E così dopo tanti mesi di inattività, eccomi qui, per fare partecipe chi di voi passa ancora per sbaglio a vedere se in questa pagina ci sono cenni di vita. Bhe in questa pagina adesso ci sono due cenni di vita, o uno e mezzo... l'unità intera che si aggiunge è mio figlio, l'altra metà è quel che resta di me dopo l'allattamento. Va tutto bene, splendidamente bene, mai stata così bene nonostante il sonno, i punti, i residui di pancia, il latte che implode. Il nove sarà il suo numero, è nato nel 2009, a settembre, nono mese dell'anno, è nato proprio il nono giorno del nono mese. ... ed io sono una donna nuova. |
Post n°364 pubblicato il 14 Maggio 2009 da sostiene_valeria
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Ho letto una bella frase di Coco Chanel, dice più o meno così: "Se non hai le ali non far nente per impedire loro di crescere". Ora, al di là del significato mateforico, al di sopra di esempi di vita, a me questa frase ha fatto venire in mente un sogno che ho fatto un bel po' di tempo fa, ma che mi sono ricordata così bene da sentire l'esigenza di scriverlo al risveglio. Nel sogno, volavo, ma non come ci si immagina nei film, volavo senza ali, ma facevo gli stessi movimenti degli uccelli, planavo, sentivo le correnti d'aria e le seguivo. La cosa bellissima era la sensazione, non avevo solo le immagini nel sogno, del mio volo, ma avevo ke sensazioni dell'aria che tagliavo, il sali scendi delle correnti d'aria. Chissà, magari in una vita precedente ero qualcosa che volava e quindi la mia memoria ha richiamato così bene quelle sensazioni. Sarà, non sarà, ma magari mi ricapitasse! |
Il transatlantico del Teatro Verdi è salpato ieri sera per una crociera tra le più mirabilanti, entusiastiche, frizzanti che le sue sedie rosse e i suoi stucchi abbiano mai visto. Ma Troia brucia e con le sue ceneri il mare si calma Nella burrasca scatenata qualcuno si è spaventato, gli stucchi hanno tremato. Altri hanno solo ballato. Soprattutto quelli dell cabine in seconda e terza classe, quelli sugli spalti, che sono sì lontani dal palco, ma più vicini al cielo. Si naviga a tatto, la vista è annebbiata dal fumo. Il mare ora ci culla e nella sua armonia, scende in pista, volteggiando, ridendo e piangendo un ultimo amore straziente. E in uno degli anelli bagnati dal suo pianto si poteva leggere dentro il nome del suo amore. Sulle sue labbra un ultima poesia appena sussurrata: ovunque proteggi. |
Discorso ai giovani cuochi Più di altri dovete sapere cosa sta accadendo, se già non lo sapete. Apri un giornale e trovi un cuoco, accendi la televisione e ne trovi dieci, riviste normalmente frequentate da intellettuali del pensiero dedicano volumi interi al “far cucina” etc, etc, etc…. Eppure le cipolle continuano a far piangere, il fuoco caldo era e caldo rimane, l’acqua bolle e la domanda è sempre la stessa: sarà giusto il saleper questa pasta, per questa minestra?
Cos’è cambiato così lentamente? Sono cambiati i luoghi di approdo della nostra professione? Forse.
Sta cambiando questo mondo o almeno la parte di mondo che ci compete e quel che prima passava in ambiti familiari non passa più. Che cos’è uno scannello, che cos’è un girello, forse tutti lo sanno, ma il bellico? Il cotennotto? La scoperchiatura? E il lucertolo, che fine ha fatto?
Beh, il problema è proprio questo, Noi sappiamo dov’è, chi lo fa, cos’è. Sappiamo che il lucertolo è necessario per un buon stracotto “alla fiorentina”, necessario per delle braciole fritte, augurabile ben frollo per degli involtini sempre “alla fiorentina” con carciofi, scorza di limone, un non niente d’aglio, etc, etc…. Saper tutto questo, saper di soffritti, di pappa al pomodoro, oggi come oggi, ci mette nella possibilità di muoversi su più territori dalla nostra città, a tutto il mondo che vogliamo.
Rintracciare fornitori, cercare produttori, essere insistenti fino quasi all’antipatia intorno a un pane, a una farina, a un grano, ci compete. Tutto questo per che cosa? Per abbracciare un contadino, per abbracciare un mugnaio, per abbracciare un panettiere, allo scopo semplice, direbbe Italo Calvino, di emozionarsi, di emozionare.Sedetevi intorno a un tavolo, in un pomeriggio affamato insieme a un amico, insieme a una fidanzata, insieme a un figlio, insieme a una moglie amata, e fate merenda con quel pane. Capirete perfettamente quel che fate tutti i giorni quando entrate dentro le vostre cucine. Siete produttori di emozioni, siete come autori di cinema, e quindi mi raccomando, andate al cinema. Siete come poeti e romanzieri e quindi cercate il vostro poeta e il vostro romanzo. A differenza di costoro vedrete leggere i vostri cibi, sarete nella sala di proiezione dei vostri profumati film. Vedrete persone felici rompere il vostro pane, ripulire il sugo del vostro stracotto e avrete la certezza quotidiana di vivere in un territorio che vi darà molto per i suoi olivi, per i suoi vini, per i suoi cibi, ormai si può dire tranquillamente, per i suoi parcheggi, e i suoi mille teatri, per il suo mare, per questa campagna che ti entra fino sotto casa, per i suoi abitanti, così abituati, quasi viziati dalla fortuna, dalla nostra fortuna di vivere dove viviamo. Abbiate questa certezza. Di essere dei fortunati, che nella sempreterna complessità del vivere insieme Voi tenete il mestolo dalla parte del manico. Saper soffriggere, saper far pomarole, è come muovere una leva che lentamente ma costantemente ci porterà verso un mondo migliore.
Buona cucina a tutti voi,
Grazie Fabio Picchi |
Post n°359 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da sostiene_valeria
Mi piaceva quella coperta, quando andavo in primavera nella casa in montagna. L'aveva fatta la nonna. Poi sono passati gli anni, è arrivata quella fase infausta detta adolescenza. In montagna non c'era fauna della mia età, tranne i miei cugini ma... faceva poco testo. Alla fine non ci va più nessuno, gli anni passano. Si decide di vendere la casa e, per non stare a ingrullire troppo, la si vede con i mobili che c'erano, altrimenti non avremmo saputo dove metterli, ovviamente. - "Valeria andiamo a levare qualcosa dalla casa prima di venderla, vuoi venire?" Non ho assolutamente pensato a niente. Oggi invece vorrei tanto quella coperta, la mia coperta. |
Taci, anima stanca di godere nonè vero, mia anima, se il cuore si fermasse, sospeso se ci fosse il fiato... Invece camminiamo, Camillo Sbarbaro |
Borges |
Il vino Placido Rizzotto bianco '06 di Centopassi, prodotto della Cooperative Libera Terra che gestiscono terreni agricoli confiscati alle mafie, ha vinto l'Oscar qualità/prezzo del Gambero Rosso e compare nell' Almanacco del Berebene 2008. Un riconoscimento che qualifica la bontà di un vino giovane e legato ai valori della realtà che lo produce, con attenzione al prezzo al consumatore. |
Eppure dalle persiane un po' di luce filtrava già. Doveva essere giorno e neanche troppo presto, a giudicare dalla quantità di luce che illuminava il pavimento di legno. C'era un immenso silenzio che proveniva da fuori. Era una bella sensazione, sembrava che durante la notte la casa si fosse spostata e ora fosse in un altro posto, magari un posto magico, dove nessuno accende rumorosi motorini, urla che è tardi, sbatte porte ecc ... Tutto ora era fatto di cristallo, rilucente cristallo. Rami di cristallo, foglie di cristallo, tetti di cristallo. Anche i polmoni, per lo stupore si riempirono di mille cristalli trasparenti. Era arrivata la galaverna. |
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