Siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo è prodotto dalla nostra mente. Ogni parola o azione che nasce da un pensiero limpido è seguita dalla gioia,come la tua ombra ti segue,inseparabile. (Dhammapada)
Nei giorni scorsi m'è capitato di scambiare in libero un paio di messaggi, con un amico della community, che mi hanno fatto riflettere.
Tutto era partito dal mio post sui giornalisti sciacalli che trattavano i fatti di Tunisi e mi sono sentita tirare le orecchie perché, secondo questa persona, (pur dicendosi d'accordo con la mia affermazione) parlandone nel post alimentavo quel modo di fare informazione che criticavo, dandogli importanza... che in qualche modo gli facevo da cassa di risonanza. Io non sono convinta che sia stato uno sbaglio parlarne, anche perché non ho parlato di una trasmissione in particolare, dove avrei potuto solleticare curiosità ed invogliare a sintonizzarsi sulla trasmissione (nemmeno avevo citato il canale televisivo) ... però su una cosa devo dargli ragione........ Anche nei blog si è spesso portati a scrivere lamentandoci di quello che non ci piace, ed invece bisognerebbe provare ad invertire la rotta... Spesso i nostri pensieri assorbono, anche senza volerlo, messaggi negativi che ci arrivano dalla televisione, notizie catastrofiche lette sui giornali, situazioni di cui si viene a sapere parlando con gli amici... e l'elenco delle cose negative potrebbe andare avanti a lungo. Risultato è che il senso di insicurezza cresce, ci facciamo prendere dallo sconforto, e ci lasciamo travolgere dalla paura. Paura di non essere abbastanza, paura di non farcela, paura di essere amati o di non esserlo, paura di amare, paura di fallire, di essere giudicati, traditi, di essere inferiori, di rimanere soli, delle novità, delle responsabilità e così via. Questo è il vero nocciolo della questione, il vero scoglio da superare. Perché la paura ci destabilizza, confonde ogni nostra emozione positiva togliendo intensità alle emozioni più belle della vita, le inaridisce e le blocca. Ognuno di noi ha paura, ognuno di noi ha ferite e cicatrici, ma non dobbiamo lasciare che siano loro a comandare la nostra vita.... Accettare di avere paura e smettere di fare il suo gioco. Accettarla come ogni emozione della vita e usarla a nostro favore.... Chiederci cosa ci spaventa in quella determinata situazione e diventare consapevoli delle nostre paure più profonde...... quindi, con la consapevolezza acquisita e sapendo da dove vengono, lasciare andare tutti i pensieri negativi. Affrontare i problemi con pensieri positivi non può che aiutarci a catturare tutte le energie positive attorno a noi e convogliarle nella direzione giusta per poter realizzare i nostri desideri.
Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine, o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose (Abraham Lincoln)
Ps: ma se la teoria mi riesce così facile, perché nella pratica ci sono momenti che sembra mi sia passato un TIR addosso?
Perché la pratica è sempre difficile all'inizio, ma con un pò di caparbietà vedrai che i pensieri positivi prenderanno il sopravvento su quelli negativi. Ovvio, a dirlo è facile, ma avendo passato gran parte della mia vita a lamentarmi e ad avere sempre pensieri negativi, nel momento in cui ho dirottato il pensiero su qualcosa di positivo... come dire, è stato come positività chiama positività :-) Lo so, sono molto Osho in questa affermazione :-) Ma io l'ho notato sulla mia pelle. E quelle volte che tendo a pensare negativo, mi fermo e dico a me stessa: Ale, basta! Mi accarezzo l'anima, rimango in silenzio e poi proseguo pensando positivo :-) Ma solo perché sono anni e anni di esperienza, altrimenti sarei già stata investita anche con la retro da un TIR :-) Ciao Laura ^_^
sì, l'ho visto anche su alcune mie amiche l'influsso benefico del pensare positivo... qualcuna si è data al buddismomo, qualcuna si è fatta avvolgere dalla sua religione... io non mi appoggio nè all'uno nè all'altro, ma sono convinta che pensare positivo influisce benevolmente sull'umore e su come si affrontano i problemi. Vorrei arrivare a pensare positivo senza scollarmi dalla realtà sociale del paese... arduo vero?
Vabbè Ale, mi darai qualche ripetizione :-)))
Dubito che pensare positivo possa avere influenze positive sul tempo. Sai cosa ti consiglio? visto che piove, puoi approfittare del maltempo per coccolare i tuoi affetti... avresti di sicuro un ritorno in buon umore (tu e loro)
Ciaooooooo
Guarda, gli unici "affetti" che ho sottomano in questo momento sono due gatti e una gatta: uno vecchio e un po' stronzo, uno spinoso e scorbutico ed una sciancata e paurosa.
Se rinasco basta raccattare gattacci per strada, me li compro nuovi, di razza.
Ma i gatti di razza non hanno la simpatia dei randagini, vuoi mettere un gatto aristocratico con un randa di strada? adoro i gatti.. ne ho nutrito uno 7 anni fa e da allora non ha più lasciato la mia casa, troppo bellino :-)))
(ma mia figlia gli ha fatto un dispetto chiamandolo "Topino", per via che era piccino... che sia per quello che ogni tanto, mentre lo si coccola, dà fuori di matto e mozzica a tutto spiano? :-D
In passato il pensiero positivo non era il mio forte,poi la prospettiva è cambiata per vari motivi.
Ora cerco sempre il lato positivo,anche se ,in alcuni casi, (Tunisi-Parigi) non è facile.
in questo caso analizzo,cerco di capire,di confrontare l'evento con il passato.
:-) Laura
si cresce e si impara.... spero di imparare presto anche io... che poi sono di natura ottimista quindi son sicura che ci riuscirò. Ciao Laura, a Sabato. Laura
Beh ma se dovessimo solo scrivere di ciò che ci piace, giustissimo per carità, scomparirebbe la critica costruttiva. Tra l'altro criticando implicitamente affermiamo cosa ci piace: un giornalismo d'inchiesta fatto per informare e aggiornare le persone limitandosi a raccontare i fatti senza lucrare sulle disgrazie.
ciao Laura, andrò a ritroso fra i tuoi post e leggerò anche quello a cui ti riferisci. essere positivi e pensare positivo non significa, secondo me, ignorare quello che capita intorno. è la realtà dei fatti e per quanto ottimista una persona possa essere non può ignorare ciò che è ora qui in Italia e fuori d'Italia. non significa neppure essere catastrofici facendo un minestrone troppo salato o troppo insipido. altro sentimento è invece la paura. è umana. e dalla grande, consapevole e motivata paura nasce secondo me un forte coraggio, quello che neppure il TIR ti butta a terra. buona serata :-)
Prima di tutto ben tornata Elena. Sì penso anche io la stessa cosa, solo che conosco qualcuno che si è dato al mistico, una meditazione unica... ma totalmente scollegato dalla realtà... io non voglio arrivare a questo.
Vengo a leggerti nel tuo blog. Ciao
Vero! E' un po' l'idea per cui vale la pena di stare "in campo" per cercare di migliorare il mondo ma nella consapevolezza che il mondo (che sta un po' a quel cespuglio)è la dimora naturale della mia esistenza (che sono la rosa). Posso vivere, e quindi impegnarmi e sperare o sopravvivere e quindi guardare con rancore quel cespuglio e quelle rose. Va beh, ho fatto casino (è un periodo da Tir :() però sono certo che hai capito :) Ciao Laura. Oscar
è mio e io non posso vivere senza e sono nel mondo perché sono nato e vivo
il punto è davvero la censura o la sua nemesi? Io sono del parere che senza informazione, nella società dell'informazione partigiana e mercenaria, non c'è conoscenza.... hai fatto bene a parlarne!!
non è che ho avuto critiche non costruttive, semplicemente guardavano la cosa da un punto di vista differente che pur non condividendo, rispetto... grazie e ciao.
Credo che si possa e si debba parlare di tutto; anche ove sguazzano gli sciacalli. E' importante, secondo me, affrontare le questioni senza lasciarsi prendere da partigianerie di sorta e con animo scevro da preconcetti. Per quello che riesce ovviamente, cioè facendo del proprio meglio.
Se si confrontano le trasmissioni della Gabanelli e di Jacona con quelle dei tanti vampiri della "comunicazione", secondo me, non è difficile orientarsi. Un caro saluto, M@.
Infatti sono le trasmissioni che predilogo presa diretta, ma ancor più Report.
La trasmissione di cui parlavo era un tiggi... a maggior ragione avrebbe dovuto essere più professionale nel dare le notizie... e mi è dispiaciuto perchè era gestito da un giornalista che stimo, peccato la caduta di stile.
Un abbraccio. Laura
Io credo che si possano trattare tutti gli argomenti in un blog, chiaramente con buon senso senza esagerare un evento negativo o descrivere un evento bello con troppa euforia. Chi non si è mai sentito travolto da un tir? Capita a tutti, ci sono periodi così, ci vuole tanta buona volontà per essere positivi più che si può. Io come ben sai tendo a ironizzare anche le cose spiacevoli, tendo ad alleggerirle perchè cerco di portare allegria agli altri e ne traggo molto vantaggio anch'io, ma tratto anche argomenti seri, non per questo si deve necessariamente suscitare paura o tristezza. Lo sbaglio se mai è di chi scrive sempre e solo cose negative come se tutto il mondo fosse contro, ecco questo, posto che ognuno è libero di scrivere quello che vuole con rispetto ed educazione, non porta niente di costruttivo a chi legge ma soprattutto a chi scrive. ciao Laura :)
Il giornalismo che fa sciacallaggio è diventato una triste abitudine, basti pensare a quella mezza dozzina di arcinoti fatti di cronaca nera su cui i giornalisti campano ormai da anni, senza alcun rispetto per le vittime e i loro parenti che, forse, non potrebbero nemmeno protestare, perchè il diritto di cronaca invocato lo impedisce. Ma un limite dovrebbe esserci e, se non c'è per regola e per legge, dovrebbe essere imposto dall'umana pietà e dalla sensibilità. Invece no. Tuttavia parlare di un fatto o un evento è sempre lecito, è quello che accade attorno a noi ed è giusto rifletterci; può essere discutibile solo il modo in cui lo si fa, specialmente se è teso alll'obiettivo di fare audience e cassa. E non è sicuramente il caso tuo. ^__^
vero, da Cogne ad Avetrana c'è tutta una serie di avvenimenti che han dato spazio agli sciacalli, ma forse si torna sempre allo stesso punto: tutto quello che si fa è per il dio denaro, quindi tutti a correre per fare audience per aumentare il pacchetto clienti e la pubblicità.. e se per arrivare bisogna calpestare gli affetti... chi sene frega? Ciao Diana
Quel che va bene a te può essere del tutto inaccettabile per me. Hurrà! Malgrado gli sforzi, non sono ancora riusciti a farci pensare tutti allo stesso modo… Mia madre era una pessimista delle più incallite, cupa, disillusa e disfattista. Mio padre era invece ottimista, pragmatico ma aperto, allegro e gioviale. Nessuno dei due ha cambiato l’altro, se mai ci abbia provato, però si rispettavano e si sopportavano: segno che si è ciò che si è, ed è sbagliato provare ad intraprendere qualunque tipo di lavoro su se stessi finalizzato a mutar d’indole. Se qualche psicologo sostiene che sforzarsi di vedere il mondo tutto rosa aiuta a vivere meglio, per me costui è un imbecille. Il cervello è un organo come l’apparato gustativo: l’uno, magari, trova il suo equilibrio nella sofferenza, così come l’altro nella cioccolata. L’essenziale è circondarsi di persone sulla nostra stessa lunghezza d’onda oppure provviste di grande senso del rispetto, e fare terra bruciata di tutte le altre. Ciao, jx
Eppure Jx, io ho davvero qualche amica che ha cambiato la propria vita cominciando a pensare positivo... e se ci sono riuscite loro....
Però mi associo al tuo "Hurrà", il mondo è bello perchè vario. Ciao Jx
Laura :-)
Tu hai ragione non dobbiamo farci bloccare dalla paura.
Ma neanche restare indifferenti o nascondere la testa sotto la sabbia.
Mio fratello Orazio é stato ucciso nell'attentato di tunisi mertre vistava un museo . Amava la vita, amava l'arte, amava tutto.
Abbiamo il dovere di evitare che ciò si ripeta.
assolutamente sì Rudi, anche se sono convinta che noi occidentali dovremmo solo dare il nostro appoggio morale ed economico a chi, tra i mussulmani, combatte l'integralismo... sono profondamente convinta che è nel loro mondo che deve essere sconfitto. Grazie del passaggio Rudi. spero tu stia riuscendo a reagire. Ciao
Tra i musulmani, l'integralismo è combattuto dai paesi i cui governi sono al soldo dell'occidente...purtroppo è su questo terreno che sono nate le formazioni armate di questi merdosi tagliagole...aveva visto giusto la Fallaci, alla faccia di questa sinistra di pipparoli cristallizzati
Non è vero che viene combattuto dai paesi i cui governi sono al soldo dell’occidente… io ribalterei la cosa dicendo che è stato l’occidente (gli Usa in primis), grazie a 50 anni di politiche sbagliate (?) che ha creato il mostro che è diventato.
Qualche mese fa la stessa Hillary Clinton ha rilasciato un intervista dove ha ammesso: “L’Isis è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano”… ma non è l’unica fonte autorevole che ha rilasciato interviste pressoché inquietanti. Anche un uffuciale delle forze armate Usa (ora non ricordo il nome) ha confermato che gli estremisti dell’isis che operano in Iraq e in Siria, sono stati finanziati dagli Usa attraverso i suoi rappresentanti negli Emirati Arabi, in Arabia saudita e in Qatar.
No, secondo me non aveva ragione la Fallaci.
Ciao Orucit
Inviato da: cassetta2
il 05/10/2020 alle 09:16
Inviato da: aldogiorno
il 03/12/2017 alle 12:19
Inviato da: isry
il 17/05/2017 alle 12:57
Inviato da: isry
il 04/03/2017 alle 09:41
Inviato da: isry
il 03/02/2017 alle 23:10