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Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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Messaggi del 27/02/2015

A Roma_Salone dei Corazzieri_ Il Principe dei Sogni_

Post n°2443 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da g1b9
 

 

Sono opere d’arte superbe gli arazzi con le storie di Giuseppe ebreo – il Principe dei Sogni , appunto – commissionati da Cosimo I Medici (1519-1574) a Pontormo e Bronzino.   Il principe dei sogni , la cui dimensione complessiva supera i 400 metri quadri, tessuti con maestria assoluta, tra il 1545 ed il 1553, a Firenze per volere del Granduca. Un progetto ambizioso, al massimo livello, se pensiamo che quegli arazzi vennero concepiti per ornare la Sala dei Duecento a Palazzo Vecchio

Ma la meraviglia non si ferma qui, poiché il Rinascimento era quel momento magico dove "volere è potere" ,Cosimo I Medici, desideroso di affermare e dimostrare la sua potenza, fondò appositamente a Firenze una manifattura di arazzi che chiamò a dirigere due maestri fiamminghi: Jan Rost e Nicolas Karcher. A due grandi protagonisti del Manierismo fiorentino – Pontormo ed il suo allievo Bronzino – affidò di predisporne i disegni.Ma le prove predisposte da l Pontormo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. 

Da 150 anni nessuno li aveva più visti insieme.  I Savoia  avevano smembrato la collezione per portare con loro, a Roma, la parte che ritenevano essere più bella ,senza pensare che quei venti arazzi rinascimentali, la storia di Giuseppe venduto schiavo in Egitto, rappresentano un’unica narrazione di colori e di ori - e che il loro luogo naturale era Palazzo Vecchio.

Oggi sono stati radunati in uno dei saloni più belli e importanti del Quirinale, il Salone dei Corazzieri, e vi resteranno fino ad aprile prima di prendere la strada di Milano, dove saranno al centro di uno degli eventi culturali portanti dell’Expò. 
 
Cosimo de’ Medici amava la figura di Giuseppe, nelle cui fortune vedeva  le alterne vicende dinastiche medicee: Giuseppe, figlio prediletto di Giacobbe, tradito e venduto come schiavo dai fratelli, fatto prigioniero in Egitto, riesce , grazie alle sue rare doti intellettuali, a vincere le avversità, ad avere una brillante carriera politica e a raggiungere posizioni di potere. Abile parlatore, consigliere e interprete dei sogni del Faraone, mette in salvo un’intera popolazione dalla carestia e, infine, dà prova di clemenza e magnanimità, perdonando i fratelli che lo avevano tradito. 

 
 
 

Che uomini (?) questi miliziani jihadisti... e tutto in nome di una religione!

Post n°2442 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da g1b9
 

 

L’Isis la chiama “promozione dei valori e della virtù”.

Ecco come distruggono preziosissime opere d’arte assire al museo di Mosul. Durante il video, che dura cinque minuti, ci si sofferma sui cartelli in arabo e in inglese che illustrano i manufatti esposti. Tra le statue distrutte ne figura in particolare una di un toro alato che rappresenta l’antica divinità mesopotamica di Nergal. «Queste rovine dietro di me, sono quelle di idoli e statue che le popolazioni del passato usavano per un culto diverso da Allah», dichiara un jihadista con alle spalle un grande bassorilievo di un cavallo. Secondo la dottrina fondamentalista seguita dall’Isis sarebbe vietata qualsiasi riproduzione di esseri umani o animali, tanto più se raffigurazioni di dei.

 

 

 

 Sfogliando i giornali stamattina mi ha sconvolto la notizia, arrivata da Mosul,  Iraq, dove l'Isis ha distrutto un sito archeologico risalente all'antica Ninive, vecchio di oltre tremila  anni, inoltre, statue e  bassorilievi  di quella stessa epoca, dal valore inestimabile,ospitate nel museo della città. Tralasciando il valore monetario, mi chiedo che razza di persone possano essere questi miliziani dell' Isis,  esseri insensibili ai grandi patrioni dell'umanità,  gente che in nome di una religione, si arroga diritti che non gli appartengono. All’inizio del video si vede  un immenso rogo di libri. Solo qualche giorno fa il direttore della biblioteca pubblica di Mosul, Ghanim al-Tàan, aveva denunciato che miliziani dell’Is avevano bruciato più di ottomila tra libri antichi rari e manufatti. Tra le statue distrutte ne figura in particolare una di un toro alato che rappresenta l’antica divinità mesopotamica di Nergal. L’Isis segue una dottrina fondamentalista sunnita secondo la quale è vietata qualsiasi riproduzione di esseri umani o animali, tanto più se raffigurazioni di dei. 

“Queste rovine dietro di me, sono quelle di idoli e statue che le popolazioni del passato usavano per un culto diverso da Allah”, dichiara un jihadista con alle spalle un grande bassorilievo di un cavallo. “Il Profeta Maometto ha tirato giù con le sue mani gli idoli quando è andato alla Mecca. Il nostro Profeta ci ha ordinato di distruggere gli idoli e i compagni del Profeta lo hanno fatto quando hanno conquistato dei Paesi – afferma il miliziano – Quando Dio ci ordina di rimuoverli e distruggerli, per noi diventa semplice e non ci interessa che il loro valore sia di milioni di dollari”.

A Mosul sono stati registrati 1.791 siti archeologici, tra cui quattro capitali dell’impero assiro, spero tanto non debbano subire la stessa sorte. Mi stupisco come le Nazioni unite non facciano sentire la loro voce, mi stupisco che L'UNESCO, che si preoccupa di assegnare titoli di patrimonio universale ai lughi più belli del mondo, non insorga contro questa barbarie che sta sconvolgendo il mondo e la sensibilità di tutti coloro che sono innamorati del nostro passato..

 

 
 
 
 
 

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