Akira Kourosawa: "Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.
Sylvester Stallone:Rocky Balboa Carl Weathers:Apollo Creed Burgess Meredith:Mickey Goldmill Talia Shire:Adriana Pennino Burt Young:Paulie Pennino Tony Burton: Tony "Duke" Evers Thayer David: Jergens Joe Spinell: Tony Gasco (Gazzo) Jimmy Gambina:Mike Al Silvani: Al Salvani Joe Sorbello: Buddy Pedro Lovell:Spider Rico Lavelle Roby:Mary Anne Creed Jodi Letizia: Marie Bill Baldwin:annunciatore Joe Frazier:se stesso Diana Lewis:se stessa Stan Shaw:Dippe
La trama
Rocky Balboa ( Sylvester Stallone) è un pugile dilettante di Philadelphia che non riesce a sfondare a causa di vari motivi . Per questa ragione, il suo allenatore Mickey Goldmill (B. Meredith) gli sequestra l'armadietto e non perde occasione di fargli notare quanto lo consideri scadente come pugile tanto che lo definisce una scamorza. Quando non combatte, Rocky guadagna denaro facendo lo "strozzino" per Mr. Gasco (Joe Spinell) , un gangster italo-americano che comanda in un quartiere di periferia della città. Il migliore amico di Rocky è Paulie Pennino (Burt Young), italo-americano come lui, che lavora presso una macelleria e con il quale si incontra spesso al bar del quartiere.
Paulie ha una sorella minore, Adriana Pennino (Talia Shire), da cui Rocky è attratto. La ragazza, però, è molto timida ed esce di casa solo per andare al lavoro presso un negozio di animali. Il giorno del ringraziamento, Paulie riesce a far uscire Rocky con Adriana e alla fine lui riesce a strapparle un bacio. Adriana finalmente vince parte della propria timidezza e, dopo qualche giorno, decide di fidanzarsi ufficialmente con il pugile.
Nel frattempo, l’imbattuto campione del mondo dei pesi massimi Apollo Creed ( C.Weathers) giunge a Philadelphia alla ricerca di uno sfidante per un match organizzato per festeggiare la ricorrenza del Bicentenario degli Stati Uniti D’America. Poiché lo sfidante ufficiale si è infortunato, dando così forfait per il match che si terrà 35 giorni dopo, e nel quale il campione metterà in palio il titolo mondiale dei pesi massimi, Apollo decide di dare a un perfetto sconosciuto di Philadelphia l'occasione di affrontarlo per il titolo, cogliendo l'occasione per accrescere la propria già immensa popolarità. Quasi per caso, trova sull'annuario dei pugili proprio il nome di Rocky, soprannominato "lo stallone italiano", e incarica i suoi agenti di contattarlo. Per il ventottenne pugile italo-americano si tratta di un'occasione unica, destinata a cambiare la sua vita dal punto di vista sia economico che sociale, grazie alla quale poter diventare "un eroe" agli occhi della gente e non essere più visto solamente come un bullo di periferia.
Dopo essersi riappacificato con il suo ex allenatore Mickey Goldmill, che si offre di fargli da manager, Rocky inizia un duro periodo di allenamento per le strade della città
e nella palestra di Mickey.
Arriva il giorno della grande sfida e Rocky si presenta in gran forma, benché i telecronisti lo diano già per sconfitto in partenza. Dopo il trionfale arrivo sul ring di Apollo, il quale inscena uno sfarzoso siparietto in cui fa il suo ingresso dapprima nei panni di George Washington e poi dello Zio Sam, inizia l'incontro: Rocky riesce a dimostrare le sue doti già nel primo round, riuscendo a mettere al tappeto il campione del mondo per la prima volta.
La sfida, che doveva rivelarsi soltanto una farsa, si trasforma invece in un durissimo scontro per il campione. Nonostante Creed si impegni al massimo delle sue energie e tempesti di diretti l'avversario
Rocky riesce a resistere in piedi fino al 15º round, al quale entrambi i pugili giungono stremati. Rocky riesce a colpire in maniera devastante Creed e a farlo barcollare seriamente, ma il campione si salva grazie alla campana che sancisce la fine del match. Viene dato il verdetto: Creed vince ai punti e conserva il titolo di campione del mondo, ma il pubblico acclama a gran voce il nome di Rocky che, dopo aver scacciato i giornalisti che lo circondano, abbraccia Adriana che è appena riuscita a salire sul ring, eludendo le forze dell'ordine grazie anche all'aiuto di Paulie.
I due si dichiarano il reciproco amore, coronando in un concentrato di emozioni il giorno più bello della loro vita.
La colonna sonora
La brillante colonna sonora che ha fruttato miliardi all'autore Bill Conti è sicuramente all'altezza del film. Le sue vibranti note nei diversi momenti della storia danno allo spettatore un' emozione totale, trasportandolo non solo visivamente, ma completamente all'interno delle scene, dall'allenamento al combattimento, al post combattimento. La canzone del tema principale, "Gonna Fly Now" fu composta in una sola settimana e ricevette una nomination all'Oscar per la miglior canzone.
Da allora è diventata talmente famosa che si può affermare faccia parte della cultura popolare americana tanto da essere suonata in occasione di moltissimi eventi sportivi, soprattutto, naturalmente, nella città di Philadelphia. Nel film, infatti, essa accompagna l'allenamento quotidiano di Rocky e finisce quando egli completa la salita della scalinata che porta al Philadelphia Museum of Art e solleva le braccia in segno di vittoria.
Compare poi anche in RockyII dove un coro di bambini ne canta il ritornello. Dal punto di vista del testo è semplicissima e brevissima, ma sintetizza molto bene il mix di ingenuità e passione che il film trasmette e che arriva dritto al cuore degli spettatori. E' la parte orchestrale che ci fa capire a livello emotivo come la parola chiave della vicenda sia "motivazione": quando si ha a cuore un obiettivo non si lascia nulla di intentato per raggiungerlo e nulla sembra così difficile da non provare almeno a superarne l'ostacolo. Rocky è un signor nessuno, inizialmente senza ambizione e rassegnato, ma quando qualcuno instilla nel suo cuore la speranza di cogliere l'occasione della sua vita... beh, cambia totalmente. Ed è bello pensare che tutti noi possiamo avere l'opportunità per volare alto come suggerisce la canzone e sta solo a noi saperla cogliere. Certo, non si ottiene nulla senza fatica e quindi ecco le meravigliose immagini che la musica accompagna in cui è evidente il freddo, la fatica, l'impegno che il protagonista affronta e la determinazione che lo porterà alla vittoria.
La scalinata che egli sale, accompagnato dal crescendo della musica è un’immagine significativa: per arrivare in alto è necessario fare fatica, stringere i denti e credere fortemente nelle nostre possibilità. La vittoria poi arriverà.
Riconoscimenti: 1977 - Premio Oscar
Miglior film a Irwin Winkler e Robert Chartoff Migliore regia a John G. Avildsen Miglior montaggio a Richard Halsey e Scott Conrad Nomination Miglior attore protagonista a Sylvester Stallone Nomination Miglior attrice protagonista a Talia Shire Nomination Miglior attore non protagonista a Burt Young Nomination Miglior attore non protagonista a Burgess Meredith Nomination Migliore sceneggiatura originale a Sylvester Stallone Nomination Miglior sonoro a Harry W. Tetrick, William L. McCaughey, Lyle J. Burbridge e Bud Alper Nomination Miglior canzone (Gonna Fly Now) a Bill Conti, Carol Connors e Ayn Robbins
1977 - Golden Globe
Miglior film drammatico Nomination Migliore regia a John G. Avildsen Nomination Miglior attore in un film drammatico a Sylvester Stallone Nomination Miglior attrice in un film drammatico a Talia Shire Nomination Migliore sceneggiatura a Sylvester Stallone Nomination Miglior colonna sonora a Bill Conti
1978 - Premio BAFTA
Nomination Miglior film Nomination Migliore regia a John G. Avildsen Nomination Miglior attore protagonista a Sylvester Stallone Nomination Migliore sceneggiatura a Sylvester Stallone Nomination Miglior montaggio a Richard Halsey
1977 - David di Donatello
Miglior attore straniero a Sylvester Stallone
2006 - National Film Preservation Board
National Film Registry inserito nella lista di film preservati nel National Film Registry
e altri riconoscimenti ancora.....
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Oggi 14 luglio, Sage Stallone, figlio trentaseienne di Silvester è stato trovato morto nella sua casa a Hollywood. Rimangono un padre ed una madre devastati dal dolore. Abbiamo sentito di doverlo scrivere qui, un post in corso e dedicato al grande Stallone al quale ci stringiamo in un simbolico grande abbraccio, Liliana, Steff ed Enzo.
Inviato da: anna1564
il 18/01/2015 alle 21:51
Inviato da: notedamore
il 22/07/2014 alle 14:25
Inviato da: avvbia
il 20/02/2014 alle 11:10
Inviato da: gucciardirosalia
il 19/02/2014 alle 19:49
Inviato da: Eva69bs
il 19/02/2014 alle 17:06