Mentre ero dall’Amico_D, che gentilmente (e invano aggiungo io) tentava di aggiustare il mio tostapane di Hello Kitty vinto con i punti della benzina (così ci facciamo bannare per pubblicità occulta), ho ricevuto una notizia ferale. Cioè non è stata una notizia, ma proprio una pugnalata al cuore, una sassata in faccia, un calcio sugli stinchi. Per farla breve, tutto è cominciato con una delle solite domande che ci poniamo tutti quando usciamo di casa. Cioè non proprio tutti, diciamo la maggior parte. Perchè in tempo di crisi, chi più, chi meno, sta un po’ più attento ai prezzi e se vedi che un chilo di marroni costa 9,50 euro magari ti dirigi verso la nutella e te ne compri un barattolo da sette etti pagandolo meno della metà! Ma non volevo parlare della nutella bensì del prezzo del Topolino. Mi riferisco la fumetto! In tema di inflazione inflazionata è stato l’Amico_D a incastrarmi rivolgendomi una domanda alla quale non ho saputo rispondere: “Quanto costerà il Topolino secondo te?”. Io ero rimasto al numero 2000 che costava circa 3000 lire (circa 1,56 euri) ma sono passati più di quattro lustri e con l’aumento dell’IVA, del costo della carta, dei colori, della pubblicità (perchè alla fine paghiamo pure quella) un cavolo di fumetto di un centinaio scarso di pagine di storielle e due centinaia scarse di inutilità commerciali mi verrebbe a costare soltanto 2,70 euri. Più o meno 10,80 euri al mese! Di questo passo nel 2025 il prezzo di Topolino sarà pari a quello di un Windows 10. Certo che messa così Branduardi avrebbe cantato “Alla fiera dell’est, per due euro e quaranta centesimi, un Topolino mio padre comprò.” E mentre giocando a Risiko invado l’America settentrionale garantendo così l’entrata al Disney World gratis per tutti i bambini del mondo, non posso fare in modo di non ricordare la mia amica di penna americana delle medie. Una certa Ashley Ann Graham, una delle mie tante fiamme, in realtà si tratta del mio primo due di picche internazionale. Le avevo chiesto di sposarmi, ma visto il mio inglese scadente non mi stupisco se in realtà le chiesi di prostituirsi! Così mentre scende una lacrima sul mio viso in ricordo dei vecchi tempi, non posso non rispondere all’ultima domanda prima di congedarmi dall’Amico_D: “Ma secondo te funziona l’amore a distanza?”. Sinceramente, per esperienza personale, l’amore a distanza l’ho trovata un qualcosa di traumatico, come usare il minipimer per radersi i peli del naso!
Ovunque tu sia, ascolta aspro un respiro
oltre il tempo di tutti i momenti,
come quando in fondo agli occhi
spunta la luna rovescia oltre il sorriso.
Una manciata di sillabe monche,
gettate nel mucchio senza pretese,
quelle intenzioni di tutti i giorni,
nell’incanto di un pianto di pioggia,
scivola senza fiato il ricordo opaco
come fosse un riflusso di cuore,
un’ondata acre di un rischio delicato.
L’arte vigliacca di rinnegare il passato,
non mi ha mai sedotto dalla gogna,
un abnorme male venduto e sfigurato,
come un avviso sbiadito affisso sulla porta
“l’indolenza dimora ancora da queste parti”
oltre il tempo di tutti i momenti,
come quando in fondo agli occhi
spunta la luna rovescia oltre il sorriso.
Una manciata di sillabe monche,
gettate nel mucchio senza pretese,
quelle intenzioni di tutti i giorni,
nell’incanto di un pianto di pioggia,
scivola senza fiato il ricordo opaco
come fosse un riflusso di cuore,
un’ondata acre di un rischio delicato.
L’arte vigliacca di rinnegare il passato,
non mi ha mai sedotto dalla gogna,
un abnorme male venduto e sfigurato,
come un avviso sbiadito affisso sulla porta
“l’indolenza dimora ancora da queste parti”
“Lo spirito si addensa in poco spazio, qui risiedo io e tutte
le mie giornate”
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o
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Inflazionata Inflazioneultima modifica: 2020-05-06T20:05:32+02:00da