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Post n°15 pubblicato il 04 Settembre 2008 da Genshiken
 

 VENEZIA....E DUE


NON SOLO MIYAZAKI

E due.....siamo ancora qui a parlare di Venezia della mostra cinematografica. Ma tranquilli, stavolta non parleremo ancora di Miyazaki (anche se sarei tentato :p) ma di un altro film animato nipponico di un altro mito: MAMORU OSHII


Mamoru chi???

Se questo nome vi dice poco..beh credo dobbiate quanto meno fare una piccola ricerca e vedervi un suo film, di sicuro non ne rimarreste indifferenti. Se Miyazaki viaggia sul fronte "favolistico" (termine a dir poco limitativo per il maestro), Oshii esplora contenuti più adulti e crudi utilizzando come mezzo il disegno animato. Veri e proprio film disegnati, quelli di Oshii vengono utilizzati come metro di paragone per il cinema d'animazione d'autore;un capolavoro come GHOST IN THE SHELL (ad oggi uno dei film cyber punk migliori mai prodotti) rimarrà per sempre nell'olimpo dei capolavori animati.
Ma non solo anime....Oshii si è cimentato anche in film con attori in carne ed ossa dando ugualmente sfogo alla sua strabordante fantasia.


Un piccolo passo verso....


Perchè è importante la presenza di Oshii qui a Venezia? La situazione degli anime e dei manga sicuramente è migliorata rispetto a 10 anni fa (almeno qui in Italia), ma siamo ancora anni luce dal raggiungimento della giusta considerazione che essa merita: ossia un genere comune quale può essere la letteratura, la cinematografia generale e la musica. Esiste buona e pessima musica, come esistono romanzi per bambini e per adulti, così come esistono film trash e film d'autore...giusto? Discorso semplicissimo, no? Eppure questo discorso non viene mai applicato agli anime nippo delegati all'eterno ruolo di robetta per bimbetti scemi. Con Miyazaki (e proprio Venezia è un ottimo esempio) pian piano questo luogo comune pian piano si sta sgretolando....grazie a lui ci si sta rendendo conto che l'animazione giapponese può essere poetica, elegante, raffinata, capace di far sognare grandi e piccini...in una parola sola: può essere di gran qualità.
Ok, gran merito, ma si sa...spesso in questo campo, gli attacchi di tontaggine sono all'ordine del giorno e si corre il rischio che si applichi una forumla pericolosa, ossia: ANIMAZIONE DI QUALITA'--HAYAO MIYAZAKI e stop!!! Riconoscere nel papà di Totoro l'unico autore valido del vastissimo panorama nipponico sarebbe un'errore spaventoso, in quanto, credetemi, ci sono tantissimi registi che definire grandiosi è il minimo: Satoshi Kon, Osamu Dezaki, Otomo, Rintaro, Kawajiri, Watanabe e...Oshii. Ecco perchè la presenza di quest'ultimo al cinefestival lagunare è importante almeno quanto quella di Miyazaki e forse più. Per dimostrare che l'animazione giappo non è SOLO Ponyo o almeno è ANCHE Ponyo, ma può essere anche The Sky Crawlers.

Sperando che le menti illuminate della critica italiana (ma non solo) di aprino....vi lascio come di consuetudine ormai alla rassegna stampa(decisamene più scarna rispetto a quella del post precedente a conferma delle mie parole) sul film di Oshii (Ths Sky Crawlers appunto) che è stato proiettato ieri pomeriggio nelle sale lagunari:
Mamoru Oshii, di diritto facente parte del poker di geniali registi d’animazione giapponesi (in buona compagnia con Miyazaki, Satoshi Kon e Katsuiro Otomo),
ritorna dopo soli quattro anni ("soli" per i suoi standard) con un
nuovo film d’animazione, dopo la felice e stramba incursione nel
mockumentario presentata lo scorso anno a Venezia.
Coprodotto dalla solita I.G. ma con la partecipazione di colossi del
calibro della Nippon Television Network, Bandai Visual e Warner Bros., The Sky Crawlers
aveva sulla carta tutte le credenziali per creare attesa negli
spettatori e negli addetti ai lavori. Il risultato certamente non
delude, ma andrebbe fatto un discorso certamente approfondito.Sembra, infatti, che Oshii abbia voluto semplificare,
affettare grossolanamente la propria personale poetica, già
sguinzagliata, ed è l’esempio più clamoroso, nella dittico di Ghost in the Shell,
in modo da elevare il suo status di regista da fenomeno di nicchia e di
culto, letteralmente adorato da un’intera generazione di otaku, a
popolare autore che lavora in favore di una target più ampio. La
pellicola in questione, quindi, andrebbe osservata sotto due diverse
lenti: andrebbe prima analizzata come film in sè, quindi
contestualizzata all’interno della filmografia del regista. Nel primo
caso trarremmo una conclusione piuttosto positiva; The Sky Crawlers,
infatti, è un lavoro molto pulito, lineare, che si lascia furbescamente
prendere sotto gamba dallo spettatore nella prima parte, sviluppandosi
in maniera lenta e, apparentemente, girando a vuoto, per poi nella
seconda incalzarlo e costringerlo a rivalutare il film nell’insieme. Un
film solido e denso, quindi, dallo spiccato e interessante messaggio
filosofico, che si fa apprezzare anche per i buoni inserti in CGI che
caratterizzano tutte le scene aeree.Poi, come si diceva, bisognerebbe poter vedere la
pellicola sotto una luce diversa, che tiene conto del fatto che Oshii
non è al suo debutto come regista ma che, anzi, ha già prodotto diversi
film di grande valore. In questo caso non si può non constatare come The Sky Crawlers rappresenti un passo indietro rispetto, ad esempio, all’ultima fatica animata del regista (Innocence,
nel 2004). Il film, infatti, risente di una riproposizione un poco
affettata delle tematiche sempre care a Oshii; inoltre si tenga conto
del fatto, già esternato più sopra, che il regista giapponese dà
l’impressione di aver voluto sistematicamente e volontariamente
semplificare e rendere più accessibile e fruibile la sua classica, e
affascinante peraltro, deriva esistenzialista. A livello visivo,
inoltre, l’animazione in 2D è smaccatamente inferiore alla controparte
in CGI; la scelta, sicuramente voluta, lascia assolutamente interdetti.In buona sostanza, comunque, Oshii sembra aver lavorato
ottimamente in vista di una distribuzione internazionale e su vasta
scala del suo ultimo lavoro. Ci si augura solamente che lo zoccolo duro
dei suoi appassionati, che come per ogni regista di grande culto
raggiungono a volte livelli di fanatismo, non abbandoni o boicotti
quello che comunque rimane un buon lavoro, seppur inferiore ai
precedenti. (NON SOLO CINEMA.IT)Non è la vita eterna quella che affligge il giovane Yuichi Kannami, ma
la condanna a vivere perennemente la propria adolescenza, senza un
futuro verso cui guardare e con un passato privo delle fondamenta della
memoria. Per sempre. All'infinito. Almeno che non sopraggiunga la morte
per cause esterne. Egli fa parte dei "kildren", ragazzi che un
misterioso e remoto incidente rese immortali modificando i loro geni, e
che adesso si ritrovano pedine di una logorante guerra tra due
compagnie aeree. Yuichi è infatti un pilota di aerei da caccia
appartenente allo schieramento della Rostock. A causa delle sue innate
capacità, egli viene trasferito alla base europea di Uris, amministrata
dall'algida Suito Kusanagi, per rimpiazzare un esperto e abile kildren
deceduto misteriosamente, forse in battaglia. Le cause reali della
morte vengono infatti costantemente taciute a Yuichi, circondate dal
mistero o forse dal sottile velo dell'omertà. Il ragazzo presto
scoprirà che sono molte le cose a non quadrare nella vicenda e ad
essergli nascoste, tanto che la progressiva emersione dell'inquietante
verità costringerà tutti i personaggi a mettersi in gioco non più solo
sul piano bellico, ma anche su quello dei rapporti interpersonali.
La nuova pellicola di animazione del giapponese Mamoru Oshii (Ghost in the shell, Avalon)
è un raffinato ed elegante film dai ritmi lenti, riflessivi, costanti e
mai accelerati nemmeno nei momenti di battaglia. Creato attraverso una
fusione (a tratti però esagerata e fastidiosa) di digitale e disegno,
questo The sky crawlers possiede infatti una dirompente carica
seducente, prodotta mediante l'uso di colori caldi, sfumature
avvolgenti e atmosfere soffuse, che abbracciano lo spettatore
conducendolo in immagini dalle venature oniriche, impalpabili e
sfuggenti. A ciò contribuisce la splendida e delicatissima colonna
sonora di Kenji Kawai, un accompagnamento musicale che nelle bellissime
sequenze aeree si fa trascinante pur rimanendo in sottofondo, mentre
nei momenti più soft si fa toccante e romantico con delle malinconiche
melodie suonate da un'arpa. The sky crawlers è un film
d'animazione destinato però ad un target prevalentemente adulto, a
causa di una narrazione articolata e di personaggi piscologiamente più
complessi. Lo stile di Oshii riflette perfettamente il tedio di questi
giovani immortali, la loro frustrazione nel sentirsi intrappolati in un
eterno presente, impossibilitati persino a rifugiarsi in ricordi che
solo offuscamente talvolta tornano nelle loro menti. A partire dalle
loro difficoltà nel dare valore a ciò che fanno, il regista costruisce
un riuscito parallelo tra amore e guerra. La linea narrativa del
conflitto bellico è infatti ridotta al minimo, privata di
appronfodimenti politici e sociali (in fondo è solo un'altra tra le
tante guerre che si combattono), mentre quello che rimane al centro
dell'attenzione sono i rapporti umani, gli intrecci intimi tra i
personaggi, perché è proprio partendo dall'interiorità individuale che
Oshii allarga il discorso al genere umano.
La guerra, in una vita priva di passato e futuro, non ha valore, può
essere concepita solo nel suo aspetto ludico, come un gioco per bambini
(in fondo "che senso ha diventare adulti quando si potrebbe morire
domani?") che deve essere reiterato all'infinito, perché solo così può
mantenersi nell'essere umano "l'illusione della pace". Si continua a
combattere perché è necessario, perché in fondo tutto il genere umano è
un eterno bambino destinato a ripercorrere sempre gli stessi passi, a
commettere sempre gli stessi errori. L'unica soluzione appare essere la
morte, l'unica in grado di dare significato alle nostre esistenze,
l'unica cosa che dà valore ad un sentimento forte e devastante come
quello dell'amore, che invece in una vita eterna rischia di diventare
una condanna insopportabile. La splendida riflessione di Oshii culmina
nel finale con un messaggio di speranza: è vero che siamo costretti a
ripercorrere gli stessi passi, ma possiamo decidere il percorso, siamo
in grado di intraprendere altre strade, senza rassegnarci al male. Si
può almeno cercare di cambiare le cose. (rivista online.com)


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Commenti al Post:
Meg_nove
Meg_nove il 04/09/08 alle 11:53 via WEB
Ciao... d'ora in poi faccio parte del Club!^^ Spero di scoprire cose nuove da leggere e guardare. Questo film sembra intrigante, magari lo guardo^^
 
Kagura84
Kagura84 il 04/09/08 alle 18:46 via WEB
checcà io a venezia c'ero pure stata e nn sapevoooo cavolo ci sn stata un mese faaaa e pure cn una mia cara amica otakuuu!! se lo sapevamo...... welcome my dear!!!!
 
Genshiken
Genshiken il 04/09/08 alle 20:44 via WEB
kagura hai proprio sbagliato periodo allora x stare a Venezia ghghghg zorry!! Un mesetto di differenza e magari ti saresti trovata li a chiedere l'autografo a Oshii o Miyazaki :p Meg sei la benevenuta, piglia una sedia e accomodati pure. Kagura-chan fai tu gli onori di "casa"? ^^
 
Kagura84
Kagura84 il 05/09/08 alle 11:47 via WEB
ma non lo sapevooo e nemmeno la mia amica... T_____T buuuuuuwaaa!! T_T cavolo l'autografo.. anche se immagino sarebbe stato un po' difficile avvicinarlo senza un pass. anyway signorsì!... molto piacere, Meg! Io sono Kagura, la picia del Genshiken.. cioè la scem... cioè... il giullar... vabbè vabbè. Il tavolo è quasi sgombro, la postazione a "capotavola" è del capo, io sono vicino alla finestra... eh si.. mi ricordo montagne verdi e le corse di una bambina... (tutti: sta partendo vero?...no è sempre stata così) prendi pure posto dove vuoi tanto ce n'è- Dovrò fare un disegno che ci raffiguri, con il tavolo, e le postazioni, da aggiornare ogni volta. beh non divaghiamo. vuoi una tazza di caffè, tè sakè?
 
 
Genshiken
Genshiken il 05/09/08 alle 20:11 via WEB
E no no!!! Altro che pass!! Ti saresti dovuta infiltrare nella sala come un ninja con tanto di fazzoletto in testa per poi comparira davantia Miyazaki sensei o Oshii sensei sfoderando dalla borsa un block notes e una penna per l'autografo. Suvvia, sei o non sei un membro del Genshiken??? Tsè!!! Gira la sedia verso il muro...sei in castigo!!! (zi zi disegna^^)
 
   
Kagura84
Kagura84 il 06/09/08 alle 15:07 via WEB
*me gira la sedia contro il muro e scrive recensione per farsi perdonare
 
Meg_nove
Meg_nove il 05/09/08 alle 18:04 via WEB
Cappuccino per me e per i miei amici latte, whisky, vino rosé, gin, frullato, vino bianco, brandy, ouzo e sakè... ^^
 
 
Genshiken
Genshiken il 05/09/08 alle 20:12 via WEB
Si ma non so se il tuo amico Jet ci entra cn quel nasone e quel ciuffo al contrario ghghgh p.s. scommetto che il vino rosè è per Francoise
 
 
Kagura84
Kagura84 il 06/09/08 alle 15:07 via WEB
occristian, aspetta che vado a far spesa...
 
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Secondo me il premio come miglior attrice della Mostra del Cinema di Venezia dovrebbe andare al pesciolino Ponyo, la protagonista del film d’animazione del maestro Hayao Miyazaki… Non potevo certo farmi scappare un capolavoro del genere per la mia selezione. Considero Miyazaki il più grande creatore di pop art al mondo”.
Marco Mueller, direttore della Mostra del Festival di Venezia.
 

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