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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 06/09/2017

 

Dimentichiamoci degli islamici, e attacchiamo il regime: questo vuole il popolo italiano

Post n°1621 pubblicato il 06 Settembre 2017 da r.capodimonte2009

Abbiamo già dato, e adesso è il momento di passare ad altro. Tanto, ormai, ci pare di capire, che l’ultimo degli arbìtri che presto si consumerà ai danni dell’Italia, della sua storia e della sua cultura, lo IUS SOLI, è già stato ben impacchettato in un bel decreto a fiducia, avallato dalla Presidenza della Repubblica ancor prima del tempo, e sfiderà la democrazia parlamentare, con le trappole e le tagliole cui la Boldrini e Grasso ci hanno abituato! L’inutilità delle migliaia di emendamenti di Lega e FdI, e la barriera netta del M5S, si dimostreranno vani, al momento stesso in cui i due Presidenti delle Camere di regime, li spazzeranno via. All’opposizione non resterà che costruire, pazientemente, un referendum abrogativo, che, tuttavia, arriverà con la prossima legislatura, in cui, non siamo affatto certi non trionferà l’inciucio definitivo tra Renzi e Berlusconi!

Un’altra battaglia persa, che, se si analizza da vicino, però, non è la madre di tutte le battaglie, perché ce ne sono di più strategiche, da vincere a tutti i costi: se non la smetteremo tutti di continuare questa guerra contro i mulini a vento dell’Islam (ormai lo vediamo dappertutto, anche nella piccola e letale zanzara portatrice della malaria, che, come si sa non è una malattia contagiosa!), alla fine faremo, zitti zitti, la fine della Grecia. La quale non solo è stata costretta a sorbirsi miglia di immigrati a costo zero (al contrario della Turchia), ma si è dimenticata per strada le vere battaglie di sopravvivenza, ed ora è diventata, come ci suggerisce chi la frequenta da anni, una colonia tedesca. L’Italia, invece, lentamente, ma progressivamente, sta diventando un protettorato franco-tedesco, dove è la Francia, soprattutto, a inghiottire le nostre maggiori aziende, che un pugno di industriali traditori ha svenduto come fossero caramelle, e che uno Stato complice non ha impedito in nessun modo, anche quando si è trattato di asset strategici (centrali elettriche, ferrovie, industrie alimentari, telefonia, ecc.); mentre non riesce a fare altrettanto, come nel caso dei cantieri navali o delle Tv (ma in questo caso c’era la truffa!), perché i francesi, degli italiani non si fidano più! E poi c’è anche il fronte interno, cara Meloni e caro Salvini: chi parla più di lavoro, di sicurezza sociale, di redistribuzione più giusta del reddito? Sta a vedere che quelli di Silvio Berlusconi o Lapo Elkan o magari la famiglia Benetton (che ebbe in regalo le autostrade da Prodi!), sono diventati i “modelli” di riferimento della nazione! Invece delle migliaia di piccole e medie imprese decotte, dell’artigianato, ormai scopiazzato dai cinesi (accolti come benefattori, ma che come immigrati si preferisce non citare!), e dell’agricoltura, la nobile e sapiente agricoltura, devastata dalla U.E., che sono diventati vittime di banche, fisco, lobby e corrotti! Forse che in passato la proprietà privata capitalista, che nessuno vuole contestare, se si comporta in modo congeniale allo Stato, e non diventa evasione fiscale, mancati investimenti, disoccupazione, mercimonio, aveva mai raggiunto punte di cialtroneria come in questi anni? In cui, ormai, il rapporto impresa-burocrazia-politica-malavita rappresenta  il volano in cui si evidenza quel minimale (perché tale lo è, e non potrebbe essere altrimenti), di un Pil da terzo mondo? E dove, su tutta questa deriva miserevole, si mantiene in piedi un Governo di peracottari e peracottare, grazie a partiti “fuorilegge”, che straccetti costituzionali, come i vitalizi, il possibile cambio di casacca, l’immunità parlamentare, tengono ancora in piedi?

Non è il momento di dire basta con questa svernia dei 2-300.000 migranti, che basterebbe una leggina di due righe, per sistemare decorosamente (in modo che spariscano dal bighellonaggio e, quindi, dalla tentazione criminosa, strappandone la gestione alle cooperative mafiose?). Costoro stanno pagando già molto salata la loro avventatezza di scappare dai loro Paesi, per motivi, la maggior parte, di mera opportunità, che con l’umanitarismo c’entra come i cavoli a merenda: perché se li sta riprendendo la Libia e non vorremmo essere nei loro panni, dopo essersi illusi che le ONG fossero la panacea. Adesso, se vogliono restare, dovranno lavorare sul serio (crediamo che questo, oltre che la soluzione equa di redistribuirli forzosamente tra i partner europei, ci sia da aspettarselo da chiunque vincerà le elezioni politiche tra sei mesi!), oppure tornarsene a casa: perché hanno rischiato, illusi anche dai falsi profeti, di desertificare ancora di più il più strategico e ricco dei continenti, dove, guarda caso, si è subito precipitata la Cina!

UNA SAGGIA OPPOSIZIONE DOVRÀ COMINCIARE AD UNIFORMARE LE SUE PREROGATIVE ALLA PROTESTA: ma non solo a quella “parlamentare”, ma soprattutto a quella attivistica. Insomma si dovrà decidere, come sta avvenendo in altri Paesi vicini, come allargare la contestazione popolare, utilizzando le piazze, gli scioperi selvaggi, l’autodifesa: non si può più immaginare di sconfiggere il regime, tutelato da chiesa e massoneria, con le speranze e con la codardia. Se spinti da nuove e massacranti (e inevitabili) scelte governative, aldilà di ogni ragionevole considerazione, ognuno di noi dovrà diventare una specie di black-block, e assaltare questa che, da tempo, non è più una democrazia, ma una via di mezzo tra la repubblica delle banane sudamericana e una dittatura militare: in cui i miliari e i giudici, ormai, volenti o nolenti, sono lo scudo alle malversazioni e alle violenze della politica!

Quindi, se sarà indispensabile, sarà VIOLENZA CONTRO ALTRA VIOLENZA. Perchè la sopravvivenza di questa Italia non si chiama Islam (anzi spesso questa motivazione è solo il bluff per non agire, “armatevi e partite”!), ma si chiama lavoro, salute, cultura, economia, giustizia sociale! (ITALIADOC)

 

 

 
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