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La NASA conferma le strutture lunari artificiali

 
Nel 1996 gli scienziati e gli ingegneri della NASA durante un incontro, hanno riferito i risultati delle loro scoperte alla stampa. Hanno ammesso per la prima volta che strutture e oggetti artificiali sono stati scoperti sulla Luna. Naturalmente ne hanno parlato in modo molto cauto, citando anche l'avvistamento di UFO, dichiarando che era possibile la presenza di manufatti ma che era ancora tutto in fase di studio e che i risultati ufficiali sarebbero stati resi noti al termine delle ricerche.
Durante l'incontro vennero mostrati filmati e fotografie ottenute dalle missioni Apollo e dalla sonda Clementine, che mostravano tracce evidenti della presenza di un'attività aliena sulla Luna.
Alla domanda lecita sul perché questi dati non erano mai stati resi pubblici, la NASA dichiarò che il motivo principale era il timore della reazione che la gente avrebbe potuto avere sapendo che il nostro satellite era o era stato abitato da alieni, 'visto che tutto questo andava oltre la volontà della NASA'.
A quanto pare, nonostante la volontaria ammissione che qualcosa di artificiale ci sia, alcuni sostengono che la NASA ritocchi ancora oggi il materiale video delle sonde prima di divulgarlo.
Hoagland è un ex consulente della NASA, che per oltre 20 anni ha fatto parte di un team scientifico indipendente di analisi degli artefatti progettati in modo intelligente su Marte. Le sue indagini si sono estese fino a comprendere più di 30 anni di dati precedentemente nascosti da NASA, Russia, e Pentagono sulle missioni lunari.
Hoagland ha riferito che mancano circa 700 scatole di dati e videocassette della missione di Apollo 11. Queste registrazioni mancanti sono state effettuate utilizzando una scansione di qualità superiore rispetto a quello che è stato visto nelle trasmissioni dello sbarco sulla luna.

Hoagland sostiene che il motivo della scomparsa di tali dati siano le immagini lunari di strutture composte e geometriche, scomode per chi vuole nascondere una realtà ormai nota, della testimonianza di un artefatto di un'antica civiltà che una volta abitava la luna.
Hoagland ritiene che una specie di alieni abbia usato la Luna come base durante la loro attività sulla Terra e che forse sono ancora operativi.
Le rovine delle 'città lunari' si estendono per molti chilometri; enormi cupole, numerose gallerie e altre costruzioni aliene portano gli scienziati a riconsiderare la luna non solo come un ammasso di polvere.
Alcuni oggetti sulla superficie lunare, parzialmente distrutti, non possono essere catalogati come formazioni naturali, dato che essi mostrano una formazione complessa e una struttura geometrica.

Vari manufatti sono stati scoperti in 44 regioni lunari. Il "NASA Goddard Space Flight Center" e lo "Houston Planetary Institute" stanno indagando su queste aree. Misteriosi scavi a forma di terrapieno sono stati scoperti vicino al cratere Ticho, gli scavi concentrici esagonali e l'entrata della galleria sul lato è simile all'effetto delle aperture ottenute con le mine. Vicino al cratere Copernicus è stata scoperta una cupola trasparente che sembra emanare una luce bianca e blu.
Ci sono foto di quello che sembra un hangar sotterraneo e di una zona rettangolare dalle dimensioni enormi.

Gli astronauti dell'Apollo 10 hanno scattato una foto di un oggetto lungo un miglio che è stato chiamato "The Castle". L'oggetto ha un'altezza di 14 chilometri e getta un'ombra distinta sulla superficie lunare. Sembra che l'oggetto sia formato da numerose unità cilindriche e da una congiunzione che li unisce. La struttura interna del "Castle" è visibile chiaramente in una delle immagini e dà l'impressione che alcune parti dell'oggetto siano trasparenti.

Alla fine dell'incontro, quando Hoagland ha richiesto, gli originali delle immagini riguardanti il "Castle", non è stata reperita alcuna immagine utile. Esse sono scomparse anche dall'elenco di immagini fatte dall'equipaggio dell'Apollo 10. Nell'archivio della NASA sono state trovate solo le immagini scadenti dell'oggetto, che non ne mostrano la struttura interna.