L'altra campana

L'APPOSTAMENTO

103.

     E’ là che il Padre con lo Spirito l’attende,

sentito come Giambattista si pronuncia

quando la Chiesa che al Potere non rinuncia

e grazie ai Cesari si nutre di prebende

gli chiede: “Un coso come te da chi la prende

l’autorità di battezzare?” “E’ una denuncia?”

“Sei forse Elia? O quel Gesù che qua si svende?”

“Son quello che l’annuncia”.

104.

fa il Santo Spirito. E Javè: “Costui rimpiazza

l’atteso Elia? Ma par che annunci la tua guazza

divinizzante più che il Figlio che tu sai,

divino, eterno e neonato a umani guai”.

“No, il Verbo in carne!” “E a lui tu torna; tua corazza

sarà il suo corpo; così poi non cacherai

più fuori dalla tazza”.

105.

     Ed ecco un cristo galileo sulla riva,

mentre il cristaccio d’una pelle appena cinto

i peccatori con un fiotto al fiume attinto

purificava e in santa pace rispediva:

“Così nel Regno della Luce resti viva

l’anima nuda che il peccato ha appena estinto.

Avanti un altro... E questo bischero che arriva

è un galileo o è finto?”

In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. Ed ecco che mentre usciva dall’acqua vide (lui solo) squarciarsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui in forma di colomba; mentre una voce veniva dal cielo: “Tu sei il mio figlio diletto; di te mi compiaccio”. E subito dopo lo Spirito lo spinse nel deserto, dove Gesù rimase quaranta giorni, tra le tentazioni di Satana e vivendo tra le bestie selvagge. Ma gli angeli lo servivano. Quando poi Giovanni fu messo in prigione, Gesù tornò in Galilea...(Marco 1, 9-14) Poiché il popolo, perplesso, si domandava, riguardo a Giovanni, se il Cristo non fosse proprio lui, rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me... che vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco... Ma la pula la brucerà con un fuoco inestinguibile” (Luca 3, 15-18).