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"Ci sono terribili catastrofi naturali inevitabili a questo mondo, come i terremoti o gli uragani. A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria innaturale perpetrata da Israele ai danni di un popolo che vorrebbe ridotto alla più completa miseria e sottomissione. Una popolazione disperata che non trova il pane e il latte per nutrire i suoi figli. Che non piange neanche più i suoi lutti perché anche agli occhi è stata imposta una dieta ferrea. Il mondo intero non può ignorare questa tragedia e, se lo fa, NON INCLUDETECI IN QUESTO MONDO."
Vittorio Arrigoni da "Restiamo umani"
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Testa matta.
Compleanno della figlia di un'amica. Merenda per tutti al solito agriturismo. Stanno facendo dei lavori di restyling al giardino. Uhm... carino! Nuove aiuole fiorite, una nuova zona con tavoli all'ombra dei lecci, il nuovo forno a legna all'aperto, nessuna apparente altra novità. Era la scorsa settimana, prima che entrasse l'attuale inverno metereologico, e l'aria era calda, i bambini giocavano a nascondino rossi in viso e sudaticci, in ogni anfratto. Improvvisamente le loro urla si levano in coro. Corriamo pensando che qualcuno si sia fatto male ed effettivamente è così. Ma non si tratta di uno di loro... Povera Carpa! Sbattendo le branchie alla ricerca disperata di acqua per riepirsi i polmoni, si spostava in avanti sul fondo della fontana più simile ad un serpente che ad un pesce. Alzava spruzzi di una fanghiglia putrida composta di alghe e detriti che, prima, ricopriva l'acqua e, adesso svuotata la vasca quasi del tutto, si era depositata sul fondo. A farle compagnia due bei rospi seduti sui loro massi. I bambini correvano in tondo intorno alla fontana, chi disperato di fronte agli ultimi istanti della vita del povero animale, chi scagliando sassi sul fondo per cercare di farlo avvicinare per lo spavento al bordo, chi, come la mia, supplicante i propri genitori di fare qualcosa. E chi poteva cascarci decidendo di tentare un'azione di soccorso? Non faccio in tempo a finire di pensare: "Per fortuna c'ho un paio di bermuda e di sandali infrandito..." che già ordino alla Marziana: "Corri a cercare un secchio bello grande, là dietro vicino alle gabbie degli animali..." A passo spedito verso un tavolo per posare il piatto con la pizza che ancora tenevo in mano, scivolo sul breccino. "Non posso rompere il piatto, non posso rompere il piatto... ah.. lì... una sedia... se solo ci arrivo dopo aver lanciato il piatto sul tavolo..." Conclusione. Il piatto non l'ho rotto ma io son finita in ginocchio rovinosamente sui sassi di fronte alla sedia... stile preghiera di una santa. Con gli occhi di tutti puntati addosso, al grido unanime: "Ti sei fatta male. Oddio, vatti a disinfettare quelle ferite!" Noncurante (seeee... noncurante...) continuo la mia corsa verso il proprietario dell'agriturismo. La Marziana nel frattempo aveva portato a termine il suo compito venendomi incontro con un grosso ex-bidone di vernice. "Scusi... le sembrerà strano ma... dove posso riempirlo d'acqua?". "Ah... la dietro c'è una calza? Mille grazie." Riempio il bidone. Mi sciacquo piedi e ginocchia insanguinati. Riparto alla volta della fontana portando il bidone in una mano ed un grosso palettone per l'immondizia, trovato lì vicino, nell'altra. I bambini vedendomi mi incitano, i genitori vedendomi mi fissano esterrefatti, mia figlia guardandomi mi esprime con gli occhi una gratitudine che mi potrebbe far andare a combattere qualsiasi crociata. Mi tolgo i sandali, scavalco l'alto parapetto di ferro che circonda la fontana, faccio un bel salto direttamente dentro alla fanghiglia con in mano il palettone, mi metto all'inseguimento della Carpa. Acchiapparlo? Più facile a dirsi che a farsi. La povera bestiola manifestava tutto il suo disappunto dibattendosi ancora di più e schizzandomi addosso quanta più melma poteva. Se riuscivo a raccogliorla col palettone, lei con un salto si rituffava giù. "Non rimane che acchiapparla con le mani!" ho pensato. Ordunque! Cosa pensereste se in un pomeriggio afoso vi capitasse di imbattervi in una giovane signora vestita a festa, immersa nel fango di una fontana in manutenzione, con un'assembramento urlante tutt'attorno e una grossa Carpa tra le mani? Per favore non ditemelo. "Allungatemi il secchio per favore!" E riesco a depositarci il pesce mezzo tramortito. Ora i bambini gli stanno tutti intorno e cercano di toccarlo. "Piccoli squali!" penso "non ho fatto tutta 'sta fatica e soprattutto 'sta figuraccia per farvi divertire! Ammò... dove lo porto 'sto pesce?" Dovevo completare l'opera e mi si è accesa la classica lampadina. Nei Giardinetti del mio paese (si... si chiamano proprio Giardinetti con tanto di tabella segnaletica... come li chiamavamo da bambini) c'è una piccola fontana... con dentro delle... carpe. Corro alla calza. Mi libero di un po' di fango in eccesso. Mi infilo i sandali. Prendo la borsa. Rapisco la Carpa alle attenzioni dei piccoli astanti. Invito la Marziana a seguirmi. Carico il bidone in auto e mi dirigo alla volta di casa. Lungo il tragitto mi raccomando con lei, una volta arrivate, di avere un'aria indifferente scendendo dall'auto e di seguirmi velocemente verso la fontana. In effetti siamo state fulminee. Meglio di una squadra Swat. Dal bidone direttamente nella fontana comunale, la Carpa guizzava già visibilmente felice e, giuro, con sguardo riconoscente tra le altre carpe. Poi, siamo tornate al compleanno in preda ad una strana euforia. Ora ho ancora le sbucciature sulle ginocchia e sui piedi a ricordarmi la mia "impresa" e quella Carpa con una macchia rossa in fronte che nuota felice nella fontana del mio paese.
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LA MAFIA SBANDA.
La mafia sbanda,
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che l'esistenza non esiste,
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La mafia è il cavallo nero dell'Apocalisse
Che porta in sella un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.
La mafia li commemora
Con ciclopici funerali,
così è stato per te Giovanni
trasportato a braccia da quelli
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di Alda Merini
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il 20/07/2013 alle 10:32