Un Ritardato Ritardo

L’essere umano ha in sé una dote incredibile, anzi a dire il vero ne ha due, ma non mi riferisco a nessuna parte anatomica, bensì ad una parte facente capo all’intelletto… Alludo alla fantasia nel trovare scuse per giustificare un ritardo. Rassegniamoci, innanzitutto, nell’ammettere che essere in ritardo non è una colpa, ma una delle sfumature dell’animo umano. Essere in ritardo ad un appuntamento non è mai sbagliato, anche i VIPS arrivano sempre tardi alle feste, così come il ciclo non mai puntuale quanto dovrebbe. (Quest’ultimo dato non deriva da esperienza personale provata sulla mia pelle, ma da fonte Istat su un campione statistico inferenziale ricavato da un questionario che il giovane Mannheimer consegnava fuori dall’asilo del mio paese). Tuttavia per alcuni questo comportamento risulta fastidioso se non intollerabile. Non importa di quanti minuti, ore o anni siate in ritardo, l’importante è che abbiate inventato una scusa abbastanza credibile da essere perdonati. Se la scusa non è credibile, per lo meno che sia fantasiosa: almeno chi vi ha aspettato apprezzerà lo sforzo creativo. Alcune scuse sono facili da ricordare e recitare. Risultano persino credibili. Possono rivelarsi, tuttavia, una scelta non azzeccata con persone precisine e insofferenti ai difetti altrui del tipo: “Il mio orologio ad acqua si è rotto e l’acqua è evaporata”; o “Mi sono addormentato, sai, colpa della puntata di ieri sera di Porta a Porta…”; o “Non trovavo le chiavi del monociclo”, o “Il treno ha bucato” o “Mia suocera ha morsicato il mio Rottweiler”, o ancora “Pensa che per arrivare a casa tua sono dovuto passare per lo stretto di Bering”. Altre ancora più fantasiose, ma quantomeno verosimili tipo: “Il mio aereo è stato dirottato da Berlusconi vestito da narcotrafficante afgano”, o “La mappa del mio Tom Tom risale ancora all’epoca egizia”, o ancora “Scusa, ma ho bruciato l’acqua per il the”, o ancora “Sono in ritardo scusa, ma lo sai che lavoro per TreNord”. Ma alla fine la scusa più semplice è dare la colpa al governo (ladro). Lo ha dichiarato Mannheimer cresciuto con l’età, così come sono cresciuti gli ettolitri di sputacchi che elargisce durante le sue innumerevoli esibizioni in compagnia dell’amico Vespa! “Sono rimasto incastrato sulla Salerno – Reggio Calabria” risulta ancora la scusa più quotata assieme a “Sono rimasto incastrato sul Ponte sullo stretto di Messina”. E così, mentre rammento le varie scuse che ho inventato io per scusarmi di un difetto cronico, improvvisamente mi chiama l’Amico_ D per ricordarmi che sono di nuovo puntualmente in ritardo… Ecco dunque riesumare una delle mie massime ispirazioni catartiche che si condensano in un’unica frase del tipo: “Ero morto. Tranquillo, niente di grave”..

Il cielo si discioglie
in meravigliose sfumature nuove,
le nubi sembrano fili sottili,
striature bianche di panna e piume,
sono ombre disegnate
che vegliano le vertebre
e le inarcate schiene.
Con un gesto preciso e crudele del dito
delineo il tuo fianco
come fosse un orizzonte
che taglia la terra
quasi a separarla dagli sguardi.
E non mi resta che guardare il letto sfatto
ai nostri piedi
mentre teneramente mi sfumi dentro.
Lo senti il mio bacio?
Sotto altre coperte ha smesso di piovere.

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“Mi sono cinto di attimi troppo stretti, forse li ho cercati strozzandomi ancora”
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Un Ritardato Ritardoultima modifica: 2019-11-03T12:55:05+01:00da Gian.Pisolo