Creato da endoke il 25/05/2009

LIBERA NOS, DOMINE

Non costituisco un esempio sono solo fedele a ciò che sono

 

Messaggi del 05/07/2016

Mas ja não vai dar pra explicar...

Post n°1135 pubblicato il 05 Luglio 2016 da endoke

 

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Faccio mio questo testo di Ángeles Caso...

Post n°1134 pubblicato il 05 Luglio 2016 da endoke

... che ho tradotto e pubblico perchè, fatta eccezione per un... ehmmm... piccolo... ehmmm... dettaglio (facilmente individuabile a onor del vero jajajajajajajaja), mi trova assolutamente d'accordo.


Sarà perchè questo Natale tre dei miei amici più cari hanno dovuto affrontare inaspettatamente delle gravissime malattie. O perchè, per fortuna mia, il mio compagno è un uomo che non possiede nulla di materiale però ha il cuore e la testa più sani che ho conosciuto ed ogni giorno imparo da lui qualcosa di importante. O forse perchè, a questo punto della mia esistenza, ho giá vissuto le sufficienti ore buone e cattive per mettere le cose al loro posto. Sará, forse, perchè qualche angelo divino della saggezza è passato qui vicino ed ha lasciato che arrivasse a me un po' del suo respiro. Il fatto è che ho la sensazione -almeno la sensazione- di aver iniziato a capire un po' questa cosa che chiamano vita.

Quasi nulla di ciò che crediamo sia importante, mi sembra tale. Nè il successo, nè il potere, nè il denaro oltre il minimo imprescindibile per vivere con dignità. Me ne frego delle corone di alloro e delle adulazioni sporche. Così come me ne frego del fango dell'invidia, della maldicenza e del giudizio altrui. Allontano i lamentosi e quelli di malumore, gli egoisti e gli ambiziosi che aspirano riposare dentro tombe piene di onori e conti bancari, sulle quali mai nessuno verserà una sola lacrima nella quale ci sia una minima particella di vera pena. Detesto le auto di lusso che sporcano il mondo, i cappotti di pelliccia strappati ad un corpo tiepido e palpitante, i gioielli fabbricati sulle pene di uomini schiavi che periscono nelle miniere di smeraldi e di oro in cambio di un tozzo di pane.

Rifiuto il cinismo di una società che pensa solo al proprio benessere disinteressandosi del malessere degli altri, in base al quale costruisce la propria sconfitta. E i maledetti indifferenti che non si mettono mai nei guai. Indico con il dito gli ipocriti che depositano una moneta nelle lotte delle missioni ma che non condividono il tavolo con un immigrante. Quelli che ti applaudono quando sei regina e ti abbandonano quando ti vengono le piaghe. Quelli che credono sia importante solo avere e mostrare invece di sentire, pensare ed essere.

E adesso, adesso, in questo momento della mia vita, non voglio quasi nulla. (Voglio) appena la tenerezza del mio amore e la gloriosa compagnia dei miei amici. Un po' di grasse risate e un po' di parole affettuose prima di andare a letto. Il ricordo dolce dei miei defunti. Un paio di alberi dall'altra parte dei vetri e un pezzo di cielo in cui si affaccino la luce e la notte. Il miglior verso del mondo e la più bella delle musiche. Per il resto potrei mangiare patate bollite e dormire per terra sempre che la mia coscienza sia tranquilla.

Voglio anche, questo si, mantenere la libertà e lo spirito critico per i quali pago con gusto qualunque prezzo si debba pagare. Voglio tutta la serenità per sopportare il dolore e tutta l'allegria per godere il meglio. Un quotidiano istante di bellezza. Sentire disperatamente la mancanza di coloro che dovranno andarsene perchè ho avuto la fortuna di averli al mio fianco. Non ritornare mai da nulla. Continuare a piangere ogni volta che qualcosa lo meriti, ma senza lamentarmi per nessuna sciocchezza. Non diventare mai, mai una donna rancorosa, succeda quel che succeda. E che il giorno che mi toccherà andarmene, (voglio che) un pugno di persone pensino che sia valsa la pena che io sia passata da queste parti. Voglio solo questo. Quasi nulla. O tutto.

 

... Será porque tres de mis más queridos amigos se han enfrentado inesperadamente estas Navidades a enfermedades gravísimas. O porque, por suerte para mí, mi compañero es un hombre que no posee nada material pero tiene el corazón y la cabeza más sanos que he conocido y cada día aprendo de él algo valioso. O tal vez porque, a estas alturas de mi existencia, he vivido ya las suficientes horas buenas y horas malascomo para empezar a colocar las cosas en su sitio. Será, quizá, porque algún bendito ángel de la sabiduría ha pasado por aquí cerca y ha dejado llegar una bocanada de su aliento hasta mí. El caso es que tengo la sensación –al menos la sensación– de que empiezo a entender un poco de qué va esto llamado vida.

Casi nada de lo que creemos que es importante me lo parece. Ni el éxito, ni el poder, ni el dinero, más allá de lo imprescindible para vivir con dignidad. Paso de las coronas de laureles y de los halagos sucios. Igual que paso del fango de la envidia, de la maledicencia y el juicio ajeno. Aparto a los quejumbrosos y malhumorados, a los egoístas y ambiciosos que aspiran a reposar en tumbas llenas de honores y cuentas bancarias, sobre las que nadie derramará una sola lágrima en la que quepa una partícula minúscula de pena verdadera. Detesto los coches de lujo que ensucian el mundo, los abrigos de pieles arrancadas de un cuerpo tibio y palpitante, las joyas fabricadas sobre las penalidades de hombres esclavos que padecen en las minas de esmeraldas y de oro a cambio de un pedazo de pan.

Rechazo el cinismo de una sociedad que sólo piensa en su propio bienestar y se desentiende del malestar de los otros, a base del cual construye su derroche. Y a los malditos indiferentes que nunca se meten en líos. Señalo con el dedo a los hipócritas que depositan una moneda en las huchas de las misiones pero no comparten la mesa con un inmigrante. A los que te aplauden cuando eres reina y te abandonan cuando te salen pústulas. A los que creen que sólo es importante tener y exhibir en lugar de sentir, pensar y ser.

Y ahora, ahora, en este momento de mi vida, no quiero casi nada. Tan sólo la ternura de mi amor y la gloriosa compañía de mis amigos. Unas cuantas carcajadas y unas palabras de cariño antes de irme a la cama. El recuerdo dulce de mis muertos. Un par de árboles al otro lado de los cristales y un pedazo de cielo al que se asomen la luz y la noche. El mejor verso del mundo y la más hermosa de las músicas. Por lo demás, podría comer patatas cocidas y dormir en el suelo mientras mi conciencia esté tranquila.

También quiero, eso sí, mantener la libertad y el espíritu crítico por los que pago con gusto todo el precio que haya que pagar. Quiero toda la serenidad para sobrellevar el dolor y toda la alegría para disfrutar de lo bueno. Un instante de belleza a diario. Echar desesperadamente de menos a los que tengan que irse porque tuve la suerte de haberlos tenido a mi lado. No estar jamás de vuelta de nada. Seguir llorando cada vez que algo lo merezca, pero no quejarme de ninguna tontería. No convertirme nunca, nunca, en una mujer amargada, pase lo que pase. Y que el día en que me toque esfumarme, un puñadito de personas piensen que valió la pena que yo anduviera un rato por aquí. Sólo quiero eso. Casi nada. O todo. (Angeles Caso)


EndokeQueJamà
sHablaPorHablar

 
 
 

Avevo sempre saputo che
il vero amore è al di sopra di tutto
e che sarebbe stato meglio morire,
piuttosto che cessare di amare.
Ma pensavo che solo gli altri
ne avessero il coraggio.
In quel momento, invece,
scoprivo di esserne capace anch'io.
Anche se avesse dovuto significare
partenza, solitudine, tristezza,
l'amore valeva comunque
ogni centesimo del suo prezzo.
(Paulo Coelho)


 

 

Quem nos decepciona
não necessariamente
não presta.
Ás vezes,
a decepção é causada
por nós mesmos
que esperamos
das pessoas além
do que elas podem dar...
Especialmente por...
compararlas conosco.

 

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