L'altra campana

ARRIVA SAN ZON

69.

     Secolo dopo secolo la storia

macina indiani e yenchi all’infinito;

e il nome d’altri eroi nella memoria

dal più gagliardo resta annichilito.

Lui nacque dove già cantò vittoria

il Palestese, un mondo disunito:

fu per l’Apace Bill il Picchiatello

colui che fu San Zon per Israello.

70.

     Fu madre di San Zon una giudea

che a quarant’anni non aveva figli;

finché il marito la trovò, in vallea,

che la vestiva un angelo di gigli...

“E’ un angelo! Non vedi la livrea?

E un figlio ci darà, se te lo pigli”.

E lui felice: “Sì, questa è la prova

che la minchia di un dio sempre ti trova”.

71.

      Votato fraticello da piccino,

il nazireo mai tagliò i capelli.

Da grande chiese in moglie al suo papino

un’india. “Tu? Non ci son più budelli

nella tribù di Dan?” Ma il malandrino

cercava rogna, tra le rosse pelli;

dove inoltratosi in sentieri indiani,

squartò un leone vivo a nude mani.

Gli Israeliti continuarono a peccare... E il dio Javè li diede nelle mani dei Filistei per quarant’anni… C’era un uomo, in Tsorea di Dan, di nome Manoah; e sua moglie era sterile... Ma un angelo le apparve... e tornò ancora da lei nei campi quando il marito non c’era... Informato, Manoah chiese all’angelo: “Qual è il tuo nome?” ... “Non chiederlo! E’ ineffabile” ... Così la donna partorì un figlio che chiamò Sansone... Questi crebbe... E lo spirito del dio Javè cominciò ad agitarlo... (Giudici 13) Sansone scese a Timnah e vi conobbe una ragazza delle figlie dei Filistei... “Compratemela in moglie!” E i genitori: “Non c’è qui… una donna per te?” ... “Mi piace quella”. In realtà egli cercava dai Filistei un pretesto di contesa... Là presso, ecco un leone farsi incontro ruggendo. Ma lo spirito del dio Javè investì Sansone che, a mani nude, squartò il leone come un capretto...