Creato da IndianaOglala il 04/08/2013

FUOCO CHE BRUCIA

LO SPIRITO DI UN LAKOTA NON SI ARRENDE MAI

 

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Nel tempo
le tradizioni si spengono,
i miti si sbriciolano,
e gli uomini, inesorabilmente, dimenticano.
Ma gli Spiriti non dimenticano

Vittorio Zucconi

 

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I NOSTRI MIGLIORI AMICI

Post n°699 pubblicato il 03 Maggio 2015 da IndianaOglala

In tanti mi avete mandato messaggi per chiedermi di approfondire
uno dei miei precedenti post, quello in cui parlavo del rapporto che
si crea quando un cane ed il suo amico umano si guardano negli occhi.
Ebbene ribadisco ancora una volta che chi possiede un cane e lo
considera, come me, al pari di un figlio, non è assolutamente pazzo
nè un fanatico animalista come qualche povero ignorante si permette
di dire in giro, nè che ama meno i suoi figli ( anzi).
Sappiate che non lo dico solo io che sono una semplice studiosa
innamorata dei suoi figli pelosi, ma anche uno studio scientifico
pubblicato su
Science lo scorso Aprile da illustri scienziati giapponesi, tra cui Miho
Nagasawa, biologo dell'Azabu University.
Pare dunque che il cane,durante i milleni, abbia sviluppato uno speciale
rapporto con l'uomo, unico del suo genere, e che questo rapporto
s'intensifichi particolarmente quando ci si guarda negli occhi.
Quando gli occhioni dolci dei cani incontrano quelli umani nel cervello
di entrambi
si attivano le stesse reti di collegamenti neurali
preposte a innescare l’istinto genitoriale, specialmente quello che
la madre ha verso il proprio figlio.
Nel Medioevo studiosi e cani sarebbero già finiti sul rogo solo per
aver pensato una cosa del genere!
Ma nel 2015 si è studiato che questo sguardo di puro amore generi
un'impennata dell'ossitocina, un ormone speciale che, detto in due
parole, nelle donne in gravidanza stimola l'istinto materno
.
Il gioco di sguardi fa aumentare la secrezione ormonale, rendendo
così il legame ancora più forte.
Chiamiamolo come vogliamo: è amore puro!
Chi vive con uno o più cani non aveva certo bisogno di prove
scientifiche per saperlo!
Secondo gli studi il cane ha imparato dal comportamento umano
il guardarsi negli occhi.
Ovviamente non bisogna mai fissare negli occhi un cane che non si
conosce perchè potrebbe prendere lo sguardo come una sfida.
Ma ogni volta che ci si scambia sguardi d'amore con il proprio figlio
peloso il legame diventa sempre più forte.
Un legame atavico, nato trentamila anni fa, quando per la prima
volta l'uomo primitivo guardò negli occhi un cane selvatico.
Esattamente come capita in una relazione amorosa: un amore a prima
vista che durerà in eterno, a differenza di tanti amori tra umani.
Ma non finisce qui.....
Chi vive con un cane sa bene quanto sia intelligente e quanto
grande sia la sua anima.
Ma adesso la consapevolezza sociale dei cani è diventata una
certezza scientificamente dimostrata!
Sempre secondo uno studio giapponese, stavolta guidato da Akiko
Takaoka della Kyoto University in Giappone, si è scoperto che i
cani riconoscano le espressioni facciali umane, cioè se un uomo
è arrabbiato oppure felice, semplicemente osservando.
Prima si credeva che fiutassero i vari ormoni che produciamo
secondo gli stati d'animo,adesso invece si è capito che i cani osservano e osservando capiscono e imparano e sanno distinguere se una
persona è affidabile o meno.
Quando si dice " non è buono neppure per i cani" una verità c'è:
io non mi fido mai delle persone che non amano i cani e vengono
guardati male da loro. Dicono i ricercatori giapponesi:

"I cani hanno un'intelligenza sociale più sofisticata di quello che
pensavamo. Questa si è evoluta in modo selettivo nel corso della
loro lunga storia di vita insieme agli esseri umani".
Il prossimo passo, aggiunge il ricercatore, sarà quello di testare
specie strettamente collegate ai cani, come i lupi. Questo svelerebbe
gli "effetti profondi dell'addomesticazione" sulla intelligenza
sociale dei cani.

Riporto dalla rivista Current Biology:

" I cani sono in grado di capire la differenza tra una faccia
felice e una arrabbiata. Il lavoro rappresenta la prima solida
prova che un animale possa 'discriminare' tra espressioni emotive
di un'altra specie, assicurano i ricercatori. "Pensiamo che i cani
che abbiamo esaminato siano riusciti in questa impresa utilizzando
la loro conoscenza delle espressioni dell'uomo", spiega Corsin
Müller dell'Università di medicina veterinaria di Vienna.
Già precedenti tentativi erano stati fatti per verificare se i cani
avessero questa capacità, ma nessuno era stato del tutto
convincente. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno 'arruolato' dei
quattrozampe ai quali sono state mostrare facce felici o arrabbiate,
'zoomando' prima sulla parte superiore e poi sulla metà inferiore
del viso. Dopo aver eseguito la stessa successione per 15 coppie
di foto, le abilità discriminatorie dei cani sono state testate in
4 tipi di prove in cui venivano mostrati in diversi momenti e modalità,
volti nuovi o già conosciuti dagli animali nella prima parte del test.
Ebbene, i cani sono stati in grado di selezionare il volto arrabbiato
o felice più spesso di quanto ci si aspetterebbe, in ogni parte
dello studio. I risultati mostrano dunque non solo che i cani imparano
a identificare le espressioni facciali, ma che sono anche in grado
di trasferire nella pratica ciò che hanno imparato.

"Il nostro studio dimostra che i cani sono capaci di distinguere
le espressioni di rabbia e felicità nei loro amici uomini o donne,
ma anche in persone che non conoscono bene o che non hanno mai
visto prima," assicura Ludwig Huber, autore senior e capo del gruppo
di ricerca presso il Messerli Research Institute della capitale
austriaca. Che cosa esattamente significhi per il cane tutto questo
è difficile da dire, aggiunge, ma è probabile che i nostri amici
a 4 zampe "associno un volto sorridente a un significato positivo e
un'espressione facciale arrabbiata a un significato negativo".
E questo perché, spiegano Müller e Huber, i cani sono risultati
più lenti a imparare ad associare un volto arrabbiato a una ricompensa,
suggerendo che avevano già assimilato l'idea, sulla base di precedenti
esperienze, che è meglio stare alla larga dalle persone accigliate.
I ricercatori continueranno a esplorare l'affascinante capacità
dei cani di riconoscere le emozioni umane. Il gruppo ha in
programma inoltre di studiare il modo in cui i cani esprimono
le loro emozioni, e come queste possano essere influenzate da
quelle dei loro proprietari o di altri esseri umani. "Ci aspettiamo
di acquisire importanti conoscenze sullo straordinario legame
tra l'uomo e il suo migliore amico, e sulla vita emotiva degli
animali in generale", conclude Müller.

E qualche imbecille si permette ancora di dire che non abbiano
l'anima!!!!
Direi che è ora di cominciare a modificare le leggi sul
maltrattamento animale e a smetterla con il ritenere l'uomo
superiore alle altre specie.
Sempre più studi stanno dimostrando che siamo uguali agli altri
animali e che il rapporto d'amore con loro può solo generare
positività reciproca, come ampliamente dimostrato anche con
la pet therapy.
Chi non ama gli animali e li maltratta non ha un cuore.
E come tale va trattato dal mondo intero.


 Ferma le violenze. Firma per gli animali.

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INGIUSTIZIE

Post n°698 pubblicato il 02 Maggio 2015 da IndianaOglala

Il 29 Aprile a Milano si è tenuta, nonostante l'opposizione della sinistra,
la commemorazione di Sergio Ramelli, accanto al palco che ricordava
Carlo Borsani e Enrico Pedenovi martiri della destra
milanese. Ma chi era Sergio Ramelli?
Era un semplice ragazzo che quarant'anni fa, negli anni '70, a 19 anni,
osava avere idee di destra.
Apparteneva al Fronte della Gioventù, la parte giovanile
dell'MSI. Per questo fu perfino costretto a lasciare la
scuola in cui studiava chimica, il Molinari di Milano, e finire
gli studi privatamente.
Eppure non era un fanatico fascista nè un picchiatore, come
quelli di sinistra vogliono dipingere tutti quelli che sono di
destra, ma uno studente con idee diverse dalla massa belante,
e un po' più sveglio,che in un tema in classe, reso pubblico
dalla bacheca della scuola, aveva
scritto la verità: cioè che gli appartenenti alle Brigate Rosse
erano dei terroristi. 
Questo segnò la sua condanna a morte!
Venne aggredito davanti a casa sua da un commando di sinistra
chiamato Avanguardia Operaia che con gli operai non c'entravano
proprio un bel niente: erano infatti codesti vigliacchi figli di
ricchi borghesi,studenti universitari mantenuti da papà, con
stupide ideologie trapiantate nel cervellino!
Tanti contro uno solo: così fanno i vigliacchi senza onore, quelli
che presi uno per volta si cagano nelle braghe costose.
Il povero Ramelli oppose una coraggiosa resistenza, ma
cosa può fare un
ragazzo da solo contro una banda di decelebrati imbevuti
d'odio, ignoranza e armati?
Un bel niente!
Lo massacrarono di botte, gli spaccarono la testa con
una chiave inglese spappolandogli il cervello senza un minimo
di pietà.
Sergio Ramelli morì dopo 48 lunghi giorni d'agonia in un
letto d'ospedale a soli 19 anni.
Per aver avuto il coraggio di esprimere il proprio pensiero ed
essere fedele alle proprie idee.
Gli assassini vennero processati soltanto dieci anni dopo.
Peccato che furono condannati solamente in primo grado
per omicidio preterintenzionale! Solo altri due anni dopo
venne riconosciutol'omicidio volontario!!!
Ma solo in due finirono il galera con l'aggiunta di altri reati, tanto
per non smentirsi: gli altri restarono tranquillamente liberi,
condannati a pene alternative.
Alla notizia della morte di Sergio Ramelli uno dei suoi assassini,
un certo Giuseppe Ferrari Bravo, tranquillizzò i suoi compagni
ricordando loro che nei cortei si urlava "morte ai fascisti" e
che quindi era più che giusto uccidere un fascista!
Non era certo un reato! D'altrode era questo che
insegnavano certe stampe giornalistiche, pseudo insegnanti
e pseudo intellettualoidi di sinistroso pensiero.
D'altonde solo due anni prima a Roma, nel quartiere popolare di
Primavalle, un altro gruppo di giovani sinistroidi, di Potere Operaio,
incendiò la casa di un netturbino, quindi operaio, perchè apparteneva
all'MSI. Gli assassini scrissero sulla strada " giustizia proletaria"
dopo aver dato fuoco alla casa di uno che proletario lo era davvero.
Nel rogo morirono due dei suoi figli: Virgilio Mattei, di 22 anni e il
fratellino Stefano,un bambino di soli 8.
Prima di morire bruciato vivo il fratello più grande, Virgilio, venne
fotografato mentre chiedeva aiuto per sè e per il fratellino.
Quella foto fece il giro del mondo. Oggi qualcuno perferisce
dimenticarsela.
I bastardi criminali furono tutti assolti da giudici criminali come loro!
Andarono a festeggiare nella villa di Fregene di uno di loro che di
proletario aveva solo la scritta sulla bandierina! A loro si unirono
tra gli altri ( riporto da fonti giornalistiche tra cui Il Giornale):
Albero Moravia, Dario Bellezza, Renato Schifano, Ruggero Guarini
(che ricorderà l’episodio con non poca vergogna, vent’anni dopo).
Brindarono a champagne la morte di un bambino e di suo fratello.
Questi erano gli anni '70, gli anni in cui io sono nata, in Italia:
un paese in mano alla ricca borghesia che si divertiva a fingersi
colta, intellettuale e dalla parte dei proletari per adescare mentucce
e sottometterle al proprop pensiero, alla loro dittatura schifosa.
E chi non era d'accordo doveva morire, anche i proletari se
di destra, tutti quelli che non erano si sinistra !
Tutto era lecito pur di sottomettere la gente alla nuova dittatura.
E come credete che siamo messi oggi? E' cambiato qualcosa?
Proprio i giorni precedenti la commemorazione di Sergio Ramelli
l'Anpi meneghino richiamava a raccolta gli "antifascisti" con questo
messaggio:
“Non è più tollerabile che Milano debba assistere ogni 29 aprile
alla parata nazifascista che da anni deturpa la nostra città.
Abbiamo rivolto un forte appello alle pubbliche autorità perché
quest’anno non si ripeta questa grave offesa”.....
firmato Comitato Permanente Antifascista contro il Terrorismo
per la Difesa dell’Ordine Repubblicano.ili
A Reggio Calabria la Curia ha vietato la celebrazione della messa
in memoria di Benito Mussolini e le vttime fasciste.
Motivazione? Riporto pari pari dalla nota ufficiale emessa
dalla curia:

"pur essendo lecito celebrare la Santa Messa in suffragio dei defunti,
per l’occasione, è necessario che la Celebrazione venga sospesa per la strumentalizzazione della stessa per fini politici”.
Già, meglio far inchinare la Madonna davanti alla casa di un mafioso.....
Eppure tutti i morti sono uguali davanti a Dio o sbaglio?
E mentre i colti sinistroidi bruciano librerie di destra come la
Ritter di Milano, a Pescara il sindaco piddino Marco Alessandrini si
"dimentica"di un poeta e scrittore come Gabriele D'Annunzio.
Già nel 2014 codesto sindaco aveva avuto premura di eliminare l'effgie
del poeta da qualsiasi cosa pubblica: dalle lettere al materiale
cartaceo, dai manifesti al logo “Pescara città dannunziana” del sito
web del Comune; l'ha tolta perfino dai taxi.
In Lombarida il consigliere regionale pd Onorio Rosati non ha
partecipato al giorno della memoria per le vittime delle Foibe.
Motivazione? Boooooo!!! Avrà avuto il cagotto?
Il consigliere, comunale pd di Orvieto, tale Tiziano Rosati (saranno
mica parenti?), ha definito
il massacro delle foibe una" mitologia italiana:“la celebrazione
menzognera delle foibe cui stiamo assistendo si inquadra in una più
ampia campagna di denigrazione della resistenza”.
Ieri a Milano si è vista un'altra espressione di come manifestino
quelli di sinistra!
Un'altra volta, senza che nessuno glielo impedisse a priori, mettendo
a rischio la vita e le attività di persone che non c'entrano niente
nè con la politica nè con l'Expo.
Siamo messi così, nel 2015.
E qualcuno nega che siamo sotto dittaura????
Ritengo ci sia ancora molto da fare.....
Io faccio la mia parte nelle scuole, chiunque non voglia essere
manipolato e vivere sotto un regime violento e falso faccia la sua.
E adesso bannatemi pure il blog perchè ho espresso idee di destra!


  Sergio Ramelli
                                            Milano, 8/07/1956
                                            Milano, 29/04/1975


 
 
 

NON SIAMO AL SICURO!!!

Post n°697 pubblicato il 30 Aprile 2015 da IndianaOglala

Articolo tratto da Il Giornale

Solo nel 2015 arrestati in Italia 125 terroristi
.
Avevano superato le frontiere illegalmente. Quanti sono a piede libero?
Tra gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste ci sono anche
pericolosi jihadisti. Dall'inizio dell'anno ne sono stati ben 125:
risiedevano tutti illegalmente nel nostro Paese. Ma fonti investigative
fanno sapere: "Potebbero essere moli di più". 

Sicilia, la nuova frontiera Invasione e nessuna regola

Diecimila arrivi in cinque giorni. Basta chiedere asilo politico per
poi darsi alla macchia. In centinaia vagano a Palermo

Nella Sicilia di frontiera sembra siano saltate tutte le regole.
Circa la metà degli oltre mille immigrati sbarcati a Palermo il 14 aprile
si sono allontanati dai centri di accoglienza. E anche in queste ore, a
tre, quattro giorni di distanza, si muovono nelle vie intorno alla stazione,
accelerano il passo quando vedono una divisa. In realtà lo fanno per
paura, perché tutti sono liberi di andare, tranne i tunisini, che vengono
portati nei Cie, i centri di identificazione ed espulsione.
Ma anche loro, ci racconta un operatore nel porto di Trapani, se presentano
domanda di asilo e non ottengono risposta entro venti giorni, non hanno
vincoli, possono uscire. Questo succede perchè chi è nei Cie, dove vigono
regole diverse dai centri di accoglienza, è a tutti gli effetti in uno stato
detentivo, e ha quindi la precedenza di tempi sugli altri. Ma le risposte
alle richieste di asilo preferenziali non arrivano mai entro venti giorni.
Quindi entrare nei Cie significa essere fuori in tre settimane.

A Porto Empedocle ai marocchini viene invece consegnato il famoso foglio
di via, l'intimazione a lasciare il Paese entro cinque giorni. Anche questa è
libertà. Possono partire verso il nord. Subito. Non da Porto Empedocle, ma
da Aragona, una stazione successiva più defilata. Inseguire chi va via
significherebbe intasare i centri già stracolmi. «Succede anche -
ci racconta l'operatore di Trapani - che alcuni tunisini vengono caricati
su pescherecci con bandiera di Tunisi e in prossimità della costa
raggiungono terra a nuoto».

A Trapani si vedono i nuovi arrivati girare in bicicletta per le strade
della città. Alle sei si avvicina al porto un rimorchiatore che ha caricato
gli ultimi migranti dalla Libia. Sono centonovanta, tutti uomini. Dal Mali,
dal Ghana, dal Senegal. Avanzano scalzi verso i volontari della Croce Rossa.
La prima cosa che ricevono è un braccialetto bianco. Qualcuno zoppica,
molti hanno il cappuccio della felpa calzato sulla testa. Uno si inginocchia
e bacia l'asfalto del molo, poi il braccialetto. Qui c'è solo l'Italia e i suoi
braccialetti bianchi, senza regole e al collasso.

Ma ci rendiamo conto di quello che stiamo rischiando???
E' davvero necessario tutto questo? Qualcuno crede possibile
travasare un intero continente in uno staterello dilaniato dalla
crisi come l'Italia? E' giusto? E poi di quali profughi stiamo
parlando??? L'ho notato solo io che sono quasi tutti maschi?
E le donne e i bambini? Li lasciano là a morire sotto le bombe
o a essere schiavizzati e violentati dai nemici e dall'isis?
Ma che razza di uomini sono questi????
Ribadisco sempre di più che bisognerebbe aiuatere chi ha
bisogno a casa sua, perchè credo che tutti siamo stanchi di
tutta la delinquenza che innegabilmente gli stranieri, quelli
dell'est compresi, stanno portando con la benedizione del nostro
governo fanfaluca che intasca soldi dall'Europa e gira con la scorta.
E anche perchè quando ci sono troppi stranieri l'integrazione diventa impossibile, diventa INVASIONE. Chi viene in Italia lo fa anche per
vivere con gli italiani,non con gli stranieri. E, se ne facciano una
ragione gli industrialotti schiavisti, il Made in Italy  si chiama così
perchè le manine che lavorano sono le nostre, forgiate dalle nostre
tradizioni e dalle nostre capacità riconosciute in tutto il mondo.
Ma perchè sembra così impossibile vietare gli sbarchi e aiutare a
casa loro tutti questi immigrati?
Dal 1994 esiste un'associazione umanitaria di nome Emergency che
opera in diversi paesi del mondo.
Emergency
 è un'associazione umanitaria, onlus e ong,   fondata da
Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti  che fornisce  cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime della guerra, delle
mine antiuomo e della povertà nel mondo.
Gli operatori sono quasi tutti volontari.  Dal 2005 Emergency opera anche in
Italia.
Dal 1994  è intervenuta in 16 paesi curando oltre
6 milioni di persone.

Emergency gestisce strutture sanitarie e/o programmi di cure
in  Afghanistan, Repubblica Ceca, Sierra Leone, Iraq, Sudan, Repubblica Centroafricana, Italia, Ruanda, Palestina, Kosovo, Eritrea, Libia, Cambogia,
Sri Lanka, Algeria, Nicaragua in cui si costruiscono ospedali, centri di
emergenze, centri per riabilitazioni fisiatriche, centri pediatrici e maternità, poliambulatori mobili.
Ora, visto che lo fa Emergency perchè non lo fanno anche altre
associazioni umanitarie mondiali???? E' così impossibile? Non credo!
E' razzista? Nemmeno perchè non c'è nessuna forma di razzismo
nell'aiutare gli altri a casa propria e tutelare la propria Nazione da
degrado e delinquenza.
Non che tutti gli immigrati siano delinquenti,per carità, ma è evidente
che troppi lo sono e anche molto pericolosi. Quindi perchè dobbiamo
rischiare noi quando possiamo investire tutti i soldi che si spendono qui
nelle loro patrie? Forse perchè così certi italiani non intascherebbero
i soldi della UE destinati agli immigrati? Forse perchè a qualcuno fanno
comodo schiavi a basso costo o corrieri della dorga? Per questo dico
che aiutare a casa loro sarebbe il bene per noi e per loro!
Adesso hanno bisogno in Nepal: nessuno chiede di venire qui.
Io nel mio piccolo ho raccolto farmaci per umani e per animali e li ho
affidati a una persona fidata che è volontaria in Croce Rossa.



 
 
 

IPOCRISIE DI UNA "FESTA"

Post n°696 pubblicato il 26 Aprile 2015 da IndianaOglala



Paride Mori: ritirata la medaglia alla memoria

Dalla Gazzetta di Parma:

La medaglia della discordia è stata ritirata. Proprio alla
vigilia del 25 aprile, la Camera dei deputati ha deciso di revocare
l'onorificenza concessa alcune settimane fa a Paride Mori, traversetolese
capitano dei bersaglieri e repubblichino. Proprio la sua appartenenza
alla Repubblica di Salò aveva sollevato nelle ultime settimane
accese polemiche.

Ecco il comunicato diffuso in serata dai parlamentari
Maestri e  Romanini:

Ritirata la onorificenza al repubblichino parmigiano Paride
Mori. La notizia arriva a poche ore dalla ricorrenza del 25 aprile,
settantesimo anniversario della liberazione. A darne notizia sono
i parlamentari parmigiani Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini che,
in serata, hanno ricevuto la lettera della Presidenza del Consiglio
in cui vengono spiegate le motivazioni della decisione.
“Finalmente – spiega Patrizia Maestri - è stata riportata chiarezza
nella ricostruzione storica del conferimento della medaglia a Paride
Mori. E' una decisione che condividiamo a pieno ma ci teniamo
che non sia letta come un mancanza di rispetto per l'uomo, ma
come un riconoscimento della verità e delle tante vittime
del fascismo”.

Questo risultato è anche frutto del tanto lavoro che parlamentari,
associazioni e altre realtà del territorio hanno portato avanti
da quanto è stata diffusa la notizia dell'attribuzione dell'onorificenza.
“Il nostro impegno – sottolinea Maestri - con interrogazioni, interventi
e pressioni ha dato il risultato sperato. Ringraziamo il governo che
ha prontamente risposto alle nostre richieste” .

Il fatto che questa decisione arrivi a poche ore dal settantesimo
anniversario della liberazione lo riempe ancora più di significato.
“Questo – conclude la deputata Pd – è un segnale dell'attenzione
che c'è su questi temi. Quello di domani sarà un 25 aprile
ancora più bello”.

Questo l'imbarazzante articolo riportato sul giornale che mette
 ben in evidenza quanto faccia schifo la politica italiana.
Rendiamoci conto di che cos'è la politica italiana oggi
e di quanta ipocrisia e ignoranza aleggi nell'aria!
E noi paghiamo questi buffoni faziosi che fanno di tutto per
disotgliere l'attenzione dalle schifezze che combinano ogni
giorno a spese nostre e non conoscono la storia!

Innanzitutto Paride Mori non é stato sconfitto in quanto fascista,
ma ammazzato in quanto soldato italiano, vittima di una pulizia
etnica perpetrata proprio dai comunisti di Tito!

Ma chi era Paride Mori? Forse non tutti lo sanno.
 Paride Mori, nato a Traversetolo ( Parma) nel 1902, era un bersagliere.
Durante la sua vita ha dimostrato ideali come lealtà, amore e fedeltà
alla propria patria, coraggio e spirito di sacrificio.
Divenuto Capitano dei bersaglieri addetto al lo smistamento del
traffico ferroviario a Verona, dopo l'armistizio, come altre migliaia
di italiani, aderì alla RSI.
Dopo l'8 settembre 1943 i partigiani titini occuparano Trieste e
Gorizia e parte dell'alto Friuli compiendo i tristemente la nota pulizia
etnica, eccidi e foibe a Basovizza e altre zone del Carso.
Il Capitano Mori  e i suoi uomini, tutti volontari, ebbero il compito
di fermare l'invasione in Italia da parte degli slavi.
Si batterono tutti con valore e consapevolezza per difendere i confini
italiani da coloro, i partigiani titini, che volevano attuare la pulizia
etnica a danno degli italiani, nonchè instaurare la loro dittatura.
Altro che libertà! 
Paride Mori cadde in un'imboscata in una imboscata e fu  massacrato
dai partigiani comunisti di Tito nella Valle d'Isonzo nel febbraio
del 1944 mentre compivail suo dovere con grande eroismo contro
un nemico numericamente superiore. Per questo fu insignito alla
medaglia d'argento al valor militare.
Mori ha dimostrato di essere una persona che amava la sua patria,
fedele alle sue scelte a tal punto da sacrificare la sua vita per difendere
il suo paese e la sua gente dall'invasione comunista.
Perchè, diciamoci la verità, molti eroici partigiani volevano liberare
l'Italia dall'oppressione facista per sottometterla a quella comunista.
Codesti partigiani comunisti  erano 200 mila circa, quasi l'80%
 alcuni sotto comando politico del PCI ,non  combattevano certo per
la democrazia e la libertà ma per imporre la lori dittatura la posto di
quella facista.
E non ebbero nessuna pietà con i loro prigionieri! Dobbiamo forse
ricordare ancora una volta Norma Cossetto, medaglia d'oro alla memoria, studentessa italiana istriana torturata e uccisa dai partigiani titini
nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani perchè aveva detto
di no.Perchè aveva rifiutato di tradire i fascisti e piegarsi ai partigiani.
E con lei tutti coloro che rifiutarono di cambiare bandiera e furono
crudelmente torturati e massacrati dai partigiani. Sarà anche vero
che la storia è scritta da chi la vince, ma è altrettanto vero che
non tutti siamo dei cretini che si  accontentano di una versione
sola ma si impegnano per conoscere anche l'altra faccia della
medaglia, quella considerata, ai giorni nostri , che ricordo ancora sono caratterizzati da corruzione, mafia, intrallazzi vari, disonestà dilagante
e degrado, la faccia sbagliata. Eppure ideali come amore e fedeltà
alla patria, l'amore per l'agricoltura ed il rurale,l'uguaglianza verace
e profonda di tutti gli individui di fronte al lavoro e alla nazione a me
non fanno così schifo. Specialmente se confrontati con quelli
individualisti e senza onore di oggi, specialmente quelli della nostra
casta politica che ci ha ridotti sul lastrico per riempirsi le tasche!
Un tempo gli italiani erano una Nazione, un unico popolo sotto una
sola bandiera da onorare. Tutti uguali, tutti con gli stessi diritti e
doveri. Nessun furbetto o falso invalido o regioni che lavorano
per mantenere le altre. Forse non tutto era da buttare via della
dittatura fascista: ad esempio la previdenza sociale, creata da
Mussolini, l'assegno alle casalinghe, l'orario di lavoro che non doveva
superare 8 ore giornaliere per evitare lo sfruttamento dei lavoratori,
la giusta paga.....
In questi settant'anni cosa abbiamo avuto? Se si esclude un grande
presidente come Sandro Pertini, un partigiano sano,  dopo di lui c'è stata un'inesorabile discesa verso la fogna!
Oggi abbiamo un tasso di diosoccupazione da far vergogna e paura
insieme, agli invalidi non pensa più nessuno, men che meno alle casalinghe;
si è tornati ad abolire i contratti di lavoro, diventati ormai una presa
per il cù, a paghe orarie da schiavi, monumenti che cadono a pezzi,
sempre più tasse e sempre più alte, un'invasione di stranieri senza
precedenti che ha portato un innalzamento vertiginoso di
delinquenza e degrado ( ma i politici di sinistra pensano solo a loro),
siamo minacciati ogni giorno dagli estremisti islamici, la mafia è
sempre più potente e abbiamo una corruzione politica mai vista!
Paride Mori è morto valorosamente in battaglia per difendere i
propri valori. Oggi ci sono persone che preferiscono togliersi la vita
piuttosto che vivere senza la dignità di un lavoro.
E la libertà di pensiero e di parola è solo sulla carta se non sei di sinistra.
E' questa la libertà da festeggiare????
Queste feste sono solamente le feste di un qualche partito ( su Agorà
hanno detto che solo 2 italiani su 10 sentono loro questa festa) e di
una qualche associazione oltretutto foraggiate con i soldi di tutti
i contribuenti!

“Noi italiani abbiamo perduto la guerra, e l’abbiamo perduta tutti,
anche coloro che l’hanno deprecata con ogni loro potere, anche coloro
che sono stati perseguitati dal regime che l’ha dichiarata, anche
coloro che sono morti per l’opposizione a questo regime, consapevoli
come eravamo tutti che la guerra sciagurata, impegnando la nostra patria, impegnava anche noi, senza eccezioni, noi che non possiamo staccarci
dal bene e dal male della nostra patria, né dalle sue vittorie, né
dalle sue sconfitte”
(Benedetto Croce).


Senza voler cancellare gli orrori che una dittatura porta con
sé, tra cui, nel caso del fascismo, anche una rovinosa guerra, e
le guerre sono la cosa più stupida e fratricida che l'uomo si
potesse inventare,credo che il 25 Aprile dovrebbe esser un
giorno di lutto, di riflessione, di ripensamento.
Non una festa in cui un popolo tristemente sconfitto festeggia
grottescamente come fosse vincitore!
Qualcuno ringrazia e loda ancora americani e inglesi, che poi sono la
stessa cosa: gli inglesi che hanno schiavizzato e massacrato mezzo
mondo, dai Nativi Americani ai Maori in Nuova Zelanda passando
per gli Aborigeni Australiani e gli schiavi africani.
Mentre gli italiani si sentivano "liberati" dal fascismo e guardavano
stupidamente all'America come modello da seguire, con le sue lucine
super consumistiche, il cibo spazzatura e tutte le cazzate di cui
dispongono perchè la loro unica storia la tengono segregata in Riserve,
gli eroi americani non esitavano a sganciare due bombe atomiche sul
Giappone, che si era già arreso ai russi, eliminando in un secondo
migliaia di civili, incenerendo bambini nelle scuole, mamme, anziani,
per dimostrare la propria supremazia militare al mondo.
Direi che c'è poco da festeggiare!

Paride Mori: ritirata la medaglia alla memoria



 
 
 

GENIALITA'

Post n°695 pubblicato il 19 Aprile 2015 da IndianaOglala


Articoli tratti dalla Gazzetta di Parma

Uomo e cane: è lo sguardo che accende l'amore

Cane e padrone si guardano con gli occhi dell’amore, proprio
come fanno madre e figlio. Una ricerca svela come il contatto
visivo generi nel cervello di entrambi un’impennata dell’ormone
dell’amore


Furbo come un cavallo.
Questo elegante animale possiede capacità
cognitive evolute e memoria a breve termine

I cavalli sono animali furbi, capaci di comprendere e di
seguire le indicazioni date dagli esseri umani, quando
questo risulta essere per loro conveniente. 
Potrebbe sembrare un’ovvietà, soprattutto per coloro che
conoscono ed amano questi splendidi animali, ma questo era
assioma non dato per scontato dalla letteratura scientifica,
almeno fino a prima della pubblicazione sulla rivista “Applied
Animal Behaviour Science” di uno studio condotto dai ricercatori
del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di
Pisa che ha per la prima volta dimostrato che gli eleganti
quattro zampe possiedono capacità cognitive evolute e
memoria a breve termine. 

La ricerca, svolta da Paolo Baragli e Claudio Sighieri
dell’Ateneo toscano con la preziosa collaborazione di Paola
Lovrovich dell’“Italian Horse Protection Association”, ha preso
in esame ventiquattro cavalli: suddivisi in due gruppi, gli
equini sono stati messi di fronte a tre secchi, identici
nell’aspetto e capovolti, sotto uno dei quali era stato nascosto
dagli studiosi un pezzo di carota. 
Se il primo gruppo di animali aveva il compito di scoprire
dove si trovasse l’ortaggio senza ricevere alcuna indicazione
da parte del team scientifico, il secondo gruppo poteva
osservare la persona che si avvicinava al secchio prescelto,
nascondeva la carota e quindi si allontanava.
«Nel corso della prova i cavalli – ha spiegato il ricercatore
Paolo Baragli - hanno dimostrato di saper cambiare la propria
strategia di ricerca per raggiungere il loro obiettivo, cioè
la carota, nel più breve tempo possibile, a prescindere anche
dagli indizi forniti dall’uomo». 
Infatti gli animali appartenenti al gruppo a cui era stata
data la possibilità di vedere la persona che nascondeva la
carota hanno inizialmente sfruttato la preziosa indicazione
loro fornita e con precisione si sono diretti verso il secchio che nascondeva il pezzetto di ortaggio, impiegando tuttavia un
tempo maggiore. Successivamente, col procedere delle prove,
hanno però cambiato strategia, privilegiando la velocità a
discapito della precisione: hanno infatti capovolto tutti e tre
i secchi, con la sicurezza di trovare comunque la carota sotto
uno di essi. 
«I risultati di questo test dimostrano che i cavalli sono
in grado di comprendere e di usare il significato cognitivo
delle indicazioni umane per compiere le proprie scelte – ha
concluso Baragli –, ma sono anche in grado di cambiare la
propria strategia nel momento in cui si rendono conto che
l’informazione ottenuta non è fondamentale per raggiungere
l’obiettivo, soprattutto se può essere conquistato più
velocemente in altro modo. E tutto ciò avviene in un arco
di tempo, cioè la durata dei test, molto breve, ad indicare
il fatto che i cavalli possiedono sofisticate capacità di trovare rapidamente soluzioni diverse ad uno stesso problema,
basandosi sull’esperienza fatta».

Scusate, ma al di là degli studi di ognuno, non trovate
queste "rivelazioni" simili alla scoperta che la terra è
rotonda????
Penso che chiunque viva con un altro animale sappia
benissimo quanto questo sia intelligente ed empatico!
Le mie cavalle sanno benissimo dove trovare le carote,
non hanno bisogno di uno scienziato che attesti quanto siano
intelligenti ed intuitive da arrivare a scassinare le porte!
Che poi lo sguardo tra cane e amico uomo sia come quello
tra madre e figlio, nemmeno qui ci voleva uno studio per
capirlo! Chi vive con un cane o un altro animale conosce
bene la profondaa intensità di certi sguardi.
Io infatti dichiaro sempre di avere figli umani e pelosi,
ed entrambi sono ben felici di questo!
Solo il marito è unicamente umano. Almeno nel corpo......
Aspetto con ansia una ricerca scientifica che attesti
l'intelligenza e i sentimenti umani, le capacità di osservazione
e apprendimento dagli altri animali, il capire il loro
linguaggio e i loro segnali.
La vedo dura, cari scienziati!!! Soprattutto per certi umani!
Intanto io i cavalli me li vivo così


 
 
 

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