Creato da namy0000 il 04/04/2010

Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

Messaggi del 28/06/2018

Questo sì che è un dramma

Post n°2688 pubblicato il 28 Giugno 2018 da namy0000
 

L’arte di essere fragili, non è solo il quarto libro di Alessandro D’Avenia, è anche il suo manifesto-pensiero. Alle soglie dei 40 anni (è nato il 2 maggio 1977), continua a sentire il bisogno di percepire dentro di sé l’infinito: la promessa di bellezza che può diventare il destino di ognuno di noi. La fragilità, ci racconta nel libro, non è una mancanza, ma ricchezza interiore: perché proprio il suo “inciampare” dentro la vita, può indicarcene il senso profondo. Difficile sostenerlo con la sua platea di lettori forti, gli adolescenti. Oggi, per loro, la fragilità è spesso motivo di scherno, senso di inadeguatezza: fragilità uguale debolezza. Eppure ce l’ha fatta D’Avenia: è riuscito ad arrivare al cuore e al cervello di questi ragazzi facendo intravedere dei buoni motivi per coltivare, e non soffocare, la fragilità. E da chi poteva trarre esempio e sostanza lo scrittore siciliano se non da colui che contiene in sé tutti i semi della fragilità? Il poeta Giacomo Leopardi. Paradossalmente – è di questo paradosso che si nutre il libro edito da Mondadori – è in quella fragilità che – Leopardi manifestava la forza dell’infinito. ‹‹Il dono che mi ha fatto questo libro è stato proprio quello di rivedere questa parola: Fragilità. Oggi è percepita come negativa perché siamo in un’epoca in cui il paradigma di giudizio di una persona sono i risultati, e non la persona stessa. E quindi, se il parametro della felicità è la performance, è chiaro che chi non riesce tutti i giorni a essere perfetto, è tagliato fuori. Fragilità viene dal latino fragilis, “che si spezza facilmente”. A Leopardi la vita aveva spezzato ogni cosa. Il padre non capiva il suo talento, i contemporanei idem, la progressiva cecità, la mancanza di amore. A 39 anni esce di scena. Eppure, memore di questa sua fragilità, che non usò mai come alibi, ha lottato per cercare l’occasione per mettersi faccia a faccia con la vita e creare ciò che poi l’ha reso il più grande poeta moderno italiano››.

Si può donare agli altri la ricerca della bellezza. ‹‹Certo che si può, lo vedo a scuola, tutti i giorni. Ed è quello che sta succedendo nel racconto teatrale tratto dal libro che sto portando in giro: tante persone restano fuori perché i biglietti non bastano. Ma io faccio solo una lezione su Leopardi. Racconto che la bellezza ricevuta e creata è la risposta che l’uomo ha di fronte alla tentazione del nulla››.

Tanti giovani che ti scrivono ogni giorno. Cosa ti sorprende di loro? ‹‹Questa fame straordinaria di felicità, di vocazione. Io che cavolo ci sto a fare qui? Qualcuno mi dica se la mia vita è importante, se serve a qualcosa. E lo smarrimento. Perché li abbiamo generati biologicamente, ma non riusciamo a generarli culturalmente, simbolicamente, cioè non li inseriamo in una narrazione più grande che dica loro: la vita è un progetto in cui fare qualche cosa di bello. Mi sorprende la grande solitudine: si aprono con me, con uno scrittore di cui hanno magari letto un libro, dicendo cose intime e profondissime. Mi chiedo: ma tu non hai nessuno che ti guarda in faccia? Ragazzi che mi scrivono perché hanno dei problemi enormi, bulimia, anoressia, bullismo, chi si taglia, chi è a un passo dal volersi cancellare. Questi ragazzi non possono essere invisibili, ma noi dove guardiamo? E mi sorprende la gratitudine, che è qualcosa che fa parte del cuore dei ragazzi››.

I nostri ragazzi hanno ancora la voglia di immaginarsi il futuro, di cercare l’infinito? ‹‹Certo, ce l’hanno ancora perché ce l’ha ogni uomo. Ma se hanno intorno a loro persone che quando sono disperati li risarciscono comprando oggetti, consumando oggetti, poi la speranza dell’altezza si spegne. Bisogna riattivare la vita interiore delle persone, e la poesia ha in sé questo dono. Se una persona non si coltiva dentro, non si ama da dentro, non si conosce né si possiede, se è in balia degli oggetti, dello sguardo degli altri, allora sì la vita diventa una prigione perché non puoi esercitare la libertà se non sai cosa sei venuto a trovare al mondo. Quindi poi i copioni che la cultura dominante detta diventano le nostre biografie. E questo sì che è un dramma››.

Eppure spesso la scuola oggi si risolve con una frase: siete troppi… ‹‹E sono proprio i più fragili a farne le spese. La scuola italiana oggi ha un 20% di insegnanti che reggono la scuola e conservano passione. Un altro 20% sono “delinquenti” che andrebbero cacciati perché in classe non fanno lezione, non fanno niente. Ricevo racconti da parte dei ragazzi da rabbrividire. Però in questi casi si deve reagire. Non in modo scomposto. Ma non bisogna tacere. E infine c’è un 60% di insegnanti che era partito con il fuoco iniziale e che poi la vita, il mestiere logorante, lo stipendio, la fatica, hanno spento. Nel mio piccolo ci provo a risvegliare quel 60% perché senza il fuoco non vai avanti. Non dai niente ai ragazzi. Insegnare è prendersi carico delle persone, ma spesso non li guardano neppure. E allora se non ho voglia di farmene carico, l’unica cosa che resta è il “siete troppi, vi ridurremo”. Altri si rifugiano nella burocrazia: non ci vogliamo mettere in gioco e creiamo sistemi per rendere anonime le persone››” (Scarp de’ tenis, febbr. 2017).

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2018 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

namy0000cassetta2lcacremaprefazione09annamatrigianonoctis_imagoacer.250karen_71m12ps12Penna_Magicanonnoinpensione0donmarco.baroncinilisa.dagli_occhi_bluoranginellaninettodgl19
 

ULTIMI COMMENTI

Grazie per aver condiviso questa esperienza così intensa e...
Inviato da: Penna_Magica
il 08/02/2024 alle 11:19
 
RIP
Inviato da: cassetta2
il 27/12/2023 alle 17:41
 
Siete pronti ad ascoltare il 26 settembre le dichiarazioni...
Inviato da: cassetta2
il 11/09/2022 alle 12:06
 
C'è chi per stare bene ha bisogno che stiano bene...
Inviato da: cassetta2
il 31/08/2022 alle 18:17
 
Ottimo articolo da leggere sul divano sorseggiando gin...
Inviato da: cassetta2
il 09/05/2022 alle 07:28
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963