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Post n°116 pubblicato il 31 Maggio 2006 da crisse
 
Tag: Io
Foto di crisse

La mia azienda tra l’oggi e il domani decide, senza tener conto della mia già complicata situazione familiare, di mandarmi a lavorare negli Stati Uniti. Mi toglie tutti gli incarichi che avevo avuto fino a quel momento ed in meno di cinque giorni mi costringe ad effettuare i passaggi di consegne verso chi mi sostituirà, ricevere i passaggi di consegne da chi dovrò sostituire, rinnovare il passaporto ed ottenere il visto per l’ingresso negli USA. Una sfacchinata madornale.

Negli Stati Uniti arrivo e tutto solo soletto mi ritrovo a vivere in appartamento, dove mi devo occupare delle faccende domestiche (spesa, cucina, pulizie, lavanderia, etc.), e a lavorare in un ufficio pieno zeppo di soli indigeni che non spiaccicano una sola parola di italiano.

Unica consolazione il previsto arrivo di un collega proveniente da un’altra sede, e che io avevo sentito soltanto telefonicamente prima di ieri. Paolo si sarebbe dovuto insediare nell’appartamento sotto al mio a partire da ieri sera.

Arrivato come previsto, si accorge che la sua chiave non apre l’appartamento a lui assegnato, e mi chiede ospitalità per la notte (ogni appartamento è dotato di doppia camera da letto e, grazie al cielo, di doppio bagno).

Risultato: si è piazzato qui e non si smuove più, anche se ora la proprietà gli ha fatto avere una chiave funzionante. Anzi: ha deciso che questa sera la spesa l’avrebbe fatta lui ed ha comprato solo quello che a lui interessava.

Gli ho chiesto, gentilmente: mele, panini, insalata. Ha preso: pane grosso, melone, pesche, pomodori.

Si è piazzato col suo pc sull’unica presa internet di casa, e la sta utilizzando da due ore. Certo, riconosco che la usa per lavorare, mentre io la utilizzerei per navigare sui blog. Però, caspita, nell’appartamento di sotto, dove solo lui ha la chiave, c’è un’altra presa. Ma perché mai non si va ad utilizzare la sua?

Mi stavo quasi abituando al luogo, ed apprezzavo la situazione in cui mi trovavo. Tanto da desiderare non più di tornare a casa quanto prima, ma che la mia famiglia si trasferisse qui (pia illusione).

Ora mi è tornata un’enorme voglia di tornare casina. Non vedo l’ora sia venerdì, quando un magnifico aereo mi prenderà e mi trasporterà fino a Malpensa…


Aggiornamento

“Scusa Paolo: gentilmente, ti serve ancora a lungo la presa internet?”

“Mah… aspetta che controllo… ancora una ventina di minuti ed ho finito di scaricare questo film…”. Che? Scaricare questo film? E mi blocchi l’internet per un tuo porco (e forse l’aggettivo non è usato a sproposito) film?

Sono educato e soprattutto gentile, come Cenerentola. Mi sono trattenuto. Ma fino a quando?


Aggiornamento

Paolo ha appena ufficializzato che ha deciso di rimanere qui da me. Ed io cosa ho fatto? Sono stato ancora gentile (ma, come temevo, in un modo o nell’altro me lo ha messo nel ….).

 
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