
in quel soffio d’amore che ora paura più non fa.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Alla ricerca di un segno
13 FEBBRAIO 2023
LUNEDÌ DELLA VI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Gn 4,1-15.25
Salmo: Sal 49 (50)
Vangelo: Mc 8,11-13
Gesù sospira profondamente chiedendosi: perché un segno? Verrebbe da rispondere: perché no Signore! In fondo è solo un segno, per dirmi che ci sei Tu a sostenermi.
La verità è che non abbiamo bisogno di un segno, perché è Lui il segno per eccellenza di un amore che si dona, e forse quel sospiro lo farà anche sul Getsemani, quando nel chiedere di allontanare da lui quel calice, alla fine dirà: padre non la mia, ma la tua volontà. L’unico segno di cui abbiamo bisogno e che già abbiamo, è la Sua croce.
Quando entriamo in chiesa, o cominciamo a pregare, ci segniamo dicendo: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. stiamo segnando la nostra vita con quella di Cristo. Non dobbiamo dimenticarcelo, perché il rischio è di cercare segni, di far dire a Gesù cose che non ci sono o di aver sempre bisogno di più segni. Non vi sarà dato alcun segno perché è stato già dato, allora lasciamo che il nostro sospiro si unisca a quello di Gesù e nel nome di Suo Padre unito nello Spirito, facciamo della sua croce il nostro segno.
“Signore,
segna il mio cuore con il Tuo amore.
Fa che la mia vita
viva sotto il segno della tua croce
e sappia comprendere quanto mi ami,
anche quando ti cerco e
Tu non ci sei, lì dove penso Tu sia,
perché sei qui con me.
Aiutami a trovarti,
sotto quel segno che quotidianamente faccio
e che mi avvicini sempre più a Te”.
(Shekinaheart Eremo del cuore)