Messaggi del 20/06/2018
Post n°2678 pubblicato il 20 Giugno 2018 da namy0000
“La fede non è un credere cieco a cose misteriose. Diceva sant’Agostino: ‹‹Una fede che non nasce sul terreno della ragione e della libertà non è vera fede››. Viene dato il massimo rilievo alla divinità di Gesù ma non altrettanto alla sua umanità. Ora, questo “scindere” Gesù in due è una eresia pratica, perché lui è uno e indiviso nella sua umanità e nella sua divinità. Non avendo preso sul serio l’umanità di Gesù, abbiamo presentato un cristianesimo disincarnato. Rivolgendosi a persone di convinzioni non religiose ma appartenenti al Movimento dei Focolari, Chiara Lubich ha detto in più occasioni che la loro presenza è importantissima perché, portando i valori umani e mettendo in evidenza Gesù come uomo, ci aiutano a stare con i piedi per terra e a scongiurare il pericolo di cadere in una sorta di angelismo. Per concludere, credo sia necessario e urgente presentare il vero volto di Dio, un volto autenticamente umano, calato nelle vicende della nostra vita. Il Dio che si annuncia non è credibile se è presente solo nelle nostre parole ma non nella nostra vita, nella nostra capacità di impegnarci in modo disinteressato per l’altro Diceva Sartre: ‹‹Se l’uomo esiste, Dio non può esistere››. La critica di Sartre è uno spietato atto d’accusa contro quei credenti che nel loro comportamento non lasciano trasparire i segni dell’amore di Dio, che è accettazione dell’altro e del diverso da sé. Sartre conosce Dio come essere assoluto e come bene assoluto, ma non come amore, forse perché ha incontrato solo uomini religiosi, ma non cristiani capaci di amare – Rosario” (Lettera pubblicata, FC n 24 del 17 giugno 2018). |
Post n°2677 pubblicato il 20 Giugno 2018 da namy0000
“Voglio che questo cuore divorato dall’odio e dall’avarizia, questo nemico dei suoi, lo consideriate con pietà nonostante la sua bassezza; voglio che interessi il cuor vostro” François Mauriac presenta così il protagonista del romanzo Groviglio di vipere. Prosegue: “Tristi passioni gli nascondono, durante la sua tetra vita, la luce che gli è tanto vicina, sebbene un raggio talvolta lo tocchi, quasi lo bruci. Le sue passioni… e soprattutto i mediocri cristiani che l’osservano e che lui stesso tormenta, gli nascondono questa luce”. Mauriac conclude: “Quanti tra noi respingono così il peccatore e lo allontanano da una verità che, attraverso essi, non risplende più! No, non era il denaro che questo avaro amava, non era di vendetta che questo infuriato aveva fame. Il vero oggetto del suo amore lo conoscerete se avrete la forza e il coraggio di stare a sentire quest’uomo fino all’ultima confessione interrotta dalla morte”. (FC n 24 del 17 giugno 2018). |
Inviato da: Penna_Magica
il 08/02/2024 alle 11:19
Inviato da: cassetta2
il 27/12/2023 alle 17:41
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2022 alle 12:06
Inviato da: cassetta2
il 31/08/2022 alle 18:17
Inviato da: cassetta2
il 09/05/2022 alle 07:28