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Non trattenere
25 Novembre 2024
LUNEDÌ DELLA XXXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Viene riportato questo episodio del Vangelo, dove non vi sono guarigioni o fatti eclatanti sulla figura di Gesù; egli vede, si accorge di quella donna vedova, che da tutto quello che aveva per vivere. Penso venga riportato perché ciò che colpisce Gesù, è la loro sintonia di vita: entrambi donano tutto senza riserve.
C’è un tesoro più grande, il cuore di Dio dove mettere tutto noi stessi. Spesso ci “tratteniamo” e qui non mi riferisco all’elemosina, ma a qualcosa di più profondo: tratteniamo la nostra esistenza a Dio, la releghiamo a pochi momenti della vita, eppure proprio i sacramenti ci accompagnano dall’inizio alla fine, quasi a dire che in qualsiasi fase della tua vita, il Signore è con te.
Egli ci insegna a non trattenere nulla, ma a dare noi stessi affinché in quel tutto possa risplendere il suo amore, ed il nostro legame con lui. Non c’è spazio per trattenere, trattiene chi ancora si illude che tenere è la vera ricchezza, costui troverà solo vuoto. Il cuore è povero dinanzi al mondo,
ma non per Dio, che lo vuole come suo tesoro.
“Signore
fammi sentire la mia vita
nel tesoro del tuo cuore.
Dinanzi al mondo sono povero,
non ho niente,
ma non per te,
perché il tuo sguardo vede
ed io mi ritrovo ricco
di quell’unico bene che conta:
il tuo amore.
Insegnami a non trattenere per me nulla
e dare la vita come te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Dono di Dio
20 Novembre 2024
MERCOLEDÌ DELLA XXXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Siamo stati chiamati per portare frutto, e l’unico frutto che rimane sempre è quello dell’amore; Dio ce lo affida perché possiamo farlo crescere. Come si moltiplica l’amore? La risposta è molto semplice: amando! Non c’è nessuno che non porti in cuore questo desiderio.
Ogni moneta è il dono di Dio per noi, è quella sorgente da cui trarre il frutto, è tutto ciò che io posso fare per partecipare alla stessa ricchezza del Padre. Nella misura in cui faccio
fruttare questo dono dell’amore, partecipo alla vita di Dio. Tutte le volte che tratteniamo il dono per noi, l’egoismo ci porta inevitabilmente ad impoverire il nostro, oppure quando nascondiamo quella moneta per paura di sbagliare, rimaniamo fermi, senza moltiplicare nulla.
Il vangelo ci insegna che, chi non prova a vivere i doni dell’amore, rimane senza nulla, a mani vuote, non c’è frutto, non c’è vita feconda.
Chiediamo al Signore la forza di vivere moltiplicando il suo amore: il coraggio di rischiare tutto per amare veramente e scoprire che la vita ci sarà moltiplicata già da ora su questa terra e poi nei cieli.
“Signore,
insegnami ad amare come ami Tu.
Un amore che scende nel basso,
nel cuore della terra,
risale e germoglia.
L’amore trasforma,
risalendo non sarò più lo stesso,
ma sarò parte di te,
perchè scendo con te.
Ti offro la mia vita,
come tu hai dato la tua,
è ciò che ho
e con te sarà tutto.” (Shekinaheart eremo del cuore)
Perdere
15 Novembre 2024
VENERDÌ DELLA XXXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
Quando la vittoria si gioca sul “perdere”, allora non è sicuramente uno schema umano, solo Dio può insegnarci a “perdere” per vincere su tutto. La logica di Dio è in queste parole: “Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà”. Nessuno può darsi la salvezza da solo, perché è dono, ma ciascuno è chiamato a custodire i doni che riceve e a collaborare al piano di salvezza che Dio ha pensato per tutta l’umanità.
Come Noè costruì un’arca per la salvezza, così noi possiamo costruire relazioni di vita, di comunione, di fraternità in quell’amore che il Signore ci insegna. Il futuro del mondo non è: “chissà cosa accadrà”, è la vita di ciascuno di noi costruita sull’amore a partire da adesso, è il nostro “perderci” nell’amore di Cristo e come Cristo.
Quando il fluire degli eventi pare un diluvio che si abbatte su di noi ricordiamoci che Dio ha vinto tutto ciò che noi pensavamo di perdere. Stiamo accanto al Signore e confidiamo che nulla della nostra vita andrà smarrito nelle mani di Dio, ma tutto salvato.
“Signore,
insegnami a perdere:
tu hai già vinto per me.
Fa che lasci andare le mie difese,
così che non sia schiavo delle mie paure,
ma sappia contare su di te.
Fammi sentire tra le tue mani
come il bene più prezioso
per guardarmi
con un po’ d’amore anch’io,
solo così vivrò
senza aver perso” (Shekinaheart eremo del cuore)
Piccolezza
29 Ottobre 2024
MARTEDÌ DELLA XXX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
I nostri occhi sono fatti per contemplare la bellezza, che è diverso da cio che è appariscente, per questo il vangelo di oggi ci presenta il Regno di Dio con immagini molto piccole: un granello di senape e il lievito.
Dio non invade, non possiede, la sua forza lavora dal di dentro, per seduzione: è il piccolo seme di un amore che farà esplodere la tua vita, come la bellezza di un fiore che sboccia e ti riempie di stupore. I misteri del Regno sono rivelati ai piccoli, a chi riconosce che la salvezza non se la può dare da sé stesso, chi non confida nelle proprie capacità, bensì in quel lievito che è la potenza dell’amore di Dio.
È la bellezza di Dio a farci crescere, non la nostra posizione sociale. Dio in me, colma di pienezza la mia umanità, per diventare una finestra aperta su quel Regno.
Lo stile di Dio è piccolezza e nascondimento. Un Dio che si fa piccolo, fino a scomparire nella morte, per esplodere poi in meraviglia e incanto, vita risorta, bellezza inaudita: un amore che rimane per sempre in te.
“Signore,
sii quell’amore
che rimane per sempre in me.
Nonostante il mio vuoto
e la mia fatica;
tu ti fai “piccolo” in me
per fare parte della mia storia.
Signore,
aiutaci a vederti sempre
in tutte quelle piccole cose
che attraversano la vita,
così da sentirti vicino
e dimorare in te.”
(Shekinaheart eremo del cuore)
Squarcio di cielo