Molti di voi sanno, o forse dovrebbero sapere, che il sottoscritto essere scrivente e senziente, o forse solo l’uno senza l’altro, abita per sua fortuna, o forse no, in una delle più belle Regioni d’Italia dopo le restanti 19… Parlo del Veneto. Se avete un atlante di Geografia vinto con i punti della Esso, dovreste sapere che il Veneto è una delle sei regioni che stanno sopra il Po, il fiume che divide la Padania (regione inventata da Scognamiglio durante una partita di Risiko tra leghisti ubricachi di Lambrusco scadente) dal resto dell’Italia, che, a seconda del grado di “polentudine”, viene chiamata Africa del Nord o, nei peggiori dei casi, Teroniatellus . Il Veneto è una delle regioni italiane più separatiste, infatti tra le stesse province interne ci sono spinte separatiste come nel caso di Bassano del Grappa che non vuole condividere con Vicenza l’arte e la grappa. In Veneto si parla la lingua del bestemmiese, cioè, a parte un manipolo di cultori del dialetto veneto colto (quello parlato da Carlo Goldoni) la restante parte ha un lessico ridotto a una cinquantina di parole, condite da almeno 75 intercalari che si riferiscono all’Altissimo in svariati modi. D’altronde lo stesso Carlo V°, in gita forzata a Venezia, citò uno degli aforismi più significativi e che racchiude l’essenza essenziale dello spirito Veneto: “Parlo spagnolo con Dio, italiano con le donne, francese con gli uomini, e tedesco con il mio cavallo; ma quando sono inbriago, no so perché, ma mi viene da parlare in veneto!”. Lo aveva capito anche il nobile imperatore che il sangue degli abitanti dell’ex repubblica della Serenissima era (ed è) composto dal 52% da Grappa, 22% da Prosecco, qualche goccia di Amarone della Valpolicella e il resto da birra scadente prodotta a Pedavena. Gli unici a non bere sono di solito gli ingegneri… Completamente sobri e astemi erano pure coloro che progettarono la diga del Vajont. Ma se credete che il Veneto sia solo Grappa vi sbagliate: il Veneto è anche latte. Secondo una statistica farlocca dell’Istat, ogni veneto possiede pro capite almeno 50 mucche da latte, che di solito viene impiegata per la produzione, ma che ha anche altri usi tra i quali il baratto (per l’acquisto di un SUV) o come dote in caso di matrimonio. E la cultura… si spreca, con opere memorabili come quelle del Canova, Tiziano, Palladio, ma anche le tette di Giulietta e quelle di Melita Toniolo. E ora scusate, devo scappare, ho Zaia sull’altra linea che mi ha appena chiesto di diventare portavoce delle bellezze del Veneto nel resto dell’Africa e del mondo… Mi sa che ci penso, in fin dei conti un lavoro inutile e ben retribuito non si rifiuta mai…
A volte ci si attende troppo
nelle sere d’ottobre abbottonate
e condite con gocce d’inedia,
o sul ciglio grezzo del momento,
come un’alba gradita che tarda
sonnacchiosa oltre l’orizzonte.
Un continuo insano rovistare,
tra le chimere e le tue labbra
o tra i giacigli delle malinconie.
Calpesti senza requie gli auspici,
ingrigendo le mie vuote giornate
con secche sterpaglie e cenere.
Eppure resti ferma sulla soglia
un miraggio tinto d’incanto
o un petalo fresco e definito
che mi ha, per sbaglio, rigato il cuore.
“Ho implorato amore, se amor si chiede e non si dona”.
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o
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No, cioè… non sapevo quanto mi mancasse leggerti finché non sono rientrata qui stasera. Mi piaci, si! (ehi…leggerti, eh?) ^___*