INTERLOQUIO

ANALISI POST MORTEM DI CA..SENNO

INUTILE MASSACRO.. COME TANTI.
Il leader dei fratelli terroristi dimostra nella sua follia l'ambivalenza dell'appartenenza a due mondi. E' proprio in questa dinamica l'interpretazione che si può dare dell'atto estremo: il martirio secondo la sua (loro) ideologia, il suicidio secondo l'interpretazione psico patologica. Il terorrista avrebbe potuto fare una carneficina molto più ampia di quella agita. Per molte ore è andato insieme al fratello in giro con un'automobile piena di armi. A un certo punto decidono di abbandonare quell'automobile nonostante trasportassero munizioni e armi a sufficienza per colpire molto e molti. Non entrarono in una scuola i fratelli criminali ma in una tipografia.. Fu solo il caso, le circostanze o una libera decisione? Erano giovani vissuti in Francia e si suppone conoscessero bene quei luoghi. Il leader decide il suicidio – che per vigliaccheria non riesce a compiere da solo – e quindi provoca gli agenti fino a farsi uccidere? O, ancora una volta, il fato andò in suo aiuto e del suo complice nel completare il progetto suicida? L'anomalia consiste nel fatto che egli avrebbe voluto immolarsi quale martire del suo indottrinamento e invece il progetto più probabile realizzato è quello del suicidio per mano altrui. Egli viveva la sua dualità di essere occidentale e di quella delle origini dei suoi avi. La sua dualità lo ha riportato nel luogo dove egli era nato e vissuto, luoghi non perfetti e con tutte le contraddizioni possibili per l'assassino, ma quegli stessi luoghi rappresentavano la sopravvivenza materiale e comunque una forma di identità. L'adesione all'idea fondamentalista ha avviluppato il leader in un pensiero occulto, a senso unico, una specie di ossessione che lo ha condotto a compiere l'inutile strage. Una strage che non gioverà al pensiero malsano e senza via d'uscita dei suoi seguaci. Egli stesso, quindi, si era creato la doppia occasione suicida: se fosse rimasto nel luogo dell'addestramento e zone limitrofe avrebbe dovuto compiere un'azione da kamikaze o comunque essere ucciso in un qualche assalto; tornare in Francia voleva invece dire mettere in atto un'azione assassina quale provocazione per compiere il suicidio per mano altrui, probabilmente per mano delle forze di sicurezza, così come avvenuto. Con questo tipo di suicidio il leader assassino trascina nelle sue azioni il fratello che lo segue aiutandolo nel folle progetto. Appare dal suo video l'azione di un uomo ambivalentemente determinato, deciso al martirio ma non per mano e volontà propria. Egli avendone le capacità letterarie avrebbe potuto ottenere molto di più con un semplice lapis! Un messaggio sembra essere chiaro in questo genere di azioni: il piano diabolico come lunga mano del folle progetto hitleriano. Ca..senno