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Akira Kourosawa: "Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.

 

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C'era una volta in America...

Post n°5 pubblicato il 16 Marzo 2012 da LI.ST.EN
 

Regia: Sergio Leone ****** Musiche: Ennio Morricone

Cast

Elizabeth McGovern: Deborah Gelly
James Woods: Max
Robert De Niro: David "Noodles" Aaronson
Treat Williams: Jimmy O'Donnell
Joe Pesci: Frankie
Burt Young: Joe
Tuesday Weld: Carol
William Forsythe: Cockeye
Robert Harper: Sharkey
Richard Bright: Chicken Joe
Danny Aiello: Il capo della polizia
Mario Brega: Mandy
Olga Karlatos: Donna teatro marionette
James Russo: Bugsy
Paul Herman: Monkey
Jennifer Connelly: Deborah, da giovane
Darlanne Fluegel: Eve
Brian Bloom: Patsy, il ragazzo
James Hayden: Patsy
Baxter Harris: Il terzo reporter
Estelle Harris: La madre di Peggy
Richard Foronjy: Whitey
Marcia Jean Kurtz: La madre di Max
Larry Rapp: Fat Moe
Dutch Miller: Van Linden
Gerard Murphy: Crowning
Amy Rider: Peggy
Ray Dittrich: Trigger
Frank Gio: Beefy
Karen Shallo: La signora Aiello
Angelo Florio: Willie The Ape
Scott Tiler: Noodles, da ragazzo
Rusty Jacobs: Max ragazzo e suo figlio David
Adrian Curran: Cockeye, da ragazzo
Mike Monetti: Fat Moe, il ragazzo
                                    Noah Moazezi: Dominic                                       


 

C'era una volta in America  è un film del 1984 diretto da Sergio Leone,
con Robert De Niro, James Woods e Elizabeth McGovern.
Basata sul romanzo di Harry Grey The Hoods (Mano armata, del 1952)
pubblicato poi successivamente con il titolo di
Once Upon a Time in America,
la pellicola narra, nell'arco di quarant'anni (dagli anni venti ai sessanta),
le drammatiche avventure di David Aaronson detto Noodles (De Niro)
e del suo amico Maximilian Bercovicz detto Max (J. Woods), nel loro progressivo passaggio dal ghetto ebraico
all'ambiente della malavita organizzata nella New York
del proibizionismo e del post-proibizionismo.

La trama

Il quartiere ebraico della New York anni '20
è il campo d'azione di una piccola banda di ragazzini.

 


Li capeggiano Max e Noodles. La strada è il loro regno
e qui compiono scippi, furtarelli,
ricatti al poliziotto di zona e così via.


I ragazzi crescono e,
nonostante sia l'epoca buia del proibizionismo,
alla loro cassa comune, che hanno istituito in perfetto accordo,
affluiscono numerosi proventi
che vengono delle loro astute esercitazioni.


Noodles è da sempre innamorato di Deborah,
una graziosa ragazza ebrea
figlia del proprietario di uno dei bar del quartiere,
seria e tenace nel suo intento di studiare e di imparare a ballare,
per diventare una autentica "star".
La banda fa un salto di qualità quando un tizio la incarica,
su commissione di un "boss" di un'altra città,
di assaltare e rapinare un laboratorio di diamanti.

Il colpo riesce. Noodles violenta sul posto una impiegata, Carol,
che diventerà amante di Max.
Ma, al momento della consegna dei preziosi,
uno del gruppo fa fuori tutti i committenti.

 


A questo punto cominciano le perplessità e le resistenze di Noodles,
mentre Max si fa sempre più cinico e spietato.
Il proibizionismo finisce,
ma gli affari della banda continuano con successo
e con una clientela sempre più larga.
Il vecchio bar del padre di Deborah viene rilevato e trasformato
in loro base e locale di lusso:
il gruppo si trova sempre più coinvolto in affari loschi,
tra gli altri l'appoggio, voluto da un partito,
ad una delle parti di una grossa vicenda sindacale
con conseguenti vincoli e sparatorie,
in una "escalation" di cui Noodles avverte tutti i rischi.

Max ha meditato a lungo su di un suo antico progetto
che ora ritiene doversi attuare:
l'attacco al furgone dei valori della Federal Reserve Bank,
una impresa di eccezionale difficoltà.
Noodles, sicuro com'è che essa si concluderà con un massacro,
per salvare l'amico avverte la polizia.
Tre banditi resteranno sul terreno ma non Max,
che si è fatto sostituire.

 

 Così sarà di un altro il corpo sfigurato che Noodles seppellirà
nella sontuosa tomba che ha fatto erigere.
Noodles, cerca invano di convincere Deborah,
che è diventata una vera e propria diva,
della sincerità del suo amore.
Ma quando lei lo rifiuta e lo allontana poiché
da sempre lo considera un inetto, la violenta.
Le loro strade divergono, i dolci ricordi dell'adolescenza
sembrano cancellati per sempre e Noodles è ormai solo.
Spesso si rifugia in una fumeria d'oppio per tentare di dimenticare
o sognare i vecchi tempi, l'amicizia e gli affetti.
Un giorno riceve un misterioso invito:
lo sconosciuto senatore Bailey,
lo prega di intervenire ad una festa nella sua villa.
Sempre diffidente, Noodles cerca Deborah
e si reca nel camerino della donna in cerca di aiuto.

 


Sono passati 30 anni. Deborah lo implora di non andare dal senatore,
il quale altri non è che Max,
di cui lei è l'amante e da cui ha avuto un figlio.
Max, il vecchio amico, è ormai un politico in carriera ma,
al tempo stesso, un finanziere rovinato e sotto inchiesta.
Noodles si presenta all'incontro: il suo distacco è totale
perché Max gli ha tolto veramente tutto, donna e denaro.
Ma allorché l'invecchiato e terrorizzato amico, che è davvero nei guai
e teme di essere fatto fuori, gli pone davanti una rivoltella,
affinché lo uccida dietro un forte compenso,
Noodles rifiuta e se ne va.
Per tornare, anche lui invecchiato e ormai deluso,
nel quartiere della loro infanzia, inseguendo ancora immagini e ricordi sbiaditi, ma favolosi.

 

 

 

La colonna sonora

Amapola è un termine spagnolo, che significa papavero,
ed è il titolo di una canzone popolare, composta appunto in
lingua spagnola  negli anni '20. Molto amata da subito,
conobbe tantissime interpretazioni,
compresa quella di Andrea Bocelli.
Una sua fantastica versione strumentale
diretta dal maestro Ennio Morricone,
divenne un importante tema conduttore del film
"C'era una volta in America".
Nel film viene eseguita in numerose varianti.
Nelle scene del 1922 ne sentiamo una versione jazz
al grammofono sulle cui note danza la giovane Deborah.
Nel 1932 viene esefìguita dalla jazz band di Fat Moe
in un bar clandestino.
Infine ne sentiamo una versione per archi
durante l'appuntamento tra Noodles e Deborah.

 Amapola nel film non è cantata,
proprio per permettere a ciascuno di noi
di entrare nella dimensione del sogno,
che per altro è la cifra caratteristica di tutto il racconto,
che si svolge tra continui flashback e flasforward
quasi ad indicare che il presente non esiste.
Così come anche nella canzone originaria si evince
che anche  Amapola non è facilmente definibile,
è un'anima doppia: la notte e il giorno,
donna dolce, ma anche amante appassionata.
E tutto ciò inserito a volte in contrasto, a volte in armonia
in questa pellicola in cui
i maschi sono violenti e le donne maltrattate...

Once upon a time,
a differenza del precedente è un brano originale
che Ennio Morricone compose per il film.
a sua collaborazione con il regista Sergio Leone
deriva dall'amicizia che unì i due
fin dai tempi della scuola e
iniziò effettivamente nel 1964.
Per lui scrisse alcune delle sue migliori colonne sonore,
che hanno sicuramente contribuito al successo dei film,
facendoli diventare dei veri capolavori.
Ancor oggi nei suoi concerti, il maestro Morricone
dedica una sezione al regista Leone.
Il suo stile è inconfondibile,
le sue composizioni sono coinvolgenti,
gli arrangiamenti da sogno
tanto da trasportare davvero chi le ascolta
in una dimensione lontana dalla realtà.
In questo film la musica,
ha la funzione importantissima di sottolineare
ed intensificare le emozioni,
come un narratore esterno che racconta con le note,
come disse un famoso critico.
Contribuisce cioè a veicolare
il contenuto di questo grandioso affresco dell' America
con la sua incredibile duttilità
tra la più struggente malinconia
e una dolce energia vitale...

 

 

Prossimamente vi presentiamo:

LI.ST.EN

A presto...

 
 
 
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