Mentre mi accingevo ad andare a smaltire il vasetto di nutella, consumato ieri, con una bella corsetta di 20 metri, sentivo il vicino al telefono sbraitare cose inenarrabili, irriferibili, irripetibili, ma che io bastardo dentro, fuori e nel mezzo, come tutti i Troll che si rispettino, racconterò, riferirò, ripeterò… “Ehi sì ma sai tra il viaggio, il giretto dal carrozziere, una pompata qua e una là, mi costa un occhio un giro in giostra, per non parlare che pretende pure il brillocco”… Quanto tempo è che non sentivo la parola brillocco? Io credevo parlasse della sua nuova utilitaria.. Ah lo credete pure voi? E invece avete SBAGLIATO! Parlava della sua nuova fidanzata! D’altronde “cos vuol pretender” da uno che crede che “la fidanzata sia una specie di creatura mitologica metà mestruo e metà scarpe nuove, raffigurata tra gli Dèi con lo scettro in una mano e nell’altra le palle del proprio ragazzo???”, “E’ probabilmente una delle punizioni più gravi inflitte da Dio all’uomo”. Ma in fin dei conti ci si deve pure accoppiare, penso io, e quindi ci vuole pazienza! E a noi maschietti ci è andata pure di lusso, pensate se finivamo come con le Vedove Nere o la Mantide Religiosa? Forse, o però, al mio vicino è andata anche peggio: “Ma la cosa che mi fa rodere il culo è che quella zoccola non me l’ha ancora data!”. Eh sì… “Dove sono andati i tempi di una volta o per Giunone quando per ci voleva per fare il mestiere anche un po’ di vocazione? [cit. De Andrè] Tanto gentile e tanto onesta pare / la donna mia [cit. Dante Alighieri].”. Per dire che il romanticismo con il mio vicino ha tralasciato le proprie inibizioni ed è andato a sbronzarsi. Dopotutto lui è un uomo “evoluto”, che parla del culetto femminile in termini di perfezione greca, che non prenderebbe mai moglie in quanto “La moglie è una disgrazia. Essa segna la fine della gioventù, della libertà individuale e delle sbronze dell’individuo maschio”. Sarà per questo che ne ha cambiate tre. Alla fine della fiera una era troppo petulante, una troppo pignola e una pretendeva la monogamia! “Troppissimo” per uno come lui.
Mentre terminavo gli ultimi 5 metri in 40 minuti e 20 secondi, ho pensato a quante energie servono per tenere in piedi una relazione, magari me ne faccio una, così avrei la scusa per smettere di correre con scarsi risultati… Ecco sì, farò così e smetterò pure di parlare dei miei vicini, perchè sto diventando peggio di Signorini… Ho detto peggio? beh no questo è proprio Impossibile!
La luna opaca presta servizio,
nel giardino farfalle di luce,
non mi conosci benissimo,
con il volto dei cuori infranti
dei giorni maledetti in pianto,
hai imparato con le ossa,
ti sei rifinita a colpi di scure,
con sbaffi di terra, ricoperta da sola,
incarcerata volutamente nel vestito,
leggendo gli sguardi con acredine.
Come la pioggia umida d’ottobre
scivoli guizzante di schiena in schiena,
con le guance tirate a maschera
e una vita sbriciolata dolcemente
in una caraffa di cedrata calda…
“Quanto brucia un rifiuto convinto, peggio di un assenso insicuro”
(Clicca Qui)
o
(Clicca Qui)
Se davvero siamo marionette
e dio sa quanto mi duole
se ogni nostra azione
è germogliata ben prima dei nostri scopi
se davvero questo teatrino
ci rende orbi e deliranti
allora questo nostro dio burlone
dovrebbe vergognarsi.
Qualcuno potrebbe dire che il suo compito è difficile
tanti fantocci s’impigliano nei fili
ma allora, e dio sa quanto mi duole,
che razza di padre eterno è?
Uno che manda avanti questo spettacolo
dovrebbe avere una qualche competenza
o siamo soldatini nelle mani di un bambino?
Dio sa quanto mi duole
ammettere che un dio non c’è
e se qualcuno obiettasse
farfugliando di idee
io lo porrei dinanzi a quelle genti
che dopo aver pranzato
baciano la terra
e ringraziano dio
per essersi svegliate,
lo porrei dinanzi a queste
perché qui compare dio.
Qui dio è l’unica cosa che esiste
insieme alla disperazione.
Il marionettista
e dio sa quanto mi duole ammetterlo
dovrebbe cambiare mestiere
o, una buona volta,
spegnersi tra le fauci delle eminenze.