Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

 

« ONNE - 13ONNE - 15 »

ONNE - 14

Post n°2011 pubblicato il 22 Ottobre 2015 da anonimo.sabino
 

 

 “Per sei anni le suore mi hanno fatto sgobbare ventiquattr’ore su ventiquattro, nell’assistenza in camerata e nei vari lavori; la giornata settimanale di riposo dovevamo dedicarla alla pulizia della chiesa di Santa Teresa, niente ferie pagate, nessun contributo previdenziale…”

 

“Una vera pacchia, posso immaginarlo, conoscendo l’ambiente”.

 

“…E quando ti sposi, chi si sposa, ti licenziano”.

 

“Anche tu con le scuffie!”

 

“No, con le tòfe”, precisò sciogliendosi in un sorriso.

 

“Quelle insomma che per la gloria di Dio ti usano come una candela da accendere davanti all’altare”.

 

“Quello che mi interesserebbe, adesso, è che paghino i contributi che mi sono dovuti. Non so se puoi…”. E quasi come motivazione della sua determinazione aggiunse: “Sai, io sono una figlia di Giusto: lo conosci, lo volevi con te nella lista per le elezioni comunali…”

 

Lo conoscevo, infatti: era un compagno intelligente e serio che si definiva “giusto di nome e di fatto” (e Cherubini anche lui di cognome); lavorava a Roma, con una ditta appaltatrice di lavori di manutenzione edilizia; ed era tanto modesto e corretto nel comportamento quanto salace nelle battute. Mi aveva risposto:

 

“Come consigliere ti servirei poco, non avendo nessuna esperienza di amministrazione; quanto ai voti dei miei parenti, sono già assicurati a sinistra. Metti al mio posto qualcuno che possa distrarre voti dalla destra o dal centro”. E mi segnalò un paio di simpatizzanti che godevano una certa stima. Anche per lui, colpito da vari acciacchi, avevo imbastito la pratica per il riconoscimento della invalidità, in modo da anticipare di qualche anno il pensionamento. Ma gli avevano respinto l’istanza. Dico:

 

“Eppure le carte stavano in regola”.

 

“Si vede”, rispose, “che le mie carte sono servite per qualcun altro”.

 

“Ci penso io a scucire le tasche delle tue tòfe”, dissi ad Antonietta. E assunsi i dati occorrenti.

 

“L’unica cosa che non mi piace di te”, le dissi provocatoriamente, “è il nome: troppo lungo”.

 

“Non piace neppure a me”, rispose: “A casa mi chiamano Onne, per fare più presto”.

 

“Che significa?”

 

“Niente. Mi chiamano così da quando ero bambina, come Memmo o Mimmo per Domenico”. Antonietta aveva lo stesso umore sereno e frizzante di suo padre. Era di una purezza e di una genuinità che mi ammaliavano. Peccato che non avesse potuto studiare.

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/altracampana/trackback.php?msg=13296967

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 


 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 32
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2giovila1966m.a.r.y.s.emetodiovita.perezdaunfiorem.graziabCoralie.frangela.arieteanonimo.sabinoelrompido5lucre611I.am.Layladitantestelle
 

 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963