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GANDHI GARLAND

la verita' vi rendera' liberi

 

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GANDHI GARLAND

la verita' vi rendera' liberi

 

FESTA DELL'UNIONE EUROPEA

 

9 MAGGIO - FESTA DELL'EUROPA

 

L'UNIONE DELLE COMUNITA' EUROPEE

uno stato federale

una sola bandiera

un inno nazionale

europa unita  

cittadini comunitari 

questa e' la nuova

patria... L'Europa!

 

 

E' ORA DI FARE L'EUROPA

IERI ABBIAMO FATTO GLI ITALIANI,

DOMANI FACCIAMO L'EUROPA DEI CITTADINI E DELLE COMUNITA'

Questo Blog sta dalla parte dei cittadini europei onesti, oppressi e delusi dai governi  degli stati nazionali, divisi da lotte di potere e dagli interessi dei pochi,  incapaci di dare risposte pratiche e concrete alle domande e ai bisogni dei cittadini e delle loro comunita.


 

 

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Strategie e Azioni Rivoluzionarie Nonviolente

Foto di fuorischemi

Quali sono le azioni nonviolente che un popolo puo’ adottare per cambiare radicalmente un sistema ingiusto ed oppressivo?

Gene Sharp, tra i piu’ rappresentativi esponenti del pacifismo americano le sintetizza cosi’ 

1) Azioni di protesta e di persuasione nonviolenta: sono per lo più azioni simboliche che tendono a persuadere alla resa l'avversario o coinvolgere attivamente chiunque altro esprima la sua disapprovazione o dissenso;

2) Azioni di non collaborazione: il nonviolento ritira il consenso all'operato di chi detiene il potere e si attiva con coraggio  in azioni nonviolente ma efficaci per convincere l’oppressore a ritirarsi: a) non collaborazione sociale; b ) non collaborazione politica c) non collaborazione economica.  (G. SHARP - Politica dell'azione nonviolenta, Torino, Ed. Gruppo Abele, 1985, pag.131)

Tutto qui? Ma certo… e che ci vuole?  Niente pietre, uova, vandalismi che esprimono la rabbia e la frustrazione, e’ sufficiente la non cooperazione di massa, il boicottaggio dei meccanismi cardine del sistema del potere, lo annulla e lo cancella senza violenza. Ci chiamano a votare? Non ci andiamo in massa. Ci chiedono di pagare le tasse? Non le paga nessuno. E vanno tutti a casa.

Molti dicono… “si, ho capito, io lo farei, ma se poi non lo facciamo tutti ci vado di mezzo io!”  Tutti magari no, non lo faranno, ma molti, molti lo faranno spontaneamente, per carenza di denaro. La recessione e l'impoverimento che si allarga  creeranno l'onda popolare e sara' un'obiezione di coscienza generale, un'obiezione ficale totale.

Ma guardatevi in giro… vi sembra che il popolo non sia pronto alla disobbedienza civile? Vi sembra che abbia paura delle conseguenze? e quali? Se allo stato mancano le entrate, non paga gli stipendi, chi vorra' dar corso a milioni di pratiche tutte insieme?  

Si convinceranno anche quelli che sperano che cambi solo la maggioranza di governo quando si renderanno conto che il sistema non regge e sarebbe impossibile e suicida governare lo sfacelo. Si convinceranno quelli che non  avranno  i soldi per pagare le tasse, quelli che non hanno piu’ nulla da perdere, quelli che sono indignati e quelli che non vedono futuro.

E poi? Quando ci saremo liberati del sistema?  Ecco il punto cruciale da superare… sembra che non ci siano alternative, ma ci sono e sono nonviolente.

Se gli stati vanno in fallimento, e’ l'ora di fare l’Europa! Non gli Stati Uniti d'Europa, ma 'Unione delle Comunita' Europee, uno stato federale unito, formato dalla rete delle  autonomie locali, libere, autogestite comunita’ europee.

Se volete  saperne di piu’, in questo blog  http://valsesiacomunitaeuropea.blogspot.com/  ho cercato di sintetizzare il progetto federalista che Gandhi aveva intenzione di applicare nell’India post-indipendenza e alcune riflessioni sul federalismo di Altiero Spinelli, comunista europeista e federalista.

Sono cose che ho scritto una diecina di anni fa e ci sto lavorando per aggiornarle, ma credo ch, dopo che avrete letto, capirete che, dopo questa rivoluzione,  i voti li potremo dare, come i soldi delle tasse, all'autonomia locale di residenza e al governo federale europeo. Due livelli solo, perche' non ne servono di piu'.

Sono informazioni  necessarie per motivare i moderati e i progressisti che, senza idea di possibili alternative dell’organizzazione sociale, fanno fatica a credere alla rivoluzione, al cambiamento radicale, senza aver paura che sia il caos, la violenza e la miseria.

Capisco non e' facile, ma lo stato centralista, o la secessione,  o l'anarchia della violenza , o la dittatura, non sono le uniche alternative all'organizzazione democratica di un popolo e di una federazione di popoli.

 
 
 
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